La Brigata meccanizzata Sassari è una brigata di fanteria meccanizzata dell'Esercito Italiano, dotata di uno straordinario senso di gruppo. Ricorda la Cohors II Sardorum in epoca romana, schierata in Nord Africa e costituita solo da ausiliari sardi. Schierata in entrambi i conflitti mondiali, nella prima guerra mondiale sarà ricordata come una pedina fondamentale per le sorti del conflitto.
Storia
La Brigata meccanizzata Sassari nasce nel 1915 durante la Prima Guerra Mondiale come brigata di fanteria leggera (Tattaresa) prendendo parte a numerose battaglie durante il conflitto, ove i suoi soldati guadagneranno una reputazione di altissimo coraggio e determinazione. Allo scoppio della guerra venne quindi messa immediatamente in servizio e durante combattimenti sull'Isonzo ottenne la citazione sul bollettino del Comando Supremo come migliore unità per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare.
Nel 1916 impiegata sull'Altopiano di Asiago, riceve la prima medaglia d'oro per la riconquista dei monti del massiccio delle Melette (il Monte Fior, il Monte Castelgomberto, il Monte Spil e il Monte Miela) e del Monte Zebio. Nel 1918 riceve la seconda medaglia d'oro per i combattimenti nella battaglia dei Tre Monti prendendo il Col del Rosso, il Col d'Ecchele e il Monte Valbella.
Nella grande guerra i Sassarini parteciperanno a numerosi scontri importanti, tra cui la battaglia di Gorizia e la battaglia di Vittorio Veneto. Paga un tributo di sangue altissimo, con il più alto numero di vittime di qualsiasi altro reparto Italiano: il 13,8% degli effettivi contro il 10,4% della media nazionale, a dimostrazione dell'incredibile tenacia e dell'ardore combattivo dei soldati sardi che hanno un solo obiettivo: La Vittoria.
Ricostituita più volte per le numerosisime perdite, alla fine del conflitte venne insignita di:
- 6 Ordini Militari di Savoia
- 13 Medaglie d'oro al valor militare
- 405 Medaglie d'argento
- 551 Medaglie di bronzo
- Numerosi citazioni speciali su bollettini del Comando Supremo e da parte del nemico
L'ottenimento nell'arco di una sola campagna di guerra di 2 medaglie d'oro alla bandiera per ciascun reggimento, è un caso rimasto unico nella storia dell'Esercito italiano.
Rinominata 12ª Brigata fanteria nel 1926, vi confluì, anche a causa delle altissime perdite nel primo conflitto mondiale, il 12º Reggimento fanteria, proveniente dalla Brigata "Casale".
Nel 1939 la Brigata cambiò di nuovo ordinamento, diventando 12ª Divisione fanteria "Sassari", perdendo il 12º Reggimento fanteria e acquisendo il 34º Reggimento artiglieria. Combatte sui Balcani nel 1941 con la II Armata, sfondando le linee jugoslave e prendendo Tenin che non mollerà mai fino alla sua presenza (alla caduta del regime fascista il 25 luglio 1943 la Divisione venne dislocata).
Nei giorni successivi alla proclamazione dell'Armistizio, reagendo all'attacco sferrato dalle truppe dell'ex alleato nell'ambito dell'Operazione Achse, prese parte attiva ai combattimenti in difesa della città di Roma in località Porta San Paolo insieme alle Divisioni "Granatieri di Sardegna" e "Ariete II" unitamente ai civili romani.
Il 10 settembre, a seguito della fuga di Vittorio Emanuele III da Roma e delle condizioni di resa concordate con l'alto Comando tedesco mentre ancora infuriavano i combattimenti, la Divisione dovette consegnare le armi ai tedeschi e venne sciolta, mettendo, temporaneamente fine, a quella che fù, fino a quel momento, la migliore unità militare mai vista in Italia.
Attualità
Nel 1958, il 152º Reggimento di Sassari, nucleo originario della Brigata, riprese la denominazione "Sassari" poiché le bandiere di guerra erano state salvate e solo 10 anni dopo, nel 1962, e solo dopo 10 anni si riunì il 151º Reggimento fanteria motorizzata di Cagliari, già ricostituito nel 1951 come reggimento di fanteria e Battaglione "Sette Comuni".
Ha diverse trasformazioni negli anni successivi, che non intaccano comunque lo spirito dei Sassarini. Torna in teatro operativo a fine anni 90 nei Balcani in operazioni di pace ed è schierata prima in Iraq poi in Afghanistan negli anni 2000 dimostrando la straordinaria capacità ed efficienza oprativa che l'ha sempre contraddistinta, pagando comunque un altissimo tributo di sangue con caduti e feriti.
Nel 2006 la Brigata "Sassari" verrà trasformata da leggera a media, acquisendo un reparto blindato. Oggi è una delle unità italiane più presenti nei teatri operativi in operazioni di risoluzione delle crisi (CRO - Crisis Response Operations) ed è classificata dall'Esercito come "forza di proiezione".
Il 4 ottobre 2022, è stata consegnata al Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata "Sassari” la Bandiera di Guerra del 45º Reggimento fanteria “Reggio”, che ha assunto la denominazione di 45º Reparto Comando e Supporti Tattici “Reggio” ereditando la Bandiera, le mostreggiature e le tradizioni del 45º Reggimento fanteria.
Composizione attuale
Onorificenze
Medaglia d'oro al valor militare 151º e 152º Reggimento
Conquistando sul Carso salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti detti delle Frasche e dei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzarono; riconquistando sull'Altipiano dei Sette Comuni posizioni dalle nostre armi perdute, a M. Castelgomberto, a M. Fior ed a Casara Zebio, sempre non curanti delle ingenti perdite, diedero prova di audacia e di eroica fermezza.
25 luglio - 15 novembre 1915
Medaglia d'oro al valor militare 151º e 152º Reggimento
Espressione purissima delle forti virtù dell'intrepida gente di Sardegna, diede il più largo tributo di eroismo alla gloria dell'Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da compiere e sangue da versare. Nei giorni della sventura, infiammato di fede e di amore, riconquistò con meraviglioso slancio le munitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e Col d'Echele.
28 - 31 gennaio reto, 5 giugno 1920. - Bollettino Ufficiale, 9 giugno 1920, disp. 47, pag. 2447
Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia 151º e 152º Reggimento
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea e nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento: audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia.
1915 - 1918
Medaglia d'oro al valore dell'esercito 151º Reggimento
Reggimento inserito nella Task Force «Iraq» nell'ambito dell'operazione «Antica Babilonia», partecipava per circa quattro mesi a tutte le attività operative connesse con la crisi irachena post-conflitto. Nonostante la situazione di generale pericolo e di grande incertezza, dell'accesa contrapposizione tra potere politico-religioso ed il potere tribale, il reggimento, con coraggio, sovrumano impegno e straordinario spirito di sacrificio, si adoperava con sicuro valore e ferma determinazione per assicurare il successo della missione. Per tutto il periodo di permanenza gli ufficiali, i sottufficiali e i graduati del 151º Reggimento operavano con impegno eccezionale, senza sosta e riposo, profondendo le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per soddisfare le più disparate e complesse attività operative e per alleviare le sofferenze della popolazione. In tale contesto gli uomini del 151º Reggimento, dimostrando elevata professionalità e non comune senso di responsabilità, si rivelavano determinati nei confronti dei prevaricatori e degli ingiusti e generosi con i deboli e con i bisognosi, mantenendo una equidistanza rigorosa e riconosciuta tra i diversi poteri contrapposti. Nel proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003 in An Nasiriyah, vedeva cadere un suo effettivo, che proprio per quegli ideali di pace, solidarietà fra i popoli immolava la sua giovane vita.Reggimento di fanteria solido, straordinariamente motivato in ogni suo componente e risoluto nelle azioni, che ha contribuito in maniera determinante al successo delle operazioni in Iraq e che ha ulteriormente accresciuto l'immagine del contingente nazionale e ha dato lustro alle forze armate e all'Italia in un contesto internazionale.
An Nasiriyah, 8 ottobre 2003-29 gennaio 2004
Medaglia d'oro al valore dell'esercito 152º Reggimento
Fiero interprete delle storiche tradizioni della brigata “Sassari”, il 152° Reggimento di fanteria partecipava, quale unità di manovra (Task Force “Alfa”) inquadrata nell’Italian Joint Task Force, all’operazione “Antica Babilonia 9″ in Iraq, dal 20 Gennaio al 16 Giugno 2006. In un contesto operativo caratterizzato da diffuso ed elevato rischio, difficili condizioni ambientali e climatiche, nonchè forti tensioni tra le diverse fazioni in lotta, si adoperava con efficacia e straordinario spirito di sacrificio per ripristinare le condizioni di sicurezza in tutta la regione di DHIQAR, contribuendo significativamente al consolidamento del processo di stabilizzazione e ricostruzione della nazione irachena. Profondendo le migliori energie fisiche, morali e professionali, gli uomini e le donne del reggimento conducevano con assoluta abnegazione e ferma determinazione le attività operative finalizzate a garantire la libertà d’azione delle unità della coalizione, nonchè la sicurezza della popolazione civile, conquistando la piena fiducia delle autorità locali ed il rispetto dei comandanti militari stranieri. In particolare, il 30 gennaio 2006 e il 27 aprile 2006, reparti del contingente nazionale venivano colpiti da gravi attentati terroristici, in cui, rispettivamente, rimaneva ferito un militare del 152° Reggimento e perivano cinque militari della Multinationl Specialized Unit (MSU). Pur in condizioni di elevatissimo rischio ed indubbie difficoltà ambientali, il personale del 152° Reggimento proseguiva il proprio operato con esemplare coraggio e sprezzo del pericolo, prodigandosi senza soluzione di continuità nell’assolvimento dei compiti ricevuti e nel ripristino delle condizioni di sicurezza nella città di An Nasiriyah. Il 5 giugno 2006, un plotone del Reggimento, impegnato in attività di scorta a favore di un convoglio militare britannico, veniva investito dalla devastante esplosione di un ordigno occultato ai margini della sede stradale. Sebbene nel vile attentato fosse caduto un militare del Reggimento ed altri quattro fossero rimasti gravemente feriti, il personale rimasto illeso si adoperava, con temepstivo ed ammirevole senso del dovere e della responsabilità, per fornire le prime cure alle vittime, attuando al contempo, tutte le necessarie procedure al fine di garantire l’opportuna cornice di sicurezza per la rapida evacuazione dei feriti e per portare a termine il compito ricevuto. Filgido esempio di unità di fanteria, fortemente motivata e coesa, il 152° Reggimento ha saputo contribuire in maniera concreta e determinante al conseguimento degli obiettivi del contingente nazionale, dando lustro alle Forze Armate ed all’Italia nel contesto internazionale
Nasiriyah, 20 Gennaio – 16 Giugno 2006