Strade Sicure cambia volto: il piano del Generale Portolano

Roma, 30 marzo 2025 – A oltre quindici anni dal suo avvio, l’operazione “Strade Sicure” potrebbe essere prossima a un’evoluzione sostanziale. È quanto emerge dall’audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, davanti alle Commissioni parlamentari riunite per discutere delle missioni militari italiane per il 2025.

L’operazione Strade Sicure nata in tempi straordinari
Al centro del dibattito, il ruolo delle Forze armate nel presidio del territorio nazionale e la necessità di ripensarne le modalità operative, alla luce dei cambiamenti nel contesto interno e internazionale. L’impiego dei militari in funzione di supporto alla sicurezza interna ha origini lontane, affondando le radici nelle drammatiche stragi mafiose del 1992, quando l’Italia, colpita al cuore da “Cosa Nostra”, avviò l’operazione “Vespri Siciliani”.
In quel solco si è sviluppata nel 2008 l’operazione “Strade Sicure”, pensata per affiancare le Forze dell’ordine nella vigilanza di obiettivi sensibili e nella prevenzione di minacce terroristiche e criminali. Concepita inizialmente come intervento temporaneo, è stata via via prorogata e ampliata, arrivando a coinvolgere oltre 7.500 unità.
Ad oggi, l’operazione rappresenta il più massiccio impegno dell’Esercito sul territorio nazionale: 6.000 militari impiegati in “Strade Sicure” e 800 nella parallela “Stazioni Sicure”, prorogati fino al 2027 dalla Legge di bilancio 2025.

Il nodo dell’efficacia: più qualità, meno quantità
Durante l’audizione, il generale Portolano ha sollevato un interrogativo cruciale: “Strade Sicure nasce in un momento di emergenza. Ora c’è da chiedersi se l’emergenza continua”. Un punto che invita a riflettere sul carattere strutturale assunto da un’operazione nata per fronteggiare una fase critica e che, oggi, rischia di trasformarsi in una misura permanente, con un impiego costante e gravoso di risorse militari.
Il Capo di Stato Maggiore ha indicato la necessità di un restyling: meno numeri ma più efficacia, anche attraverso modalità operative più dinamiche. Tra le proposte, il passaggio da una vigilanza fissa di singoli obiettivi a una sorveglianza dinamica di intere aree urbane, potenzialmente in grado di coprire più siti sensibili con pattugliamenti mobili, su indicazione dei prefetti. Il tema dell’impiego dei militari sul territorio si intreccia con la questione più ampia della sostenibilità del modello di Difesa.
Il ministro Guido Crosetto ha sottolineato che “la coperta dell’organico è corta” e ha annunciato l’esigenza di un ripensamento complessivo: nuovi investimenti, aumento del personale e formazione adeguata. “Oggi i numeri sono tarati su un’altra epoca storica – ha spiegato – ma il mondo è cambiato, e continua a cambiare rapidamente”.

Una presenza da ripensare nel nuovo scenario globale
La riflessione sul futuro di “Strade Sicure” arriva in un momento in cui l’Italia è coinvolta in 41 missioni militari, 39 all’estero e 2 sul territorio nazionale. Un impegno complesso, in un contesto globale segnato da tensioni in Ucraina, Medio Oriente, Balcani occidentali e oltre. In questo scenario, la presenza delle Forze armate nelle strade italiane rimane un elemento rassicurante per molti cittadini.
Tuttavia, proprio la sua longevità solleva dubbi sulla sua natura: è ancora un’operazione straordinaria, oppure è ormai diventata parte integrante della sicurezza ordinaria? Il dibattito è aperto, e il generale Portolano sembra indicare una via di mezzo tra l’abbandono dell’operazione e il suo semplice prolungamento: trasformarla, modernizzarla, renderla più snella e più efficace.
Un “restyling”, appunto, che consenta alle Forze armate di continuare a contribuire alla sicurezza nazionale, ma con strumenti più flessibili, meglio calibrati sulle esigenze attuali. Con il Giubileo alle porte e le tensioni internazionali in aumento, la presenza militare sul territorio italiano è destinata a restare una risorsa fondamentale. Ma anche le risorse, prima o poi, vanno ripensate.
Pubblicato da Condoralex
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.