Tenta di rubare un auto e aggredisce un militare dell’Esercito e un Carabiniere. È già libero.

Ancora violenza contro le forze dell’ordine: un militare dell’Esercito Italiano e un Carabiniere sono rimasti feriti durante un intervento nel quartiere Bolognina, dove un cittadino di origine marocchina è stato sorpreso mentre tentava di rubare all’interno di due automobili in sosta.
Il fatto è accaduto in via di Vincenzo, dove un passante ha notato un soggetto sospetto intento a infrangere i finestrini di due vetture – una Peugeot e una Citroën – e ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. L’uomo, descritto come un individuo con carnagione olivastra, jeans neri e capelli corti, è stato intercettato in flagranza da una pattuglia dei Carabinieri in collaborazione con militari dell’Esercito Italiano, impegnati nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”.
Alla vista dei militari, il soggetto ha reagito con estrema violenza, colpendo gli agenti con calci e pugni nel tentativo di fuggire. Bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso di una calamita modificata con contorni acuminati, utilizzata per infrangere i vetri delle auto.
Durante il trasporto alla caserma, l’uomo – un 37enne, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine – ha continuato a dare in escandescenze all’interno della stazione mobile dell’Arma, inveendo con insulti e sferrando altri colpi ai danni dei militari.
A seguito dell’aggressione, un Carabiniere e un militare dell’Esercito hanno riportato lesioni agli arti superiori e inferiori, con una prognosi di sette giorni ciascuno.
Aggressore già libero: torna il dibattito su misure cautelari
Il soggetto è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, tentato furto aggravato e lesioni personali. Nonostante l’arresto sia stato convalidato in sede di udienza per direttissima, il 37enne è già tornato in libertà, con il solo divieto di dimora nella città metropolitana di Bologna, in attesa del processo, rinviato per la richiesta dei termini a difesa.
Una decisione che riaccende il dibattito sulla sicurezza urbana, sull’efficacia delle misure cautelari e sul ruolo delle pattuglie congiunte tra Esercito e Carabinieri, impegnate ogni giorno per garantire l’ordine pubblico. L’episodio solleva nuovamente la questione della tutela degli operatori in divisa, troppo spesso lasciati soli di fronte a soggetti violenti e recidivi.
La solidarietà dell’USMIA
In seguito all’accaduto, l’USMIA (Unione Sindacale Militare Interforze Associati) ha espresso in una nota sul proprio sito web la piena solidarietà al Carabiniere e al militare dell’Esercito coinvolti nell’operazione.
“Siamo profondamente vicini ai nostri colleghi feriti e alle loro famiglie in questo momento difficile”, ha dichiarato la Segreteria Nazionale di USMIA, sottolineando la prontezza e il coraggio dimostrati dai due militari, entrambi iscritti alla sigla sindacale.
USMIA ha inoltre elogiato l’efficacia dell’intervento congiunto, riconoscendo il successo dell’azione come frutto della sinergia tra Forze dell’Ordine e reparti dell’Esercito. La nota prosegue sottolineando l’importanza della formazione continua, con particolare riferimento all’addestramento sulle tecniche MCM (Metodo di Combattimento Militare), fondamentali per operare in situazioni ad alto rischio come quella avvenuta a Bologna.
“Questo è un segno tangibile della capillare presenza della nostra organizzazione tra coloro che, ogni giorno, svolgono il proprio dovere in prima linea”.
Infine, USMIA ha ribadito il proprio impegno a supportare i colleghi feriti e le loro famiglie, rinnovando il ringraziamento a tutti i militari che si prodigano quotidianamente per la sicurezza della Nazione.
ASPMI: “Strade Sicure va ripensata, ora”
Dopo USMIA, anche ASPMI (Associazione Sindacale Professionisti Militari) ha espresso vicinanza ai due militari feriti a Bologna, sottolineando la necessità urgente di rivedere l’intero impianto dell’Operazione Strade Sicure. Si legge nella nota diffusa dall’Associazione:
“Come ASPMI ci teniamo a esprimere la nostra solidarietà al militare dell’Esercito Italiano e al Carabiniere rimasti feriti durante un intervento nel quartiere Bolognina di Bologna. Ai colleghi e alle loro famiglie va il nostro augurio di pronta guarigione, e un sentito ringraziamento per il coraggio dimostrato. Hanno operato con professionalità in un contesto ad alto rischio, confermando il valore di chi ogni giorno serve lo Stato”.
ASPMI evidenzia le criticità strutturali dell’Operazione Strade Sicure, nata come misura emergenziale e oggi trasformata in un impiego sistematico e non più sostenibile. L’Associazione denuncia inoltre l’utilizzo dei militari in compiti propri delle Forze di Polizia, senza adeguata formazione, tutele giuridiche e valorizzazione economica.
ASPMI ha anche pubblicato un video sul proprio canale YouTube per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’efficacia e la sostenibilità dell’Operazione “Strade Sicure”, concentrandosi in particolare sullo status giuridico dei soldati impiegati sul territorio nazionale.
Pubblicato da Condoralex
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.