Nel mese di aprile 2009 la Brigata Paracadutisti Folgore arriverà in Afghanistan con tutte le sue forze a disposizione.
Uno schieramento imponente con tutti i suoi reparti "d'attacco" e di supporto:
- 8º Reggimento Genio Guastatori paracadutisti Folgore
- 183º Reggimento Paracadutisti Nembo
- 186º Reggimento paracadutisti Folgore
- 187º Reggimento paracadutisti Folgore
- Comando Brigata e reparti logistici
La Brigata paracadutisti schiera il Comando e le Task Forces del Regional Command West e il contingente italiano in Kabul.
Nel corso della missione i paracadutisti sono impegnati in operazioni contro i guerriglieri talebani rimanendo coinvolti in diversi conflitti a fuoco, attentati con IED sepolte nel terreno o con autobomba.
Ha il primo caduto il 14 luglio del 2009: un ordigno improvvisato lungo la strada (IED) uccideva il 1° C.le Magg. Par. Alessandro Di Lisio, effettivo all'8° Reggimento Par. Guastatori Folgore e feriva altri militari, tra cui, gravemente, il 1¨C.le Magg. Par. Simone Careddu.
Sarà un'estate, quella del 2009 calda, molto calda sul fronte Afgano.
Lo schieramento della Folgore, sotto il Comando del Colonnello Par. Aldo Zizzo, cambierà le sorti di quella che ormai sembra una lontana missione da mettere agli archivi.
Occorre ricordare che in quel periodo la Folgore contava in Afghanistan con tre Ufficiali di primissimo livello in tre posti chiavi a livello strategico:
Il Gen. di Div. Incursore Paracadutista Marco Bertolini come Capo di Stato Maggiore ISAF, il Gen. di Brig. Paracadutista Rosario Castellano come Comandante della Brigata Folgore e Comandante della Task Forces del Regional Command West e del contingente multinazionale ad Herat, e appunto, del Colonnello Paracadutista Aldo Zizzo , Comandante di ITALFOR XX e del 186° Reggimento Paracadutisti Folgore.
La conformazione e lo status della Brigata, con i tre battaglioni dei reggimenti di manovra schierati in prima linea, con a supporto uno dei migliori reparti genio gustatori dell'Esercito (8° Rgt,) e l'alto livello di preparazione della truppa, ai massimi storici, darà dei risultati nella lotta ai talebani senza precedenti.
Il cambio di passo
Siamo nel 2008 gli americani spingono. Bisogna aumentare la bolla di sicurezza nella zona sotto il controllo Italiano.
I dispacci di Wikileaks, non mentono:
Sarà nostra prerogativa convincere l'Italia ad assumere un ruolo più importante rispetto alla regione ovest, dove si sta registrando un peggioramento delle condizioni di sicurezza"
Passa qualche mese dalla missiva, ed arriva la Folgore. La missione diventa Combat, a tutti gli effetti. Per le forze speciali lo era fin da prima, per le forze "convezionali" lo diventa ora.
Non ce ne vogliano le altre specialità dell'Esercito Italiano, che hanno comunque contribuito con un altissimo sacrificio anche di vite umane alla causa Afgana, e che con la missione ISAF, sono cresciute enormemente, ma la missione cambia veramente, dati alla mano, all'arrivo degli uomini del Colonnello Aldo Zizzo.
L'obiettivo è uno: aumentare la bolla di sicurezza nella zona sotto il controllo del contingente Italiano. La modalità è un soltanto: stanare i talebani "neutralizzandoli" casa per casa. Facciamo fatica a mantenere il politicamente corretto scrivendo questo testo. C'è un problema in Italia e lo sappiamo tutti.
Siamo obbligati, per motivazioni costituzionali, a chiamare qualsiasi operazione militare "missione di pace".
Ma in Afghanistan c'è la guerra. E i Paracadutisti, un pò scentemente, un pò romanticamente, sanno che è arrivato il loro momento, costi quel che costi, anche il supremo sacrificio.
Per i nostri governanti la Folgore non è altro che uno strumento di politica estera estremamente affilato.
Il celebre generale e scrittore prussiano Carl Von Clausewitz sosteneva che "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi".
Mai frase fu più azzeccata in questo contesto. Ma ai Paracadutisti va bene così. Va bene così dal 1942, va bene così oggi.
Base El Alamein (Farah), base Tarquinia (Shouz) e base Tobruk (Bala Boluk) rappresenteranno tre punti cruciali che avranno un importanza fondamentale nella riuscita della missione. I tre Reggimenti, schierati tra Herat, Kabul e Farah infieriranno un duro colpo ai talebani e nei numerosi scontri a fuoco la milizia integralista sarà costretta a moderare fortemente l'ardore combattivo.
I paracadutisti della Folgore saranno i primi Italiani a essere videoripresi in combattimento in Afghanistan (6 ottobre 2009), grazie al giornalista Rai Nico Piro. Immagini mai viste prima e discordanti, appunto, con l'etichetta di missione di pace data alla missione italiana in Afghanistan.
Il giorno più duro è pero il 17 settembre del 2009. Sei Paracadutisti cadranno dopo un'attacco con con una carica esplosiva di oltre 150kg nei pressi dell'Aerporto di Kabul.
Colpita dritta al cuore la Brigata Paracadutisti è andata comunque avanti perchè MOLLA VILE, NON LA FOLGORE.
Continua ...