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Stretto di Messina, bonifica da record: nove ordigni bellici neutralizzati dai Palombari del COMSUBIN

Stretto di Messina, bonifica da record: nove ordigni bellici neutralizzati dai Palombari del COMSUBIN - brigatafolgore.net

Le acque dello Stretto di Messina hanno nuovamente richiesto l’intervento dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN), chiamati a misurarsi con una delle più complesse operazioni di bonifica subacquea degli ultimi anni. Distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Augusta, i militari hanno operato in condizioni ambientali particolarmente difficili per neutralizzare nove ordigni esplosivi risalenti alla Seconda guerra mondiale.

La scoperta è avvenuta durante delle indagini preventive condotte da una ditta specializzata, nell’ambito del progetto infrastrutturale Bolano-Annunziata: un’importante opera di approvvigionamento energetico che prevede la posa di cavi subacquei ad alta capacità tra Messina e Reggio Calabria. Le zone interessate dalle operazioni sono state localizzate tra Bolano, Acciarello (RC) e lungo la costa messinese.

Il ritrovamento è stato prontamente segnalato alle autorità competenti, e su incarico delle Prefetture di Messina e Reggio Calabria è stato elaborato un piano operativo dettagliato per la messa in sicurezza dell’area. Gli ordigni individuati, a profondità comprese tra i 35 e i 40 metri, si sono rivelati essere quattro bombe d’aereo da 500 libbre, quattro da 250 libbre e un proietto di grosso calibro: residuati bellici che, pur dopo decenni, rappresentano ancora un rischio concreto.

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Operazione ad alta complessità: l’impegno dei Palombari

Le operazioni, iniziate il 26 febbraio e concluse il 10 aprile, hanno richiesto competenze altamente specialistiche, un equipaggiamento tecnico all’avanguardia e una costante capacità di adattamento da parte del personale subacqueo. Le difficoltà non sono mancate: forti correnti marine, visibilità ridotta, fondali irregolari e condizioni meteorologiche spesso avverse hanno reso ogni immersione una sfida. A rendere l’intervento ancora più critico è stata la natura degli ordigni, ancora armati con le spolette inserite. Questo ha obbligato i Palombari a operare con estrema cautela, seguendo rigorose procedure per la rimozione, il rimorchio in sicurezza e la successiva distruzione controllata in un’area sicura.

Nonostante la complessità dell’operazione, la gestione dell’emergenza ha rappresentato un esempio virtuoso di coordinamento interistituzionale. Ogni fase è stata pianificata nel dettaglio e ha visto il coinvolgimento del personale delle Capitanerie di Porto e del Reparto Navale della Guardia di Finanza di Messina e Reggio Calabria. Fondamentale anche il lavoro svolto in comunicazione con le comunità locali: aggiornamenti puntuali, informazione trasparente e un approccio proattivo alla sicurezza hanno permesso di evitare allarmismi, garantendo al contempo la tutela della popolazione.

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Sicurezza, sviluppo e tutela dell’ambiente marino

Il successo dell’operazione non si misura soltanto con la rimozione degli ordigni, ma anche con i benefici futuri che essa comporta per l’intera area dello Stretto. La bonifica dei fondali rappresenta un passaggio cruciale per la realizzazione dell’elettrodotto Bolano-Annunziata, un’infrastruttura che porterà fino a 2.000 MW di potenza tra Sicilia e Continente. Questo nuovo collegamento, una volta operativo, sarà determinante per rafforzare la rete elettrica del Mezzogiorno, aumentare la sicurezza dei sistemi energetici locali e agevolare l’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo alla transizione ecologica.

Inoltre, l’eliminazione dei residuati bellici nei fondali dello Stretto migliorerà la sicurezza per tutte le attività marittime nella zona: dalla navigazione commerciale alla pesca, fino al turismo subacqueo. Il ritorno alla piena fruibilità delle acque è un’opportunità importante per il rilancio economico e ambientale del territorio.

Le operazioni condotte dai Palombari del COMSUBIN rappresentano dunque una testimonianza concreta dell’impegno quotidiano della Marina Militare nella difesa e nella tutela del Paese, sia in tempo di pace che in contesti di emergenza. Interventi come questo mettono in luce la professionalità, il coraggio e il rigore operativo di un comparto altamente specializzato, spesso lontano dai riflettori ma determinante per la sicurezza collettiva.

Come ha sottolineato il personale coinvolto, ogni ordigno neutralizzato è una minaccia in meno per il presente e una garanzia in più per il futuro. Le acque dello Stretto, un tempo teatro di conflitti, si trasformano oggi in simbolo di cooperazione, sicurezza e sviluppo.

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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