La Task Force 45 (TF-45) è stata un'unità militare combattente, interforze, di forze speciali italiane, operante, dal giugno 2006 al 2014 in Afghanistan, nell'ambito dell'Operazione "Sarissa" dell'International Security Assistance Force (ISAF).
Dipendeva direttamente dal comando delle forze speciali della NATO a Kabul, e non da comandi nazionali italiani. Tuttavia, lo Stato Maggiore della Difesa ne coordinava le operazioni attraverso il COFS.
La task force era riservata, e i componenti non erano conteggiati nel complesso del contingente italiano schierati in Afghanistan, motivo per cui il numero degli effettivi della TF-45 è ancora sconosciuto (sono stimati circa 300 effettivi, ma la cifra è incerta).
Era composta esclusivamente da militari delle forze speciali delle 4 forze armate, con il supporto tecnico operativo dell’11º Reggimento Trasmissioni (Esercito Italiano) e dal 26º Reparto Elicotteri per le Operazioni Speciali (REOS) "Giove" (dal 2014 3º Reggimento elicotteri per operazioni speciali "Aldebaran")
Si è trattato del più grande dispiegamento di forze speciali mai messo in campo dall'Italia dal dopoguerra.
Storia
Nel 2004 il governo italiano riceve, in maniera riservata, le disposizione da parte della NATO per la creazione di un'unità di forze speciali destinata a essere stazionata permanentemente in Afghanistan fino al termine della missione. Lo Stato Maggiore della Difesa incarica il neonato COFS (Comando interforze per le operazioni delle forze speciali) di occuparsene.
Il 3 febbraio 2005 sulle montagne Afgane tra Herat e Kabul, in un incidente aereo perde la vita il Capitano di Vascello Bruno Vianini, incursore del COMSUBIN (Marina Militare), mandato in perlustrazione dal COFS per preparare lo spiegamento per quella che sarebbe stata la Task Force 45.
Nel giugno 2006 sotto il comando del Ten. Col Roberto Vannacci, primo comandante della 45, è pronta ad agire con uomini e mezzi.
Immediatamente, il mese successivo, la Task Force viene impiegata nella famigerata operazione "Medusa", con la finalità di disarticolare le formazioni talebane, messe sotto pressione dalle forze convezionali in una complessa offensiva della NATO.
Inizialmente la TF-45 è dislocata su due basi:
- Forward Support Base (FSB) "Camp Arena" di Herat, , Task Unit "Alfa" e Comando TF-45
- Forward Operating Base (FOB) "El Alamein" di Farah, Afghanistan, Task Unit "Bravo"
Il 9 agosto 2009, per un malfunzionamento di un generatore elettrico, un incendio divampò e distrusse la Base della TF-45 a Farah, che si trova all'interno di una base statunitense.
Il 15 ottobre 2009, durante uno spostamento da Herat a Shindadin, per un incidente stradale dovuto a un problema meccanico del VTLM Lince, perde la vita il 1° Caporal Maggiore Ranger Rosario Ponziano del 4° Rgt. Alpini Par. Monte Cervino.
Il 17 settembre 2010 ha il primo caduto in combattimento, il Ten. Incursore Paracadutista Alessandro Romani, del 9° Rgt. Col Moschin. insieme al distaccamento operativo di cui fa parte, viene elitrasportato nella zona di Bakwah, provincia di Herat, per catturare dei terroristi Afghani individuati da un UAV Predator mentre piazzano un ordigno sotto il ponte di una strada.
Ferito ad una spalla nello scontro a fuoco che ne consegue, muore poche ore dopo all'ospedale Role 2 di Farah per arresto cardiocircolatorio dovuto alle ferite riportate.
Composizione
La TF-45 era composta da militari provenienti da tutti i reparti delle Forze Speciali italiane (FS - TIER 1) e delle Forze per le Operazioni Speciali (FOS - TIER 2) ed agiva sotto esclusivo comando operativo del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" dell'Esercito Italiano.
Unità operative:
- 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" (Esercito Italiano)
- Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN "Teseo Tesei" (Marina Militare)
- 17º Stormo incursori (Aeronautica Militare)
- Gruppo Intervento Speciale (Arma dei Carabinieri)
- 4º Reggimento alpini paracadutisti "Monte Cervino" (Esercito Italiano)
- 185º Rgt. Par. Ricognizione Acquisizione Obiettivi "Folgore" (Esercito Italiano)
Supporto operativo:
- 26º Gruppo Squadroni REOS (dal 2014 3° Rgt. Elicotteri Operazioni Speciali "Aldebaran")
- 11º Reggimento trasmissioni (Esercito Italiano)
Struttura di comando:
- North Atlantic Treaty Organization (NATO)
- International Security Assistance Force (ISAF)
- Headquarters ISAF (HQ-ISAF)
- ISAF Special Operations Forces/Special Operations Command and Control Element (ISAF-SOF/SOCCE)
- ISAF Regional Special Operations Task Group "West" (ISAF-SOTG-W)
- Joint Special Operations Task Group "Condor-A" (JSOTG "Condor-A")
- Task Force 45 (TF-45)
- Joint Special Operations Task Group "Condor-A" (JSOTG "Condor-A")
- ISAF Regional Special Operations Task Group "West" (ISAF-SOTG-W)
- ISAF Special Operations Forces/Special Operations Command and Control Element (ISAF-SOF/SOCCE)
- Headquarters ISAF (HQ-ISAF)
- International Security Assistance Force (ISAF)
La TF-45 è stata, insieme alla Tasf Force 42 britannica sotto comando del 22° SAS e composta da operatori SAS, SBS ed SFSG, la prima Task Force Nato di forze speciali operante in Afghanistan. Solo successivamente vennero create altre unità militari combattenti di forze speciali, tra cui:
- Task Force 45 (Italia) - Territorio del Regional Command "West" (RC-W);
- Task Force 47 (Germania) - Territorio del Regional Command "North" (RC-N);
- Task Force 49 (W Grom, Polonia) - Provincia di Ghazni e nei territori del Regional Command "East" (RC-E);
- Task Force 50 (JW Komandosów, Polonia) - Provincia di Ghazni, Provincia di Paktika e nei territori del Regional Command "East" (RC-E);
- Task Force 42 (SAS, SAS, SFSG, Regno Unito) - Provincia di Helmand;
- Task Force 66 (Australia) - Province di Oruzgan e di Kandahar.
- Task Force EAGLE (Special Operations Battalion, Albania) - Provincia di Kandahar.
Compiti
La TF-45 operava con le tecniche proprie delle forze speciali per l'espletamento dei "classici" compiti delle stesse.
Le operazioni, sulla quale il governo italiano e i comandi militari hanno spesso mantenuto il massimo riserbo, consistevano spesso nello svolgimento di missioni di guerra non convenzionale, in un contesto fortemente asimmetrico quando non in supporto delle forze convenzionali
Secondo quanto dedotto da testimonianze, tra cui quella dell'allora primo comandante della TF-45, Gen. di Div. Roberto Vannacci in un'intervista a Difesa Online nel 2021 e dal libro dell'incursore in congedo del 9° Rgt "Col Moschin" Claudio Spinelli, i compiti della TF-45 erano i seguenti:
- Disarticolazione delle formazioni talebane, colpendo nello specifico le leadership dei gruppi
- Prevenzione di attentati diretti contro i militari italiani e della coalizione
- Liberazione di ostaggi civili e militari
- Supporto alle forze di polizia afgane per l'esecuzioni di mandati di arresto
- Lotta ai traffici illeciti di armi indirizzate agli insurgents
- Sicurezza per personalità politiche, civili e militari, locali ed internazionali
- Creare delle zone sicure in attesa dell'arrivo delle forze convenzionali
Fondamentale è stato il supporto delle forze d'intelligence dell'Aise e di quelle degli altri paesi della coalizione ISAF. Tuttavia la TF-45 aveva le sue unità humint e ricognizione speciale.
La denominazione convenzionale della missione cui partecipava la Task Force 45 è "Operazione Sarissa" (dal nome di una lancia macedone).