L’Università per Stranieri di Siena annulla i tirocini con la Marina Militare: un’occasione persa in nome dei pregiudizi

La recente decisione dell’Università per Stranieri di Siena di annullare i tirocini con la Marina Militare Italiana ha sollevato un acceso dibattito nel mondo politico e accademico. Il Senato Accademico, guidato dal rettore Tomaso Montanari, già noto per il caso foibe, ha motivato la scelta con il mutato contesto politico e con una presunta “retorica militarista” in crescita nel Paese. Tuttavia, questa decisione appare come un grave errore che priva i giovani di un’importante opportunità formativa e penalizza una delle eccellenze italiane più riconosciute a livello internazionale.
Il rettore Tomaso Montanari ha giustificato la decisione come un atto di responsabilità rispetto al contesto internazionale, denunciando l’influenza crescente del mondo militare nelle università. Ha evidenziato il paradosso di un’Italia che riduce i fondi per l’istruzione di oltre mezzo miliardo, mentre aumenta la spesa militare di tre miliardi, raggiungendo i 35 miliardi di euro. Secondo Montanari, dieci miliardi sarebbero destinati a programmi di “formazione sulla guerra”, rafforzando la sua opposizione alla collaborazione accademica con le Forze Armate.

Il precedente: quando Montanari attaccò il Giorno del Ricordo
Il rettore Tomaso Montanari non è nuovo a critiche e contestazioni. Alla vigilia del Giorno del Ricordo, dedicato alla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, il rettore aveva organizzato un convegno dal titolo: “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del Ricordo”. Una scelta che ha riacceso le polemiche sul suo ruolo e sulla sua visione della storia italiana.
Nel suo intervento, Montanari ha definito il Giorno del Ricordo “una falsificazione storica voluta dalle destre”, sostenendo che la celebrazione sia divenuta uno strumento di “revanscismo fascista”. Secondo il rettore, non si tratta di negare le tragedie delle foibe, ma di denunciare l’uso politico e strumentale della memoria storica.
Le sue affermazioni hanno suscitato la reazione di associazioni come l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ricordano come il dramma delle 350.000 persone costrette all’esodo sia stato a lungo ignorato dalla coscienza nazionale italiana.

L’Università e il Mondo Militare: Un’Opportunità, non un Pericolo
La Marina Militare Italiana è un’istituzione di primaria importanza per la difesa nazionale e la sicurezza internazionale. Oltre alle sue missioni operative, svolge un ruolo fondamentale nella formazione, nella ricerca e nella cooperazione internazionale. Il progetto Mare Aperto, a cui partecipavano gli studenti dell’Università per Stranieri di Siena, rappresentava un’esperienza unica per apprendere sul campo valori come disciplina, lavoro di squadra, leadership e responsabilità.
Annullare questa collaborazione significa non solo interrompere un canale di crescita per i giovani, ma anche privarli di una prospettiva concreta di inserimento in un mondo professionale altamente qualificato.
L’idea che il mondo militare sia un’entità invasiva o pericolosa per l’ambiente accademico è una visione ideologica e anacronistica. In molte nazioni, le Forze Armate collaborano strettamente con le università per favorire l’innovazione tecnologica, la formazione avanzata e il perfezionamento delle competenze professionali. Gli studenti coinvolti nel progetto Mare Aperto avrebbero avuto la possibilità di vivere un’esperienza educativa in un contesto di alto livello, acquisendo capacità pratiche e teoriche utili per il loro futuro.

Una scelta ideologica che penalizza il futuro
Privare gli studenti di questa opportunità invia un messaggio negativo: si alimenta l’idea che il mondo militare sia incompatibile con la cultura e la formazione accademica. In realtà, le Forze Armate sono spesso un luogo di crescita per i giovani, offrendo disciplina, cultura e competenze che possono essere applicate in diversi ambiti professionali. Inoltre, la Marina Militare non è solo sinonimo di difesa, ma anche di operazioni umanitarie, soccorso in mare e protezione ambientale, tutte attività di alto valore etico e sociale.
L’Università per Stranieri di Siena ha preferito orientarsi verso collaborazioni con organizzazioni come Emergency e Medici Senza Frontiere, escludendo ogni rapporto con il settore militare. Sebbene il volontariato umanitario sia senza dubbio una scelta meritoria, non è in contrasto con l’opportunità di formazione offerta dalla Marina.
Le due realtà possono coesistere, arricchendo l’offerta formativa e dando ai giovani la possibilità di scegliere liberamente il percorso più adatto alle proprie aspirazioni.

Conclusione
La decisione dell’Università per Stranieri di Siena di interrompere i tirocini con la Marina Militare appare come un errore che priva gli studenti di un’importante esperienza di crescita. Le Forze Armate Italiane rappresentano un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale e un’opportunità formativa di alto livello. Anziché chiudere le porte a queste collaborazioni, le università dovrebbero incentivare il dialogo e la cooperazione, offrendo ai giovani un ventaglio più ampio di scelte per il loro futuro.
La formazione non dovrebbe essere piegata a pregiudizi ideologici, ma aperta a tutte le realtà che possono arricchire il bagaglio culturale e professionale degli studenti italiani.
Pubblicato da Condoralex
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.