Come avevamo scritto il mese scorso in questo articolo, dal 2 settembre la Brigata Paracadutisti Folgore è ufficialmente passata sotto il diretto controllo del COMFOTER (Comando delle Forze Operative Terrestri). Questa scelta segna un cambiamento cruciale nell'organizzazione dell'Esercito Italiano, non solo in termini di gestione gerarchica, ma soprattutto per l'efficacia operativa della Brigata Paracadutisti. L'eliminazione dei comandi intermedi e il passaggio diretto sotto il comando del COMFOTER rappresentano un forte segnale di valorizzazione delle capacità specifiche dei Paracadutisti Italiani.
Una forza ad elevato livello di prontezza
Il nuovo assetto strategico consentirà alla Brigata di essere pronta a intervenire in 48 ore su qualsiasi teatro operativo, con un particolare focus su operazioni orientate al warfighting.
Questa capacità di risposta è fondamentale per garantire la difesa nazionale e la cooperazione nell'ambito della NATO, offrendo un contributo chiave alle missioni internazionali più critiche.
Il warfare moderno richiede una forza in grado di adattarsi velocemente ai cambiamenti sul campo, e la Folgore, con l'addestramento intensivo e specifico, potrà svolgere un ruolo centrale.
La vicinanza operativa con le forze speciali permetterà una maggiore integrazione nelle missioni complesse, migliorando la coordinazione e l'efficacia in contesti ad alta intensità.
Il supporto fondamentale dall'Aeronautica Militare
Le operazioni della Folgore dipendono in gran parte dal supporto dell'Aeronautica.
La capacità di proiettare una forza paracadutista in teatri difficili, spesso isolati e logisticamente complessi, richiede una cooperazione perfetta tra l'Esercito e l'Aeronautica Militare.
I moderni mezzi aviolanciabili come i GMV Flyer 72, citati in questo nostro articolo, aumenteranno significativamente la capacità di mobilità e di penetrazione in profondità, permettendo operazioni rapide e mirate.
La stretta collaborazione tra le due Forze Armate garantirà un dispiegamento estremamente rapido di truppe e mezzi, fondamentale per missioni che richiedono interventi immediati e fulminei.
Ammodernamento del sistema d'armamento ed equipaggiamento
L'ingresso della Folgore alle dirette dipendenze del COMFOTER non è solo una questione di organizzazione, ma rappresenta anche un impegno a lungo termine nell'ammodernamento del sistema d'armamento e dell'equipaggiamento della Brigata.
Il rinnovamento in corso punta a migliorare la capacità dei Paracadutisti Italiani di contrastare minacce avanzate come i veicoli blindati e i sistemi aerei senza pilota (UAS).
L'ottimizzazione dei sistemi d’arma controcarro e contraerei consentirà alla Brigata di rispondere efficacemente a qualsiasi minaccia presente sul campo di battaglia, rafforzando la sua capacità di operare in ambienti dove la superiorità tecnologica è fondamentale.
La scelta di affidare alla Folgore nuovi mezzi e capacità operative rappresenta una volontà chiara di farla ritornare all’eccellenza e all’efficacia che l'hanno sempre contraddistinta.
Un passo importante per la Difesa della Nazione e della NATO
Il passaggio della Folgore sotto il COMFOTER è un messaggio chiaro del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale C.A. Paracadutista Carmine Masiello.
Una mossa che sottolinea l'importanza di ottimizzare e valorizzare le capacità dei paracadutisti italiani.
Questa decisione non solo rafforza la difesa della Nazione, ma posiziona l'Italia come un partner cruciale all'interno dell'Alleanza Atlantica (NATO) e della Airborne Community.
Non stiamo parlando di un semplice riassetto: è una strategia per garantire che la Folgore possa operare al massimo delle sue capacità, con la rapidità e la flessibilità necessarie per rispondere alle sfide militari moderne.
La sua collocazione diretta sotto il COMFOTER rappresenta la volontà di portare la storica Brigata ad essere un punto di riferimento per l'Esercito Italiano e per le forze NATO nelle operazioni più complesse e delicate.
Strade Sicure? No grazie
Chiudiamo l'articolo sottolineando la necessità di liberare la Folgore dall'Operazione Strade Sicure, restituendole il suo ruolo primario di difesa e prontezza operativa. Come sottolineato dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale C.A. Paracadutista Carmine Masiello, l'Operazione Strade Sicure rappresenta un vincolo importante per le capacità operative dell'Esercito, sottraendo risorse fondamentali all'addestramento e alla prontezza al combattimento.
La Brigata Paracadutisti Folgore non dovrebbe essere impiegata in operazioni di sicurezza urbana, ma dedicarsi esclusivamente alla preparazione per scenari bellici ad alta intensità. L'impiego prolungato per compiti che non rientrano nelle mansioni istituzionali di Paracadutisti Militari (!), come il mantenimento dell'ordine pubblico, riduce la loro capacità di rispondere prontamente in contesti operativi complessi, danneggiando la loro efficacia sul campo di battaglia.
Per garantire che la Folgore possa mantenere la sua eccellenza come forza di pronto impiego sugli scenari internazionali, è essenziale liberarla da operazioni come Strade Sicure, restituendo alla Forza Armata la sua piena capacità di difesa e addestramento, e lasciando i compiti di sicurezza pubblica alle Forze dell'Ordine, a cui naturalmente competono.