1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”

Il 1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” è un’unità di Forza Speciale di livello “Tier 2” appartenente all’Arma dei Carabinieri, con una specifica vocazione per le missioni militari al di fuori del territorio nazionale.

1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti
Paracadutisti del 1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” in lancio TCL – Copyright foto CARABINIERI.IT

Nonostante la sua natura fortemente militare, il reggimento mantiene la vocazione tradizionale dell’Arma, combinando un alto livello di addestramento militare con competenze nell’ambito della polizia giudiziaria.

I compiti del 1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” possono essere suddivisi in tre categorie principali:

  • Compiti militari (tipici delle truppe paracadutiste):
    • Occupazione preventiva e difesa di posizioni.
    • Interdizione e controinterdizione d’area (guerriglia e controguerriglia).
    • Supporto a contingenti delle Forze Armate in operazioni “fuori area”, anche con funzioni di Polizia Militare.
  • Compiti di polizia:
    • Supporto all’Arma Territoriale.
    • Sicurezza presso le sedi diplomatiche in Paesi “a rischio”.
    • Scorta a personalità di rilievo.
  • Compiti addestrativi:
    • Addestramento e formazione di militari dell’Arma destinati a reparti speciali.

Originariamente istituito come battaglione fino al 1996, dal 2002 il “Tuscania” è inquadrato nella 2ª Brigata Mobile Carabinieri, insieme ad altri reparti d’élite come il 7º Reggimento “Trentino-Alto Adige”, il 13º Reggimento “Friuli-Venezia Giulia” e il Gruppo di Intervento Speciale (GIS).

La sua sede operativa si trova a Livorno, presso la caserma “Vannucci”.

Origini storiche

Il reparto trae le sue origini dal I Battaglione CC.RR. Paracadutisti, costituito nel 1940 e impiegato durante la Seconda Guerra Mondiale sul fronte dell’Africa Settentrionale. L’unità si distinse in diverse operazioni, tra cui il presidio di Lamluda, Derna e Cirene, e si trovò coinvolta in duri combattimenti contro le forze inglesi e libiche.

Uno degli episodi più significativi fu la battaglia di Eluet El Asel nel dicembre 1941, in cui il battaglione, rafforzato da altre unità, resistette agli attacchi di una brigata meccanizzata britannica. Nonostante le pesanti perdite, il reparto riuscì a ripiegare, ma venne sciolto nel marzo del 1942.

Evoluzione nel dopoguerra

Il “Tuscania” rinacque nel 1951 a Viterbo come reparto di pronto impiego per l’ordine pubblico. Negli anni successivi, la sua sede si spostò a Livorno, dove venne integrato nella Brigata Paracadutisti Folgore. Durante questo periodo, il reparto acquisì capacità belliche oltre ai tradizionali compiti di polizia, e nel 1963 fu elevato a battaglione.

Nel corso degli anni, il reparto prese parte a numerose operazioni, incluse quelle per contrastare il terrorismo separatista in Alto Adige negli anni ’60. Il battaglione fu anche coinvolto nelle operazioni di soccorso durante l’alluvione di Firenze nel 1966 e, nel 1975, acquisì ufficialmente il nome di “Tuscania”. Nel 1996, il battaglione divenne un reggimento.

Missioni internazionali

Il “Tuscania” ha partecipato a tutte le principali missioni internazionali dell’Italia, tra cui il Libano, la Somalia, il Kosovo, l’Iraq e l’Afghanistan. Oltre alle missioni militari, il reggimento ha svolto compiti di sicurezza per le ambasciate italiane in paesi a rischio, come Libia, Somalia, e Afghanistan.

Dopo gli attentati di Parigi e Bruxelles del 2015-2016, il “Tuscania” ha costituito Task Unit Antiterrorismo (TUAT), in collaborazione con il GIS, schierate per proteggere luoghi sensibili e durante eventi particolari in Europa.

Addestramento e reclutamento

Per entrare a far parte del “Tuscania”, il personale deve superare un rigoroso percorso di formazione. Il corso, della durata di 9 mesi, prevede un addestramento intensivo in varie aree, tra cui tecniche di combattimento, sopravvivenza in ambienti ostili, paracadutismo e tiro con armi speciali.

Impiego operativo

Il reggimento è impiegato principalmente in operazioni militari, ma svolge anche compiti di polizia. Le missioni includono l’occupazione preventiva di posizioni strategiche, pattugliamenti in aree ostili, incursioni dietro le linee nemiche e scorta a personalità diplomatiche in zone pericolose.

Torna in alto