
Il 186° Reggimento Paracadutisti Folgore è l'erede del 186° Reggimento “Folgore” schierato nella battaglia di El Alamein e ne prende in consegna la bandiera, decorata a medaglia d’oro per il comportamento tenuto nella battaglia stessa. E' inoltre decorato di due medaglie d'argento ricevute in Somalia nel 1993 e in Kosovo nel 2004, mentre sono numerosi i Paracadutisti del 186° Reggimento che con azioni individuali hanno ricevuto medaglie d'oro, d'argento e di bronzo.
Precedentemente inquadrato come 5° Battaglione "El Alamein", si riscostituisce reggimento nel 1992 nel quadro di ristrutturazione dell'esercito italiano.
È di stanza a Siena presso la caserma Bandini e nelle numerose operazioni cui ha preso parte ha spesso pagato un prezzo altissimo di vite umane: in Somalia, durante l'operazione UNOSOM II, perde diversi uomini ed è coinvolto nella battaglia del check point pasta il 2 luglio 1993 dove il reggimento conta un caduto, il Paracadutista Pasquale Baccaro e lascia sul campo di battaglia numerosi feriti, tra cui il Sottotenente Gianfranco Paglia.
Nei combattimenti del 2 luglio si distingueranno inoltre il Capitano Paolo Riccò decorato di Medaglia di Bronzo al Valore, Comandante della XV Cp Diavoli Neri, il Sergente Maggiore Giovanni Bozzini ed il Sottotenente Romeo Carbonetti decorati a Medaglia d’Argento al Valore, il Caporale Paracadutista Renzo Polifrone e il Paracadutista Carmelo Mandolfo, entrambi decorati a Medaglia di Bronzo al Valore.
Nella missione ISAF in Afghanistan tra il 2009 ed il 2011 il reggimento è coinvolto in numerosi scontri a fuoco contando diversi feriti. Ma il giorno più duro è il 17 settembre 2009: perde 4 uomini nell'attacco terroristico di Kabul. Erano effettivi al 186° Reggimento il Tenente Antonio Fortunato, il 1° Caporal Maggiore Matteo Mureddu, il 1° Caporal Maggiore Giandomenico Pistonami e il 1° Caporal Maggiore Davide Ricchiuto.
Questa la composizione attuale del reggimento:
- Compagnia comando e supporti logistici “SORCI VERDI”
- 5° Battaglione Paracadutisti“El Alamein” così composto:
- 13^ Compagnia Paracadutisti “CONDOR”
- 14^ Compagnia Paracadutisti “PANTERE INDOMITE”
- 15^ Compagnia Paracadutisti “DIAVOLI NERI”
- Compagnia Controcarri “PESTE”
- Compagnia Mortai Pesati “VAMPIRI”
All'interno del battaglione vi sono inoltre diverse squadre esploranti e tiratori scelti. Il motto del reggimento è "IMPETO E ARDIRE".
Storia
Il 1º settembre 1941 si costituisce a Tarquinia (VT) come 2º Reggimento Paracadutisti su Comando, Compagnia Cannoni da 47/32, V,VI e VII Battaglione Paracadutisti. E' inquadrato nella Divisione Paracadutisti di nuova costituzione, unitamente ai Reggimenti 1º Paracadutisti e Artiglieria. A tali unità si unisce, il 10 marzo 1942 anche 1l 3º Reggimento Paracadutisti. Il 27 luglio 1942, per l'impiego in Africa Settentrionale la Grande Unità prende il nome di 185^ Divisione Paracadutisti "Folgore", ed i reggimenti vengono rinumerati. Il 2º Reggimento Paracadutisti diviene 186º Reggimento Fanteria "Folgore". All'interno del reggimento vi sono dislocati due battaglioni: il 5° (13^, 14^ e 15^ Cp) e 6° (16^, 17^ e 18^ Cp).
Nell'epica battaglia di El Alamein, sotto il comando del Colonnello Paracadutista Pietro Tantillo, il reggimento è investito il giorno 24 ottobre da violenti attacchi da parte del 1° e 2° battaglione della Legione Straniera Francese.
In particolare, nella depressione di El Qattara, il 5° Battaglione viene investito alle spalle, ed è costretto ad opporsi con gli uomini senza poter utilizzare i mortai. I Paracadutisti del 5° si organizzano a piccole squadre di 4-5 uomini andando all'assalto dei francesi con una tale tenacia da constringerli al ritiro.
Nonostante giorni e giorni di furiosi scontri, il 186° riesce a tenere saldamente il fronte che le è stato assegnato, respingendo sempre il nemico enormemente superiore per mezzi ed equipaggiamento: la linea di resistenza è rimasta intatta, ma il prezzo pagato altissimo. Il 6° battaglione si immola quasi completamente per manterenere le posizioni, mentre il 5° conterà solo poche decine di superstiti tra Ufficiali, Sottufficiali e Paracadutisti.
Il 6 novembre 1942, quando giunge l'ordine di ripegamento, esce quindi invitto ma decimato ed i pochi superstiti vengono inquadrati nel 285º Battaglione di formazione che, dopo aver combattuto a in Tunisia e nell'ultimo epico scontro di Takrouna, cessa di esistere con la X Armata nel maggio 1943. Tredici Medaglie d'Oro ad Ufficiali Sottufficiali e Paracadutisti testimoniano il valore dimostrato dai "ragazzi della Folgore" nel breve ciclo operativo del reggimento.
Dopoguerra
Dopo la guerra vengono ricostituite le unità paracadutisti e le glorie del 186º Reggimento vengono ereditate dal V Battaglione del 1° Reggimento Paracadutisti comandato dal Maggiore Galassi.
Gli anni compresi tra il 1973 ed il 1979 sono quelli durante i quali è stato vissuto lo scioglimento del 1° Reggimento Paracadutisti, ed il conseguente costituirsi in Corpo del 5° Battaglione Paracadutisti “EL ALAMEIN”.
Il 30 settembre del 1975 il 1° Reggimento Paracadutisti, il cui ultimo Comandante è il senese Col. Talluri, si scioglie, e la Bandiera viene affidata al 3° Battaglione “Poggio Rusco”; il 2° ed il 5° Battaglione passano alle dipendenze del Comando Brigata e ricevono l'8 aprile 1976 le Bandiere di guerra decorate di Medaglia d’Oro al Valor Militare, concessa per l’eroismo dimostrato durante le operazioni in Africa Settentrionale, dai disciolti Reggimenti, 186° e 187° della gloriosa Divisione “Folgore”.
Il trasferimento nella sede di Siena

Nell’aprile del 1977 il Ten. Col. Marinelli viene traferito nell’attuale sede di Siena e assume il comando del Distaccamento con alle dipendenze la compagnia Esplorante comandata dal Cap. Celentano, raggiunta nel mese di luglio dalla 13^ Compagnia fucilieri comandata dal Cap. Cirneco.
Il compito è quello di effettuare lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria della caserma resa libera in seguito al trasferimento dell’84° Fanteria “VENEZIA” il 4 luglio 1977.
Il 24 maggio del 1978 il 5° Battaglione Paracadutisti “EL ALAMEIN” completa il suo trasferimento nell’attuale caserma Bandini, il Ten. Col. Marinelli ne assume il comando, Nel 1979 una aliquota del 5° Battaglione Paracadutisti, inquadrata in un reparto di formazione, si reca negli Stati Uniti, a Fort Bragg, dove partecipa ad un intenso ciclo di esercitazioni; nel 1980 la 14^ compagnia si reca in Francia per effettuare addestramento presso un reparto transalpino di paracadutisti Ussari.
Nel 1982 partecipa alla missione "Libano 2" in Beirut.
Nel 1986, a causa del difficile momento nello scacchiere mediterraneo, è presente nell'operazione “Girasole” con la 15^ Compagnia ed una squadra controcarro della cp. Mortai, ovvero il presidio dell’isola di Lampedusa, contro la quale la Libia compie un deliberato atto bellico, lanciando due missili, caduti in mare ma vicino alla costa, contro la base statunitense LORAN.
Il baricentro dell’area di crisi si sposta dunque verso sud, e la forza d’Intervento rapido, della quale fa parte la “Folgore”, effettua in Puglia impegnative esercitazioni. Nel 1987 prosegue l’operazione “Girasole”, durante la quale i reparti della Brigata paracadutisti si alternano sull’isola di Lampedusa. Nel 1988 ha lugo il primo campo d’arma in Calabria, tra ottobre e novembre, nella zona di Scido (RC).
E’ il 27 agosto del 1988 quando il Ten. Col. Pierluigi Torelli rileva nel comando il Ten. Col. Paolo Menchi. I consueti scambi bilaterali, le esercitazioni della forza d’Intervento rapido, le Ex “Mangusta”, le ”Istrice”, la “Condor rosso”, l’operazione “Girasole”, segnano il 1989 come un anno molto intenso per l’intero reparto.

Il 1990 è l’anno della guerra del Golfo ed in conseguenza del conflitto, l’anno seguente, per prevenire possibili atti terroristici, l’intero reparto è impegnato, da gennaio, nella protezione di obiettivi sensibili nelle provincie di Arezzo, Grosseto, Siena, Bologna, Pisa e Massa Carrara.
Il 5° Battaglione Paracadutisti partecipa, nel 1991, alla missione umanitaria e di pace “Provide Comfort” nel Kurdistan Iracheno, decisa nel quadro della risoluzione n. 687 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU al fine di assistere i profughi curdi oppressi e dal regime di Saddam Ussein.
Le cp. 13ª e 15ª, rinforzate dal personale della cp. Mortai Medi, e la cp. C.do e S., sono impiegate in difficili condizioni ambientali, a migliaia di chilometri di distanza dalla Madre Patria, ed in un primo tempo organizzano campi di accoglienza e forniscono aiuto e sicurezza alle popolazioni in fuga dalla guerra mentre in seguito vengono schierate di fronte alle forze irachene, spinte a Nord dalla pressione degli alleati.
Ricostituzione del 186° Reggimento Par. Folgore
Il 16 settembre 1992 il 186º Reggimento Paracadutisti "Folgore" viene ricostituito. Fino al dicembre dello stesso anno partecipa all'operazione Vespri Siciliani a Palermo e dal 28 dello stesso mese viene trasferito in Somalia dove partecipa all'operazione IBIS.

In seguito prende parte alle numerose operazioni di Ordine Pubblico in Patria e di Peace Keeping all'estero. Tra fine ani '90 ed inizio anni 2000 sarà presente in Albania, Bosnia e Kosovo, Libano e con alcuni uomini in Iraq nell'operazione Antica Babilonia.
Nel 2001 partecipa con grande plauso da parte delle istituzioni alla sicurezza dei una parte della zona rossa nel G8 di Genova.
In particolare i giorni del meeting i Paracadutisti del 186° Reggimento effettuarono la sicurezza perimetrale dell'Air Force One del Presidente USA George W. Bush.
Nel 2009 e nel 2011 è in Afghanistan con l'operazione ISAF, dove ha il comando del contingente Italiano (denominato ITALFOR XX), ricevendo il plauso di tutte le forze della coalizione ISAF.
Durante questa missione un aliquota di fucilieri Paracadutisti del Reggimento si è occupata della scorta del Comandante di Brigata, il Generale Paracadutista Rosario Castellano. Lavoro questo, in passato, esclusivo delle forze speciali del Col Moschin.
Negli anni successivi anni viene schierato nuovamente in Somalia (operazione EUTM), Libia (operazione Ippocrate e Ippocrate 2), Niger (operazione MISIN), Iraq (operazione Prima Parthica) e nuovamente in Afghanistan ad Herat nel 2021 (TACC-West).
I Comandanti
186º Reggimento Paracadutisti "Folgore"
- Colonnello Pietro Tantillo, 1941-1942
- Colonnello Enrico Celentano, 1992-1994
- Colonnello Augusto Staccioli, 1994-1997
- Colonnello Emanuele Spagnolo, 1997-2000
- Colonnello Maurizio Fioravanti, 2000-2001
- Colonnello Francesco De Luca, 2001-2002
- Colonnello Rosario Castellano, 2002-2004
- Colonnello Sandro Camiciola, 2004-2006
- Colonnello Manlio Scopigno, 2006-2008
- Colonnello Aldo Zizzo, 2008-2010
- Colonnello Lorenzo D'Addario, 2010-2011
- Colonnello Roberto Angius, 2011-2013
- Colonnello Roberto Trubiani, 2013-2015
- Colonnello Beniamino Vergori, 2015-2017
- Colonnello Michele Fraterrigo, 2017-2019
- Colonnello Federico Bernacca, 2019-2021
- Colonnello Massimo Veggetti, 2021- 2023
- Colonnello Giovanni Corrado, 2023 - in carica
5º Battaglione Paracadutisti "El-Alamein"
Dal 1941 al 1942
- Maggiore (poi Ten. Col.) Giuseppe Izzo
Dal 1963 al 1978 presso la sede di Livorno
- Ten. Col. Tito Salmi
- Ten. Col. Emilio Manfrone
- Ten. Col. Spiridione Lulli
- Ten. Col. Giorgio Galassi
- Ten. Col. Franco De Vita
- Ten. Col. Italo Papalia
- Ten. Col. Lucio Innecco
- Ten. Col. Paolo Cristofari
- Ten. Col. Carlo Lorenzetti
- Ten. Col. Mario Chiabrera
- Ten. Col. Giuseppe Erriquez
Dal 1978 al 1992 presso la sede di Siena
- Ten. Col. Augusto Marinelli
- Ten. Col. Francesco Merlino
- Ten. Col. Bruno Loi
- Ten. Col. Giocchino Grassi
- Ten. Col. Paolo Menchi
- Ten. Col. Pierluigi Torelli
- Ten. Col. Augusto Staccioli
Dal 1992 nel ricostituito 186º Reggimento Paracadutisti "Folgore"
- Ten. Col. Alessandro Puzzilli 16/09/1992-15/09/1993
- Ten. Col. Valentino Buttazzo 16/09/1993-15/09/1994
- Ten. Col. Antonio Satta 16/09/1994-17/09/1995
- Ten. Col. Maurizio Fioravanti 18/09/1995-31/08/1997
- Ten. Col. Marco Bedina 01/09/1997-06/09/1998
- Ten. Col. Rosario Castellano 07/09/1998-08/09/1999
- Ten. Col. Maurizio Morena 09/09/1999-10/09/2000
- Ten. Col. Massimo Mingiardi 11/09/2000-05/09/2001
- Ten. Col. Aldo Zizzo 06/09/2001-26/09/2002
- Ten. Col. Gabriele Toscani De Col 27/09/2002-14/10/2003
- Ten. Col. Lorenzo D'Addario 14/10/2003-14/10/2004
- Ten. Col. Domenico Di Rosalia 15/10/2004-1/12/2005
- Ten. Col. Roberto Angius 02/12/2005-25/10/2007
- Ten. Col. Claudio Ladisi 26/10/2007-30/10/2008
- Ten. Col. Alessandro Albamonte 31/10/2008-05/11/2009
- Ten. Col. Angelo Sacco 06/11/2009-19/11/2010
- Ten. Col. Sergio Cardea 19/11/2010-24/11/2011
- Ten. Col. Francesco Matarrese 25/11/2011-06/09/2012
- Ten. Col. Giuseppe Scuderi 07/09/2012-08/09/2013
- Ten. Col. Stefano Fanì 09/09/2013-24/07/2014
- Ten. Col. Federico Bernacca 25/07/2014-27/07/2015
- Ten. Col. Vincenzo Zampella 28/07/2015-15/09/2016
- Ten. Col. Massimiliano Mongillo 16/09/2016-10/08/2017
- Ten. Col. Francesco Errico 11/08/2017-06/09/2018
- Ten. Col. Enrico Iazzetta 07/09/2018-03/09/2020
- Ten. Col. Amos Virgona 04/09/2020-09/09/2021
- Ten. Col. Ivan Crescini 10/09/2021-15/09/2022
- Ten. Col. Giuseppe Petrella 16/09/2022-15/09/2023
- Ten. Co.l Dimitri Sasso 16/09/2023-11/10/2024
- Ten. Col. Daniele Demaestri 12/10/2024-in corso
Missioni nel dopoguerra

- Gennaio 1983 - febbraio 1984 - Libano, Operazione Libano 2
- Marzo - settembre 1986 - Italia, Lampedusa, Operazione Girasole
- Ottobre - dicembre 1990 - Italia, Calabria, Operazione Aspromonte
- Gennaio - aprile 1991 - Iraq Kurdistan, Operazione Provide Comfort
- Aprile - luglio 1992 - Sicilia, Operazione Vespri Siciliani
- Marzo - luglio 1993 - Somalia, Operazioni Restore Hope - IBIS
- Maggio - ottobre 1999 - Bosnia, NATO SFOR Operazione Constant Forge
- Maggio - ottobre 2000 - Albania, NATO KFOR Operazione Joint Guardian
- Luglio 2001 - Genova, Operazione G8
- Ottobre 2001 - febbraio 2002 - Kosovo, NATO KFOR Operazione Consistent Effort
- Marzo - maggio 2002 - Toscana, Operazione Domino
- Agosto - settembre 2003 - Bosnia, NATO SFOR OTHF
- Gennaio - luglio 2004 - Kosovo, NATO KFOR Operazione Decisive Endeavour
- Ottobre - novembre 2005 - Kosovo, NATO KFOR Operazione Determined Effort
- Gennaio-marzo 2006 Italia, Torino Operazione Domino "Olimpiadi Invernali"
- Aprile - agosto 2007 - Libano, UNIFIL Operazione Leonte
- Novembre 2008 - gennaio 2009 - Italia, Caserta, Operazione Strade Sicure
- Aprile - ottobre 2009 - Kabul, Afghanistan, NATO ISAF
- Febbraio - settembre 2011 - Bakwa e Gulistan, Afghanistan, NATO ISAF
- Agosto - settembre 2012 - Emilia-Romagna, Operazione Una Acies
- Maggio 2013 - Marzo 2015 - Somalia, EUTM Somalia
- Maggio - luglio 2015 - Milano, Operazione "EXPO 2015"
- Settembre 2016 - febbraio 2017 - Libia, Operazioni Ippocrate e Ippocrate 2
- Dicembre 2017 - luglio 2018 - Toscana, Operazione Strade Sicure
- Dicembre 2018 - Gennaio 2020 - Niger, Operazione MISIN
- Luglio - dicembre 2019 - Toscana, Operazione Strade Sicure
- Agosto 2019 - marzo 2020 - Iraq, Operazione Prima Parthica
- Gennaio 2021 - Afghanistan - Operazione " TACC- West " (Herat)
- Dicembre - Giugno 2022 - Toscana, Operazione "Strade Sicure"
Onoreficenze alla Bandiera di Guerra
Medaglia d'oro al valor militare
Reggimento paracadutisti della gloriosa Divisione “Folgore”, in unione alle aliquote divisionali ad esso assegnate, per tre mesi, senza soste, si prodigò valorosamente in numerose azioni offensive e difensive stroncando sempre l'impetuosa avanzata del nemico enormemente superiore per numero e per mezzi. Nell'epica battaglia di El Alamein, stremato per le perdite subite, cessato ogni rifornimento di acqua, viveri e munizioni, con la fede che solo il più sublime amor di Patria può generare, respingeva sdegnosamente, al grido di "Folgore" ripetuti inviti alla resa, dimostrando in tal modo che la superiorità dei mezzi poteva soverchiare i paracadutisti d'Italia, piegarli mai. Attraverso innumerevoli episodi d'eroismo collettivi ed individuali, protraeva la resistenza tino al totale esaurimento di ogni mezzo di lotta imponendosi al rispetto ed all'ammirazione dello stesso nemico, scrivendo così una delle pagine più fulgide di valore per l'Esercito italiano.
Africa settentrionale, 23 ottobre - 6 novembre 1942
Medaglia d'argento al valor dell'Esercito
Il 186º reggimento paracadutisti "Folgore", inquadrato nelle forze italiane in Somalia, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l'altissimo livello d'efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni, con la fierezza e l'orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla patria lontana.
Somalia, 27 dicembre 1992 - 8 giugno 1993
Medaglia d'argento al valor dell'Esercito
Reggimento paracadutisti dalle gloriose tradizioni di virtù militari, durante l'operazione “Decisive Endeavour” in Kosovo, affrontava con straordinario coraggio i disordini che il 17 e 18 marzo 2004 interessavano tutto il territorio kosovaro. Il reparto interveniva a difesa dei monasteri di Dakovica e Decane e a protezione dei villaggi di etnia serba di Belo Polje, Bica e Grabac. I paracadutisti del reggimento, per nulla intimoriti dall'atteggiamento aggressivo e violento dei rivoltosi, ne respingevano con risposta armata i ripetuti assalti, sottraendo alla furia dei dimostranti le comunità minacciate e salvaguardando l'incolumità dei religiosi e l'integrità di numerosi luoghi di culto della religione serbo-ortodossa. Ammirevole esempio di reparto che, per coraggio, altissimo senso del dovere, generoso sprezzo del pericolo, spirito di solidarietà evidenziati, ha contribuito concretamente a dare lustro e prestigio alla Forza Armata ed alla nazione in ambito multinazionale.
Dakovica, Belo Polje, Decane, Bica, Grabac (Kosovo) 17-18 marzo 2004
Cavaliere all'ordine militare d'Italia
Reggimento paracadutisti costantemente animato da eccezionale abnegazione e saldezza morale conduceva, con coraggio e perizia, operazioni cinetiche in contesti caratterizzati da notevoli minacce terroristiche e da violenti scontri interetnici. Con valorosa professionalità e consapevole sprezzo del pericolo, gli uomini e le donne del reggimento hanno dato prova di mirabile efficienza, conseguendo notevoli risultati nell'ambito delle numerose e rischiose missioni assegnate. Luminoso esempio di unità fortemente motivata, che con il suo operato, ha contribuito ad accrescere il lustro e il prestigio dell'Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.
Afghanistan, Somalia, Libia, 2009 - 2021
Onorificenze individuali
Medaglia d'oro al valor militare
- Sergente Maggiore Mario Giaretto – Quota 99 di Deir Alinda (Africa Settentrionale), notte sull'8 agosto 1942.
- Sottotenente Giovanni Stassi – Africa Settentrionale, 25 agosto-2 settembre 1942.
- Sottotenente Omero Lucchi – Africa Settentrionale, 31 agosto-4 settembre 1942.
- Tenente Roberto Bandini – Quota 125 di Qaret El Himeimat (Egitto), 23-25 ottobre 1942.
- Sottotenente Giovanni Gambaudo – Qaret El Himeimat (Africa Settentrionale), 23-24 ottobre 1942.
- Paracadutista Giuseppe Cappelletto – Quota 125 di Qaret El Himeimat (Africa Settentrionale), 23-25 ottobre 1942.
- Sergente Maggiore Nicola Pistillo – Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942.
- Paracadutista Leandro Franchi – Africa Settentrionale, novembre 1942.
- Tenente Marco Gola – Egitto, Naqb Rala (EI Alamein), 23-25 ottobre 1942.
- Tenente Colonnello Carlo Marescotti Ruspoli Principe di Poggio Suasa – Deir el Munassib, 4 novembre 1942.
- Paracadutista Antonio Andriolo – Quota 125 di Qaret El Himeimat, Quota 146 di Rain Pool, 23 ottobre - 4 novembre 1942.
- Paracadutista Gerardo Lustrissimi – Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942.
- Paracadutista Pasquale Baccaro – Mogadiscio, 2 luglio 1993.
- Sottotenente Gianfranco Paglia – Mogadiscio, 2 luglio 1993.
Medaglia d'oro al valor dell'esercito
- Caporal Maggiore Stefano La Mattina - Parmakan (Afghanistan), 23 settembre 2009.