Il 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" è il reparto di incursori dell'Esercito Italiano, dal 20 Settembre 1954 precursore dei reparti delle forze speciali italiane. Rinomato per la sua capacità di intervenire in contesti operativi complessi, rappresenta uno strumento cruciale per la sicurezza nazionale ed internazionale. Il 24 giugno 1995, nel quadro di ristrutturazione dell'Esercito Italiano, è passato da battaglione a reggimento.
Inquadrato nel Comando delle forze speciali dell'Esercito (COMFOSE), tiene in custodia la bandiera del IX Reparto d'Assalto, del quale ha ereditato l'anno di costituzione (1918), il nome del luogo di un'epica azione (Col Moschin) e le mostrine (fiamme nere degli Arditi), riadottate nel 2006.
Erede degli Arditi, truppe d'assalto del Regio Esercito formate durante la prima guerra mondiale e considerate da molti storici come i primi ad incarnare realmente il concetto moderno di forze speciali, il 9º "Col Moschin" ha peculiarità uniche, anche all'interno dello stesso COMFOSE, rispetto al 4° Rgt Alpini Paracadutisti e al 185° Rgt. RAO: tra i numerosi compiti che svolge, tipici delle forze speciali, è l'unica unità all'interno della Forza Armata in grado di compiere ufficialmente l'attività di liberazione ostaggi per conto dello Stato Italiano, oltre ad essere il solo reparto italiano, militare e non, ad effettuare lanci ad altissima quota con bombola di ossigeno (fino ad 11.000 metri di altitudine). Inoltre, è qualificato ed orientato a condurre operazioni di controterrorismo.
Dal 2016, opera anche su richiesta dei servizi d'intelligence dell'AISE per singole missioni riservate all'estero, svolgendo operazioni speciali in contesti estremamente delicati, mantenendo sempre il più alto grado di riservatezza e professionalità che caratterizza, da sempre, il reparto.
La base del Reggimento è a Livorno presso la caserma "Vannucci". Esiste inoltre la Base Addestramento Incursori (BAI), nota anche come "base a mare", situata nel parco regionale di San Rossore, vicino alla foce del fiume Arno. Un tempo parte dell'ex tenuta presidenziale, questa struttura è utilizzata sia per l'addestramento che per la pianificazione delle operazioni del reparto.
Svolge compiti altamente strategici di rilevanza politico-militare per la sicurezza e la difesa della nazione ed operazioni ad alto rischio per la tutela degli interessi nazionali, in ogni contesto operativo, appositamente designate, pianificate ed organizzate utilizzando tecniche e modalità di impiego non convenzionali. Gli incursori che ne fanno parte sono addestrati per compiere missioni di combattimento ad azione diretta e indiretta, anche in ambienti e contesti particolarmente ostili ed a grande distanza dalle unità amiche, solitamente in scenari asimmetrici, operando sulla base di piccoli gruppi o "distaccamenti".
Da oltre 20 anni è ininterrottamente impegnato nei teatri operativi di interesse, schierando sia unità interamente formate dal suo personale sia elementi integrati nelle strutture delle task force per le operazioni speciali interforze, oltre ad essere dislocato in molteplici operazioni di assistenza militare a favore di forze locali in paesi designati dal vertice politico-militare.
Ha inoltre operato, dal dopoguerra ad oggi, in tutte le missioni di evacuazione di connazionali nelle zone più turbolente del pianeta, quasi sempre in solitario, con il solo concorso dell'Aeronautica Militare.
Nella missione ISAF in Afghanistan, almeno dal giugno 2006 al 2016, è stato il cuore pulsante della Task Force 45 fornendo il framework di tutti i task group, ed avendo sotto esclusivo comando operativo, tutte le unità delle forze speciali delle forze armate italiane.
Rappresenta indiscutibilmente la punta di diamante dell'Esercito Italiano, con un addestramento tra i più severi, duri e selettivi delle forze armate italiane, tale da ottenere la qualifica di incursore solo dopo un lungo iter di circa 2 anni.
Unico reparto a partecipare a tutte le missioni in cui è stato coinvolto l'Esercito Italiano, è anche il primo della forza armata ad sempre composto esclusivamente da soldati professionisti, fin dal 1953 (solamente nelle compagnie di supporto potevano approdare i soldati di leva,). Per oltre mezzo secolo è inquadrato nella Brigata Paracadutisti Folgore, ove, fino al 2000 seleziona allievi "pregiati" dalla truppa (sempre su richiesta volontaria del Paracadutista). Le selezioni si apriranno al resto della Forza Armata, per quanto concerne la truppa in servizio permanente, all'inizio del nuovo millennio.
Negli ultimi anni, grazie ad uno speciale iter, possono accedervi, conseguendo la qualifica da Incursore, anche i militari non in servizio permanente. Lascia "Mamma Folgore", come romanticamente chiamata la Brigata dagli incursori di vecchia data, nel 2014, per transitare, come detto, nel COMFOSE.
Prima guerra mondiale
La storia del Reggimento può essere associata a quella di alcune unità di Arditi della prima guerra mondiale, in particolare il IX Reparto d'assalto. Gli arditi si imposero sulla scena militare, guadagnandosi una fama impressionante grazie ai loro atti di eroismo e per la violenza delle loro azioni. Gli arditi erano specialisti degli assalti con lancio di bombe a mano e con combattimenti all'arma bianca nelle trincee nemiche.
Il IX Reparto, in particolare, si distinse sul monte Grappa, dove il 15 giugno 1918 salì urgentemente in quota con 600 arditi guidati dal maggiore Giovanni Messe per recuperare le linee perdute.
Alle 22, Valle San Lorenzo, Col Fagheron e Col Fenilon erano riconquistati. Rimaneva il Col Moschin. Alle 7:10 di mattina del 16 giugno 1918, gli arditi di Messe (nonostante l’artiglieria italiana non avesse ancora allungato il tiro come da ordini) partirono all'attacco del Col Moschin (comune di Solagna).
Dopo 10 minuti, la sommità veniva ripresa, peraltro facendo numerosi prigionieri (più di 300) e sottraendo molte mitragliatrici.
Pochi giorni dopo prese parte alla conquista dell'Asolone (comune di Pove), che costò al IX un enorme tributo di sangue e fu solo temporanea, perché un contrattacco avversario ebbe la meglio sulle sue forze esauste. In poche ore il IX perse quasi il 50% degli effettivi.
Seconda guerra mondiale
Nel corso della Seconda guerra mondiale, il 20 luglio 1942, si costituisce a Santa Severa un Reggimento arditi, che pochi mesi dopo viene denominato 10º Reggimento arditi. Il reparto, con mostrina dalle fiamme azzurre, opera alle dipendenze dell'Ufficio operazioni dello stato maggiore del Regio Esercito. Impiegato in operazioni dietro le linee nemiche in Tunisia, Algeria, e nella Sicilia invasa dagli Alleati, cessa di esistere l'8 settembre del 1943.
Guerra di liberazione
Il I Battaglione, noto anche come battaglione arditi "Boschetti" dal nome del suo comandante, originariamente su tre compagnie numerate 101ª, 102ª e 103ª (paracadutisti, nuotatori poi "da sbarco" e camionette poi "terrestre"), dislocato in Sardegna nel gennaio del 1943, dopo la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 rimase dislocato nell'isola in funzione di riserva mobile.
Ridenominato IX reparto d'assalto, venne riordinato nel 1944 su una compagnia da sbarco, una terrestre e una speciale (102ª, 123ª e 110ª) entrando a far parte dal 20 marzo del 1944 nel 1º Raggruppamento Motorizzato in via di trasformazione in Corpo Italiano di Liberazione, inquadrando dal 27 giugno anche lo Squadrone Volontari "Guide" che ha rappresentato l'Arma di Cavalleria nel Corpo Italiano di Liberazione. Il IX Reparto d'Assalto "Arditi" a giugno è impegnato nelle Marche.
Dopo 18 giorni di aspri combattimenti lungo la linea difensiva "Edith" eretta lungo il fiume Musone da Loreto, Osimo e Filottrano dalle forze d'occupazione nazifasciste, non senza innumerevoli tentativi di oltrepassarla da parte di truppe di liberazione polacche, del CIL e della Div. Majella con notevoli perdite, il 18 giugno 1944 viene impiegato il IX Reparto stesso che riesce nell'impresa di sfondamento presso Casenuove di Osimo.
Tale coraggiosissima impresa consentì in primis la liberazione di Ancona, determinante logisticamente per lo sfondamento anticipato della Linea Gotica.
Il IX reparto d'assalto venne assegnato alla II Brigata del C.I.L. per essere poi inquadrato, quando il 24 settembre 1944 il C.I.L. venne sciolto, con la denominazione di III Battaglione "Col Moschin" nel 68º Reggimento fanteria del Gruppo di Combattimento "Legnano", partecipando alla Guerra di Liberazione. Il 9º reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" ne ha ereditato le tradizioni.
Dopoguerra
Sciolto il 1º agosto 1946, viene ricostituito come Compagnia Sabotatori Paracadutisti presso la scuola di fanteria a Cesano il 20 aprile 1953. Il 1° Giugno 1957 diviene Reparto Sabotatori Paracadutisti assegnato al Centro Militare di Paracadutismo di Livorno, e, successivamente, a Pisa. Diviene Battaglione Sabotatori Paracadutisti il 25 settembre 1961.
il 10 maggio 1963 assume autonomia addestrativa, logistica ed amministrativa passando alle dipendende del Comando Brigata Paracadutisti "Folgore". Il 26 settembre 1975 assume la denominazione di 9º Battaglione d'assalto paracadutisti "Col Moschin". Nell'ottobre 1976 venne consegnata al battaglione la bandiera di guerra del X Reggimento arditi.
In quel periodo, in assenza di un Comando specifico dedicato alle operazioni delle Forze Speciali (come il COFS, istituito nel 2004, o il COMFOSE, creato nel 2014), il reparto era sottoposto a una supervisione diretta da parte dello Stato Maggiore dell'Esercito (SME), tramite l'Ufficio Operazioni del III Reparto, monitorandone direttamente l’equipaggiamento e l’addestramento.
Il 30 dicembre 1985 nacquero i Gruppi operativi speciali (GOS) su disposizione dell'allora ministro della Difesa Spadolini, e furono chiamati a farne parte una quota del "Col Moschin" e una del COMSUBIN della Marina, per operazioni del SISMI.
Nel 1995 da battaglione diventa reggimento e assume la denominazione di 9º Reggimento d'assalto paracadutisti incursori “Col Moschin”, con il 1º Battaglione incursori.
Nel 2014 il reggimento lascia la Brigata Folgore, per passare al neo costituito Comando delle forze speciali dell'Esercito (COMFOSE).
Nell'aprile 2019 viene consegnato il basco grigio-verde che sostituisce quello amaranto, che si aggiunge allo specifico fregio da basco, alle mostrine nere e al distintivo di brevetto con gladio, tutti simboli e fregi degli Arditi.
Operazioni Note
Il reparto è stato protagonista di numerose operazioni speciali ed antiterroristiche in tutto il mondo ed è l'unico ad aver partecipato a tutte le missioni militari all'estero dell'Esercito Italiano dal dopoguerra ad oggi. Di seguito una breve menzione delle operazioni note, ma va da se, vista la natura del reparto, che numerose sono quelle non rese pubbliche e coperte dal segreto militare e di Stato.
Siamo l'ultima risorsa, e come tale, dobbiamo essere impiegati oculatamente. Dopo di noi, non esiste un'altra organizzazione che possa subentrare. Non possiamo fallire. Siamo un dispositivo risolutivo.
Gen. Par. Incursore Nicola Zanelli
Libano, 1983: Il 15 marzo, una pattuglia del Battaglione San Marco cade in un'imboscata vicino al campo di Sabra. Quattro marò rimangono feriti, uno gravemente. Nella stessa notte, il generale di brigata Franco Angioni guida un contrattacco per intercettare gli assalitori. Durante lo scontro, tre incursori rimangono feriti e l'azione viene sospesa. Il giorno successivo, il comando dell'esercito israeliano invierà un messaggio di ammirazione per il coraggio dimostrato dagli incursori italiani nel combattere di notte: "Comunicate al vostro comandante che siete ammirati, perché in Medio Oriente nessuno combatte di notte."
Achille Lauro, 1985: Il 7 ottobre, il giorno del sequestro dell'Achille Lauro, 60 incursori del Col Moschin arrivano alla base militare di Akrotiri, a Cipro, pronti a intervenire in un'operazione di sgombero degli ostaggi, pianificata insieme all'UNIS del COMSUBIN. Tuttavia, la situazione si risolve con un approccio diplomatico.
Somalia, 1992-1993: Il 13 dicembre 1992, durante l'operazione Restore Hope, un C-130 Hercules della 46ª Aerobrigata porta a Mogadiscio una squadra di incursori del 9º Reggimento "Col Moschin" che occuperanno il palazzo dell'ambasciata italiana, abbandonato dall'inizio della guerra civile nel 1991. Il 5 giugno 1993, circa 20 incursori interverranno per salvare un gruppo di caschi blu pakistani, caduti in un'imboscata vicino a Radio Mogadiscio. Quattro settimane dopo, durante la Battaglia del pastificio, il Sergente Maggiore Incursore Stefano Paolicchi, effettivo al reparto, sarà il primo caduto della battaglia durante un primo tentativo, alle 9.30 del mattino, di riprendere il controllo del quartiere armata mano. Saranno inoltre diversi gli incursori feriti durante la battaglia. Il reparto combatterà il 2 luglio 1993 senza sosta, in modo incessante, casa per casa, vicolo per vicolo, stanando i cecchini somali in tutto il quartiere di Aliwa, dalle prime ore del mattino fino all'ordine di ripiegamento, giunto intorno alle ore 13:00.
Ruanda, 1994: Gli incursori partecipano all'evacuazione dei civili italiani durante la guerra civile ruandese. Nonostante la tragedia che circonda il paese, gli operatori riusciranno ad evacuare tutti i connazionali utilizzando veicoli civili requisiti all'aeroporto di Kigali. L'operazionde Ippocampo in Ruanda è considerata una delle operazioni più difficili cui abbia preso parte il 9° Col Moschin.
Nella missione ISAF in Afghanistan, dal 2006 al 2014, comanda la Task Force 45 (il più grande dispiegamento di forze speciali mai messo in campo dall'Italia dal dopoguerra) e ne fornisce il framework a tutti i task group. In questi anni il reparto partecipa a decine e decine di missioni di combattimento diretto ed indiretto in territorio Afgano.
Afghanistan, 2007: Nel settembre, gli incursori del Col Moschin partecipano a un blitz con l'SBS britannico per liberare due agenti del SISMI rapiti nella provincia di Farah. Dopo un conflitto a fuoco nel campo di prigionia dove gli operatori italiani eliminano tutte le forze ostili presenti, viene segnalato che i sequestratori si stanno spostando via terra. Gli inglesi individuano l'auto dei rapitori e ingaggiano un conflitto a fuoco. Durante lo scontro, l'Agente Lorenzo D'Auria, Maresciallo Paracadutista, viene colpito accidentalmente dal fuoco amico britannico. Una volta concluso l'ingaggio, gli ostaggi vengono quindi trovati nel bagagliaio dell'auto, bendati e feriti. D'Auria, gravemente colpito alla testa, viene trasferito all'ospedale, ma morirà giorni dopo a causa delle ferite.
Afghanistan, 2010: il 17 settembre 2010 perde in combattimento il Tenente Incursore Alessandro Romani. Insieme al distaccamento operativo di cui è comandante, Romani viene elitrasportato nella zona di Bakwah, provincia di Herat, per catturare dei terroristi Afghani individuati da un UAV Predator mentre piazzano un ordigno sotto il ponte di una strada. Ferito ad una spalla nello scontro a fuoco che ne consegue, muore poche ore dopo all'ospedale Role 2 di Farah per arresto cardiocircolatorio dovuto alle ferite riportate.
Iraq, 2015: Trenta incursori del Col Moschin operano contro l'ISIS a Taqaddum, tra Falluja e Ramadi, in collaborazione con le forze speciali americane.
Libia: Almeno 40 incursori sono inviati per addestrare e assistere i ribelli del CNT, oltre a coordinare gli attacchi aerei della NATO.
Italia, 2023: Un contingente di 43 incursori interviene in Emilia Romagna a seguito di un'alluvione, dimostrando la versatilità e la rapidità di risposta delle forze speciali italiane anche in contesti non bellici.
Sudan, 2023: il reparto è chiamato nuovamente all'evacuazione di civili italiani all'estero in un paese martoriato dalla guerra civile, questa volta in Sudan. Ad Aprile 2023, gli incursori evacueranno, nel giro di 48 ore, tutti i cittadini Italiani sparsi nella capitale sudanese e nelle vicinanze della stessa. Secondo il Gen. Incursore Giuseppe Faraglia, che ha coordinato l'operazione per il COVI (Comando operativo di vertice interforze) gli operatori hanno agito di notte, trovandosi in una situazione complessa e di estrema pericolosità.
Attualità
Il reggimento, inquadrato nel Comando delle forze speciali dell'Esercito, per l'attività operativa dipende dal COFS, il Comando interforze per le operazioni delle forze speciali.
Con la nuova riorganizzazione il reggimento è disposto su tre battaglioni:
- 1º Battaglione Incursori
- Battaglione Supporto Operativo
- Compagnia Comando e Supporto Logistico
- Compagnia C4
- RAFOS (Reparto Addestramento Forze per Operazioni Speciali)
- Base Addestramento Incursori
Ogni compagnia è composta da diversi distaccamenti (il numero esatto è segreto militare).
Un distaccamento operativo del Col Moschin (di solito sei per ciascuna compagnia) ha al suo interno:
- un Incursore con specializzazione Combat Medic, un Breacher (maneggio esplosivi)
- un disattivatore EOD-IEDD (artificiere)
- un SF JTAC – Special Forces Joint Terminal Attack Controller (controllo aereo avanzato)
- un addetto alla raccolta informativa
- uno o due Sniper (tiratori scelti).
Formazione e selezione
L'addestramento per conseguire la qualifica di Incursore è tra i più severi e selettivi delle forze armate italiane, richiedendo un lungo e impegnativo iter di circa 2 anni.
I candidati al reparto vengono scelti attraverso un iter selettivo della durata di 21 giorni, presso il centro di addestramento BAI (Base Addestramento Incursori) di Pisa; successivamente vengono formati attraverso un lungo ciclo di addestramento della durata di circa due anni.
La selezione e l'addestramento iniziale vengono svolti insieme ai candidati per il 185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi "Folgore" e per il 4º Reggimento Alpini Paracadutisti "Btg Monte Cervino", per poi proseguire la formazione specifica presso i loro reparti di destinazione.
Partecipano alle selezioni ufficiali (grado di sottotenente e tenente), sottoufficiali (sergenti o marescialli), VSP e VFP-4, e con un iter a loro dedicato i VFP1 di qualsiasi reparto e incarico.
Fino agli inizi degli anni 2000, per quanto riguarda la truppa, selezionava personale esclusivamente proveniente dalla Brigata Paracadutisti Folgore, successivamente ha aperto le proprie selezioni a tutti i reparti e le specialità dell'Esercito Italiano.
Quanto pubblichiamo è puramente indicativo e basato su informazioni di pubblico dominio, poiché operazioni, organico, addestramento e qualsiasi altra informazione relativa al reparto sono coperte dal segreto militare.
Fase selettiva
Dalla durata di 7 settimane è strutturata in pre-selezione e tirocinio di selezione. L'iniziale pre-selezione prevede diverse prove fisiche:
- corsa piana: 2000 m entro 8’20’’;
- trazioni alla sbarra: minimo 10 in 1’ (impugnatura prona);
- piegamenti sulle braccia (piegamenti/flessioni): minimo 30 in 1’;
- piegamenti alle parallele: minimo 10 in 1’;
- piegamenti addominali: minimo 40 in 1’;
- salita alla fune (**): 4 m entro 1’45’’ (qualunque tecnica);
- salto in alto: minimo 120 cm (qualunque tecnica);
- marcia celere: 7000 m entro 45’ (in uniforme da combattimento e servizi);
- marcia zavorrata: 10 km con zaino 10 kg entro 1h 12’;
- prova di apnea in piscina (**): 15 m lineari in uniforme da combattimento e servizi senza stivaletti;
- prova di galleggiamento (**): minimo 5’ in uniforme da combattimento e servizi senza stivaletti;
- prova di nuoto: 50 m entro 2’15’’ in uniforme da combattimento e servizi senza stivaletti (qualunque stile).
(**) Prova di sbarramento
Chi supera le pre-selezioni fisiche partecipa presso la 101ª Compagnia Allievi, al Tirocinio di selezione, seconda fase dell'iter selettivo, che include:
- 5 marce zavorrate a tempo, in uniforme da combattimento e zaino di 20 kg senza arma, su itinerari di difficoltà, dislivello e distanza variabile;
- prove d'ardimento, presso il complesso “Lustrissimi” di Livorno, che prevedono il superamento di percorsi di guerra, ostacoli aerei e ponti di corda, per accertare le doti di coraggio, coordinazione e velocità.
- test d'acquaticità e anfibia, alla base a mare, nuoto di superficie e voga.
Fase formativa comune (19 settimane)
- Corso di paracadutismo Fune di Vincolo (FV) (4 settimane) presso il Centro Addestramento Paracadutisti (CAPAR) della Brigata paracadutisti "Folgore", permette agli aspiranti di conseguire il brevetto di paracadutista militare per chi non ne risulta già titolare;
- Corso Operatore Basico per Operazioni Speciali (OBOS) (15 settimane), a fattor comune sotto egida del RAFOS nelle sedi di Livorno e di Montorio Veronese. È incentrato sul potenziamento della prestanza e della resistenza fisica e sull’acquisizione delle nozioni di base per la pianificazione e la condotta delle Operazioni Speciali. Include la formazione teorico pratica sulla topografia, alle marce topografiche, all'apprendimento delle tecniche di orientamento e di navigazione terrestre, procedure tecnico tattiche (PTT) delle FOS, addestramenti tecnici specifici sulle trasmissioni, sulle procedure di pronto soccorso e medicina tattica con la frequenza di un corso che ricalca il BLS (Basic Life Support).
Fase formativa specialistica
Dopo aver superato il corso Operatore Basico Operazioni Speciali – OBOS, i futuri incursori rimangono al RAFOS per incominciare l'addestramento specialistico riservato alla formazione degli operatori del 9º Reggimento Col Moschin. Questa fase è della durata di 52 settimane.
Corso Combattimento per Forze Speciali (CCFS)
Della durata di 23 settimane, è condotto, come nell'OBOS, da istruttori di grande esperienza assegnati al RAFOS a rotazione dalle compagnie operative del Nono, si tiene interamente presso il RAFOS ed è suddiviso in diverse parti:
- Sopravvivenza, evasione e fuga, resistenza agli interrogatori, della durata di 3 settimane.
- Corso Maneggio Esplosivi, della durata di 8 settimane, che insegna le tecniche e le procedure di maneggio degli esplosivi, sulle tecniche di sabotaggio e di demolizione speditiva.
- Combat Medic secondo i protocolli Combat Life Support, che forniscono i rudimenti delle tecniche di primo soccorso.
- Modulo di operatore radio per Forze Speciali, che abilita all'impiego delle sofisticate apparecchiature radio VHF, HF e satellitari in dotazione, necessarie a garantire le comunicazioni tattiche e strategiche.
- Procedure Tecnico Tattiche per Forze Speciali (PTT/FS), per l'approfondimento delle procedure del distaccamento operativo incursori nelle situazioni tipiche d'impiego.
Infine viene approfondita la conoscenza di tutte le armi leggere in dotazione al reparto e gli allievi frequentano un ciclo di lezioni sulla fotointerpretazione delle riprese aeree. Al termine, conseguito il brevetto di "Guastatore Paracadutista", l'allievo affronterà la fase successiva, il corso di qualificazione Incursore Paracadutista.
Corso Combattimento Avanzato per Forze Speciali (CCAFS)
Della durata di 5 settimane e destinato ad approfondire le tecniche avanzate di combattimento in ambiente urbano, di tiro istintivo, discriminato e ravvicinato, di irruzione e intervento nei più disparati scenari contro obiettivi posti all'interno di varie tipologie di edifici.
Abilitazione da Incursore
I candidati, che hanno terminato con successo la prima fase di specializzazione, incominciano il "Corso di qualificazione Incursore Paracadutista", che ha lo scopo di completare la formazione degli allievi, specializzare il personale e renderlo in grado di operare nei diversi ambienti e scenari di impiego peculiari delle forze speciali. Il perfezionamento include una serie di corsi di durata variabile gestiti direttamente dal RAFOS o svolti presso enti scolastici esterni e sono i seguenti:
- Corso di mobilità anfibia, della durata di sei settimane, per l'apprendimento delle tecniche delle operazioni anfibie, che include esercitazioni di navigazione diurna e notturna con gommoni con motore fuoribordo, pratica del nuoto operativo di superficie, messa a mare e recupero veloce da imbarcazioni in movimento e conoscenza sia teorica sia pratica dei mezzi nautici in dotazione al reparto: battelli a scafo rigido, canoe, gommoni autogonfianti a scafo rigido. Al termine del corso viene conseguita la patete nautica per l'impiego dei mezzi più piccoli entro la fascia costiera delle 12 miglia.
- Corso Riconoscimento Mezzi e Materiali, della durata di 3 settimane, per la conoscenza e riconoscimento delle armi, i mezzi e le uniformi di alcune forze armate straniere.
- Corso di Paracadutismo con la Tecnica della Caduta Libera (TCL), al superamento del traguardo di 20 lanci con la tecnica della fune di vincolo; si svolge presso il Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR) di Pisa per un periodo compreso tra le cinque e le sei settimane, durante le quali si effettuano lanci ad apertura comandata da una altezza massima di 3-4000 metri (10.000 piedi).
- Corso basico Addestramento Alpinistico (CA1), presso il Centro Addestramento Alpino (CEALP) di Aosta, della durata di 6 settimane (dal 2011), per fornire le conoscenze fondamentali relative alle tecniche d'arrampicata e movimento in montagna, necessarie a conferire la capacità di operare in ambienti montani in condizioni di sicurezza.
- Corso basico di Addestramento Sciistico (CS1), sempre presso il CEALP di Aosta, della durata di 6 settimane dal 2011 dedicate all'apprendimento delle tecniche di movimento in montagna in ambiente innevato: sci alpinistico e sci di fondo, prevenzione delle valanghe e sopravvivenza in climi freddi.
- Corso Basico di Lingua Inglese, della durata di 5 settimane, presso la SLEE (Scuola di Lingue Estere dell'Esercito) di Perugia, o presso istituti scolastici convenzionati a Livorno.
Al termine di questo lungo processo formativo, i candidati ricevono l'agognato brevetto da Incursore Paracadutista e transitano in un distaccamento di compagnia operativa.
Corsi ulteriori di perfezionamento e specializzazione
- Corso Subacqueo, della durata di 12 settimane, presso il COMSUBIN del Varignano (La Spezia), per apprendere a operare con sicurezza nell'ambiente marino, con un approfondimento delle tecniche di nuoto operativo di superficie e subacqueo, e per conseguire l'abilitazione all'uso degli apparati subacquei A.R.O. (Auto Respiratore ad Ossigeno) e A.R.A. (Auto Respiratore ad Aria).
- Corso di Perfezionamento Alpinistico e Sciistico, presso il Centro addestramento alpino di Aosta, per l'approfondimento delle tecniche alpinistiche e per l'apprendimento della capacità d'agire in ambienti artici e d'alta montagna, ed elevare il grado di mobilità operativa in condizioni particolarmente impegnative e in presenza di un avversario addestrato a operare in montagna. Il succedersi dei corsi può portare all'ottenimento delle qualifiche di istruttore o istruttore militare scelto di sci e di combattimento in montagna.
- Corso Avanzato di Paracadutismo, della durata di 3-4 settimane, per l'apprendimento delle tecniche per lanci ad alta quota (7.000-11.000 metri) con ossigeno ed apertura a quote basse – HALO (High Altitude Low Opening), o con apertura ad alta quota e navigazione sotto vela – HAHO (High Altitude High Opening).
Corsi per specialità
- Corso Tiratore Scelto, tenuto presso il Reggimento, per l'abilitazione al corretto utilizzo dei numerosi fucili di precisione in dotazione, derivato dal S.O.T.I.C. (Special Operations Target Interdiction Course) statunitense, studiato per il calibro.308.
- Corso FAC (Forward Air Controller), per abilitazione alle missioni relative alla direzione da terra degli attacchi aerei e la designazione ai piloti degli obiettivi, tenuto presso la Scuola di Aerocooperazione dell'Aeronautica Militare, della durata di cinque settimane (tre teoriche e due pratiche). Tale qualifica è limitata agli elementi in possesso del necessario livello di conoscenza della lingua inglese (che può essere conseguita con la frequenza del corso avanzato alla SLEE di Perugia). Di norma, il corso è seguito da quello di Controllore del Fuoco per Operazioni Speciali (CF/OS), di ulteriori tre settimane. Tutto ciò prelude all'abilitazione alla funzione di Laser Target Marking (FAC/LTM) per l'impiego dei designatori laser in dotazione al Reggimento.
- Corso Combat Medic. A livello nazionale gli Incursori destinati a questo settore conseguono la qualifica di “Soccorritore militare” presso la Scuola di Sanità di Roma, dopo un corso di tre settimane che garantisce, tra l'altro, una sorta di veste legale per operare nell'ambito del primo soccorso, anche se con significative limitazioni. Inoltre si può frequentare lo "Special Operations Combat Medics (SOCM) Course”, svolto presso l'ISTC di Pfullendorf e che insegna le procedure fondamentali di pronto soccorso, come fermare le emorragie e garantire una corretta terapia infusionale e anti shock, e il corso “18D – Special Operations Combat Medic” dei Berretti Verdi americani.
- Corso EOD (Operatore Bonifica Ordigni Esplosivi) e Corso IEDD (Operatore Bonifica Ordigni Esplosivi Improvvisati), da frequentare presso il Centro Addestramento EOD della Scuola del Genio dell'Esercito.
Altri corsi
- Corso Scorte e Protezione ravvicinata di personalità, tenuto al Reggimento, sulle tecniche di protezione e scorta di V.I.P, della durata di cinque settimane.
- Corso avanzato di lingua inglese, di approfondimento del corso base, per una completa conoscenza della lingua inglese, presso la Scuola Lingue Estere dell'Esercito di Perugia.
I Comandanti del Reparto
IX Reparto D'Assalto
Magg. MESSE Giovanni 02/1918 – 12/1918
Magg. PARISI 1919 – 11/1920
Ten. Col. MESSE Giovanni 11/1920 – xxxx
X Reggimento Arditi
Col. GAZZANIGA Renzo 01/08/1942 – 08/09/1943
Battaglione Arditi "BOSCHETTI"
Ten. Col. BOSCHETTI Guido 12/1942 – fine conflitto
IX Reparto D'Assalto
Magg. MARCIANO’ Vito 1943 – fine conflitto
Compagnia Sabotatori Paracadutisti
Ten. FALCONE Franco 09/1952 – 19/04/1953
Reparto Sabotatori Paracadutisti
Cap. ACCONCI E. Edoardo 20/04/1953 – 30/06/1959
Ten. FALCONE Franco 01/07/1959 – 09/05/1960
Cap. MIGLIORANZA Francesco 09/05/1960 – 19/09/1960
Cap. FALCONE Franco 20/09/1960 – 31/10/1961
Battaglione Sabotatori Paracadutisti
Magg. CAMURANI Ambrogio 01/11/1961 – 16/02/1963
Magg. ACCONCI E. Edoardo 17/02/1963 – 15/08/1964
Magg. SOLINAS Domenico 16/08/1964 – 14/11/1965
Magg. VIETRI Antonio 16/11/1965 – 20/08/1967
Ten. Col. CAVALLINO Italo 21/08/1967 – 19/08/1969
Magg. BASSI Ermanno 20/08/1969 – 22/08/1971
Ten. Col. ANGIONI Franco 23/08/1971 – 22/08/1972
Ten. Col. ROSSI Vladimiro 23/08/1972 – 22/08/1974
9° Battaglione D'Assalto Paracadutisti "COL MOSCHIN"
Ten. Col. POLLICE Aldo 23/08/1974 – 23/08/1976
Ten. Col. COLONNA Aniello 24/08/1976 – 19/07/1978
Ten. Col. MONTICONE Franco 20/07/1978 – 28/07/1980
Ten. Col. PETER Costanzo 29/07/1980 – 29/07/1982
Ten. Col. PERSI PAOLO Enrico 30/07/1982 – 14/09/1982
Ten. Col. PAPISCA Luigi 05/09/1982 – 10/06/1984
Ten. Col. PIACENTINI Luciano 11/06/1984 – 30/08/1986
Ten. Col. PERSI PAOLI Enrico 01/07/1986 – 26/09/1988
Ten. Col. NARDI Enrico Ansano 27/09/1988 – 30/06/1991
Ten. Col. BERTOLINI Marco 01/07/1991 – 04/07/1993
Ten. Col. SBLENDORIO Emanuele 05/07/1993 – 24/06/1995
9° Reggimento D'Aassalto Paracadutisti "COL MOSCHIN"
Col. NARDI Enrico Ansano 25/06/1995 – 04/09/1997
Col. BERTOLINI Marco 05/09/1997 – 12/12/1998
Col. SBLENDORIO Emanuele 13/12/1998 – 25/10/2002
Col. BRANDONISIO Michele 26/10/2002 – 31/07/2006
Col. ZANELLI Nicola 01/08/2006 – 10/10/2008
Col. FARAGLIA Giuseppe 10/10/2008 – 24/06/2011
Col. VANNACCI Roberto 24/06/2011 – 18/02/2014
Col. ADDIS Pietro 18/02/2014 – 23/01/2015
Col. FORTEZZA Paolo 23/01/2015 – 15/09/2017
Col. GIULIANO Angelucci 15/09/2017 – 28/09/2018
Col. GROSSI Yuri 28/09/2018 – 15/10/2021
Col. ISONI Luigi Giovanni 15/10/2021 – 11/10/2024
Col. BANDIERI Andrea 11/10/2024 – In carica
Onorificenze alla Bandiera
Croce di cavaliere dell'ordine militare d'Italia
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia. 1915 - 1918 (All'Arma di Fanteria)
5 giugno 1920
Croce di cavaliere dell'ordine militare d'Italia
Prestigioso reparto, di eccezionale qualifica professionale, alla quale si coniuga - in perfetta armonia - il forte temperamento dei propria uomini, la versatilità operativa, il generoso anelito realizzativo e l'immediato riscontro ad ogni richiesta di intervento per il bene della collettività nazionale e internazionale. Presente in Alto Adige (1967-1971) per svolgere operazioni antiterrorismo e in Sardegna (1992) con l'operazione "Forza Paris" in concorso alle forze dell'ordine nella lotta alla criminalità organizzata, impegnato nella missione oltremare in Libano (1982-1984), in Irak e in Turchia (1991), in Somalia (1992-1993) dava mirabile prova di efficienza e di salda disciplina, offrendo continue prove di coraggio e sacrificio. Assolveva sempre e dovunque i compiti ad esso affidati con pieno successo, anche in un contesto operativo ambientale difficile e ostile caratterizzato da elevato indice di rischio.Gli Ufficiali, i Sottufficiali incursori e i Paracadutisti si prodigavano in ogni circostanza, in una mirabile gara di abnegazione e di dedizione al servizio, offrendo anche tributo di sangue e fornendo un eccezionale esempio di alte virtù militari che contribuivano ad accrescere il prestigio dell'Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.
25 ottobre 1994
Croce di cavaliere dell'ordine militare d'Italia
Nel solco della più fulgida tradizione dei reparti d’assalto dell’Esercito Italiano, gli incursori del reggimento offrivano reiterate prove di ammirevole valore, impareggiabile perizia e non comune senso di responsabilità, operando da più di tre anni nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan. All’insegna di uno straordinario spirito di sacrificio e di una assoluta dedizione al dovere, impegnati in condizioni tattiche ed ambientali spesso difficili, concorrevano in maniera decisiva agli sforzi di ISAF per stabilizzare il Paese ed alleviare le sofferenze del popolo afgano, duramente segnato da un perdurante e violento stato di conflittualità interna. Incondizionatamente riconosciuti dalla comunità internazionale, i successi riscossi hanno contribuito a rafforzare il prestigio e l’immagine dell’intera nazione italiana e delle sue forze armate nello scenario internazionale.
Kabul (Afghanistan), luglio 2006-ottobre 2009
Medaglia d'oro al valore dell'esercito
Il 9º Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" partecipava, con proprie unità inquadrate nelle forze italiane in Somalia, alle operazioni di soccorso alla popolazione somala. Composto essenzialmente da professionisti, consapevoli del ruolo di primo piano da sostenere nel quadro dell'operazione, in virtù della saldezza morale, del senso del dovere e dell'attaccamento alla Specialità dei propri uomini, si prodigava con totale dedizione ed elevata capacità nella pericolosa missione confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l'altissimo livello di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi uomini nonché la compattezza morale delle sue formazioni. I suoi distaccamenti operativi, coinvolti in numerosi conflitti a fuoro reagivano sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei propri componenti. Nonostante le dolorose, gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l'orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario, al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana.
Somalia, 22 dicembre 1992 - 7 settembre 1993
Medaglia di argento al valor militare
Per l'irrefrenabile audacissimo impeto onde d'un sol balzo raggiunse sanguinosamente formidabili importanti posizioni.
Col Moschin, 15 giugno 1918 - Col della Berretta, 20 ottobre 1918
Medaglia di argento al valor militare
Durante più mesi di guerra dava costante prova di aggressività e di spregiudicatezza. Nel corso di un'azione offensiva, lanciato su un'ala scoperta, sviluppava la propria manovra con rapidità, decisione ed energia, riuscendo a sorprendere ed a scompigliare il dispositivo tedesco. Chiamato improvvisamente ad altro importante compito, entrava con superbo slancio nella battaglia e nel duro e contrastato attacco, quando l'esito della lotta era ancora incerto, rompeva d'impeto lo schieramento nemico, dopo lotta audace frammentaria ravvicinata raggiungeva a notte tutti gli obiettivi. Nell'inseguimento non dava tregua all'avversario. Eccellente strumento di guerra, elastico e tenace; fierissimo e generoso degno erede delle tradizioni fulgidissime legate al suo nome.
Colli al Volturno, Guardiagrele, Cingoli, Musone, Esino, 11 febbraio - 25 luglio 1944
Medaglia di argento al valor militare
Veterano nella guerra di Liberazione, partecipava con inesauribile ardore alla battaglia di rottura sull'Appennino di Bologna, dando un contributo decisivo alla liberazione della città. Con impeto eroico piegava, spezzava, frantumava la resistenza fanatica di agguerrite unità tedesche, imponendosi all'ammirazione dei reparti alleati che si battevano al suo fianco.
Guerra per la liberazione d'Italia, 20 marzo - 30 aprile 1945
Medaglia d'argento al valore dell'esercito
Reggimento inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia – Herzegovina, svolgeva i compiti assegnati con straordinario entusiasmo, totale dedizione e non comune spirito di sacrificio. Nel corso delle molteplici attività di monitoraggio, pattugliamento degli itinerari, scorta a convogli umanitari e controllo ed ispezioni dei siti, in una situazione operativa ed ambientale particolarmente delicata e complessa, operava con costante equilibrio, profondo senso del dovere ed elevatissima professionalità. L’incessante impegno nel sostegno umanitario alle popolazioni, la prevenzione delle attività criminose della malavita ed il salvataggio di numerose vite umane, mettevano in luce le straordinarie capacità e le eccezionali doti di coraggio, fermezza e solidarietà degli uomini del 9º Reggimento d’Assalto “Col. Moschin”, che assolvevano una funzione determinante per il ripristino della convivenza pacifica, talvolta a rischio dell’incolumità personale. Chiaro esempio di unità fortemente motivata e coesa che ha evidenziato nei suoi uomini altissima professionalità, concreta saldezza morale ed elevate virtù militari e che ha significativamente contribuito ad accrescere ed a nobilitare il prestigio dell’Italia e della Forza Armata nel contesto internazionale.
Sarajevo, 03 luglio 1996 – 24 marzo 1997
Ringrazio a nome di tutti i miei avi