Comunemente chiamato il CAPAR, è ubicato nella caserma Gamerra di Pisa, ed è stata e continua ad essere la casa di tutti i Paracadutisti Militari, tutti, nessuno escluso, dal dopoguerra ad oggi.
Chiunque abbia staccato i piedi da un aereo in volo indossando una divisa, vi ha messo piede dentro.
Paracadutisti della Folgore, Alpini Paracadutisti, operatori delle forze speciali di ogni forza armata, allievi delle accademie militari, etc..
Storia
Nasce nel gennaio del 1947 per volontà di alcuni reduci delle Divisioni Folgore e Nembo e Comandati dal Tenente Colonnello Giuseppe Izzo, provenienti dall'esperienza del '46 nel Centro di Esperienze per il Paracadutismo Militare, formato a Roma grazie al Capitano Leonida Turrini.
Nel 1950 viene trasferito a Viterbo, mentre il 9 giugno 1957, sotto il Comando del Colonnello Carlo Mautino, con una storica marcia appiedata dalla stazione ferroviaria fino alla caserma, il Centro viene definitivamente trasferito a Pisa, poichè la città è anche sede all'epoca della 46ª brigata aerea, l’unica brigata dell’Aeronautica militare dotata di aerei da trasporto e da lancio.
Il CAPAR da quella data ha sede alla caserma “Gamerra” di Pisa. Nel dicembre 1963 diviene Centro Addestramento Paracadutisti alle dipendenze della brigata, ma il 1º aprile 1964 viene chiamata Scuola Militare di Paracadutismo (Smipar) passando alle dipendenze dell'Ispettorato di Fanteria. Dal 1º gennaio 1983 la Scuola torna alle dipendenze della Brigata Paracadutisti "Folgore", e dal 1999 riprende l'attuale denominazione.
Struttura
È una struttura di livello reggimentale articolata e complessa che rilascia le qualifiche di paracadutista militare a tutto il personale che presta servizio presso le aviotruppe delle forze armate italiane.
La Bandiera di Guerra del Capar è decorata con Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito.
Questo centro svolge un ruolo cruciale nella formazione delle truppe paracadutiste, garantendo che il personale assegnato alle unità paracadutiste sia adeguatamente addestrato per affrontare le sfide delle operazioni aerotrasportate.
Il CAPAR offre un programma di addestramento completo e specializzato, che include l'apprendimento delle tecniche di lancio con il paracadute, la corretta gestione del paracadute durante la discesa e l'atterraggio, le procedure di emergenza, e altre abilità necessarie per operare efficacemente nelle operazioni paracadutiste.
E' inoltre sede del Centro Sanitario Aviotruppe ed inquadra la Sezione paracadutismo del Centro Sportivo dell'Esercito che partecipa con grande successo alle principali competizioni nazionali ed internazionali.
Solitamente, nell'ultima settimana di Ottobre di ogni anno, commemorando la battaglia de El Alamein, è il luogo dove viene festeggiata la festa della Brigata Paracadutisti Folgore.
L'organizzazione del CAPAR comprende:
- Comando
- Segreteria Personale e Benessere
- Ufficio Addestramento e Lanci
- Ufficio Logistico
- Ufficio Amministrazione
- Reparto alla Sede
- Compagnia Comando e Servizi
- Battaglione Addestrativo “Poggio Rusco”
- Battaglione Avio
Inoltre è sede anche del:
- Centro Sanitario Aviotruppe
- Museo storico delle aviotruppe
- Banda musicale della brigata
- Sezione paracadutismo del Centro sportivo dell'Esercito.
Sezione di Paracadutismo Sportivo
Presso il Centro Addestramento Paracadutismo ha sede la Sezione di Paracadutismo del Reparto Attività Sportive (RAS) del Centro Sportivo Esercito, dove si allenano gli atleti militari dell'Esercito per le attività di paracadutismo sportivo. Le discipline praticate sono la "Precisione in Atterraggio", lo "Stile" in caduta libera e le "Formazioni in Caduta Libera", il "Paraski", il "Vertical Formation Skydiving" e lo "Speed".
Questa sezione agonistica fondata negli anni sessanta ha partecipato alle più importanti manifestazioni e competizioni di paracadutismo sportivo in ambito sia militare sia civile.
La sua storia comincia nel 1962 quando due ufficiali dell'allora Scuola Militare di Paracadutismo, Ottavio Guidolin e Carlo Negretti, tornano dalla Francia dopo aver frequentato un corso di paracadutismo con la tecnica della "caduta libera". Uno dei vantaggi di questa evoluzione aviolancistica fu di passare a velature direzionabili.
Sotto l'impulso di un ufficiale dalla forte personalità, il Maggiore Gaetano Argento, si formò un nutrito gruppo di appassionati. Fu così che questi paracadutisti, tra i quali il Maggiore Piero Goffis, cominciarono a esibirsi in numerosi lanci di manifestazione su tutto il territorio nazionale.
Nel periodo in cui il paracadutismo sportivo stava guadagnando popolarità nel settore civile, con una crescente frequenza di competizioni nazionali e internazionali, l'Aero Club d'Italia iniziò a identificare tra i militari potenziali atleti per partecipare a tali eventi.
Fino ad allora, l'Esercito Italiano non aveva ancora formato una squadra "ufficiale" dedicata a questo sport. Verso il 1970, il Tenente Colonnello Piero Goffis, un ufficiale di grande determinazione ed entusiasmo, venne a conoscenza che al Centro Sportivo Esercito di Roma si stavano sviluppando nuove sezioni per rappresentare l'Esercito in vari sport.
Dopo aver incontrato i suoi superiori, Goffis annunciò con orgoglio la fondazione della Sezione di Paracadutismo Sportivo dell'Esercito, diventandone il primo comandante.
Oggi i nostri atleti, grazie all’intuito ed alla passione di quegli audaci paracadutisti, possono dedicarsi a pieno ad un’attività che rende lustro alla Forza Armata e porta in alto il nostro Tricolore conquistando numerosi titolti italiani, europei e mondiali.