Barduani al Comitato Militare della NATO: “KFOR determinata nonostante le fragilità del Kosovo”

Bruxelles, 18 aprile 2025 – Al Quartier Generale della NATO, il Generale di Divisione Enrico Barduani, già Comandante del Reggimento Savoia Cavalleria, ha presentato il suo rapporto di metà mandato come Comandante della Kosovo Force (KFOR) davanti al Comitato Militare dell’Alleanza Atlantica, la massima autorità militare dell’Organizzazione, responsabile dell’attuazione delle decisioni strategiche e politiche prese dal Consiglio del Nord Atlantico.
La relazione del Generale ha offerto un’analisi dettagliata dell’attuale situazione nel Kosovo, illustrando con chiarezza i progressi compiuti dalla missione KFOR nel corso degli ultimi mesi, ma anche i rischi e le criticità ancora presenti nel teatro operativo. Secondo Barduani, la presenza della NATO rimane un elemento imprescindibile per la stabilità dell’area, in un contesto che continua a essere segnato da tensioni interetniche, fragilità istituzionali e instabilità politica regionale.
“La nostra missione resta quella di garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti i cittadini del Kosovo, indipendentemente dalla loro etnia, religione, genere o opinione politica,” ha dichiarato Barduani. “La postura operativa di KFOR deve restare proattiva, per prevenire crisi future e rispondere con prontezza a ogni possibile scenario. Solo attraverso una presenza visibile, credibile e determinata possiamo continuare a essere garanti della sicurezza.”
KFOR, ha ribadito il Generale, agisce nel pieno rispetto della Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che conferisce alla NATO il mandato di contribuire alla stabilizzazione dell’area dopo il conflitto del 1999. Ma il quadro rimane complesso: lo stallo nei negoziati tra Belgrado e Pristina, l’assenza di una visione comune tra gli attori internazionali presenti in Kosovo e le crescenti tensioni sociali nei Balcani rappresentano ostacoli significativi.

L’Ammiraglio Cavo Dragone elogia la leadership di Barduani: “Punto di riferimento per la stabilità balcanica”
Al termine della presentazione, il Presidente del Comitato Militare della NATO, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha espresso parole di forte apprezzamento per il lavoro svolto dal Generale Barduani e per la condotta professionale delle forze della missione KFOR. “L’azione del Generale Barduani è stata determinante per consolidare i progressi finora raggiunti e rafforzare il ruolo della NATO come attore garante della pace e della sicurezza nella regione,” ha dichiarato l’Ammiraglio.
L’impegno di Barduani è stato riconosciuto come elemento chiave per mantenere un equilibrio delicato in una regione ancora attraversata da tensioni latenti. In particolare, il Comitato Militare ha sottolineato la capacità del Comandante italiano di mantenere un dialogo costruttivo con tutte le componenti locali e internazionali presenti nel teatro kosovaro, favorendo un approccio multilaterale alla gestione della sicurezza.
Il Generale Barduani ha anche voluto ricordare il ruolo delle forze italiane dispiegate in Kosovo, che rappresentano una componente significativa della missione KFOR. “La professionalità, la flessibilità e lo spirito di servizio dei nostri militari sono un patrimonio riconosciuto da tutta la comunità internazionale,” ha affermato.
Il contributo italiano si inserisce in un più ampio quadro di responsabilità condivisa all’interno dell’Alleanza Atlantica, che vede nell’operazione KFOR uno dei suoi più longevi e strategici impegni nel continente europeo. Nonostante l’assenza di conflitti aperti, la sicurezza in Kosovo è costantemente minacciata da tensioni politiche e sociali che richiedono vigilanza, capacità di mediazione e prontezza operativa.

Tajani: “I Balcani Occidentali devono tornare a essere Europa, non è un allargamento ma una riunificazione”
Nel contesto del dibattito sulla stabilità balcanica, anche il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha voluto sottolineare l’importanza della presenza italiana nella regione. “Stiamo lavorando affinché i Balcani possano finalmente ritrovare il loro posto naturale all’interno della famiglia europea,” ha dichiarato Tajani in un’intervista a margine dei lavori del Vertice NATO. “Io preferisco parlare di riunificazione piuttosto che di allargamento: i Balcani sono sempre stati parte dell’Europa, è stata la storia recente a tenerli fuori.”
Il Ministro ha poi manifestato alcune preoccupazioni per la situazione in Bosnia ed Erzegovina, altro punto sensibile della penisola balcanica, ma ha rassicurato circa l’impegno del Governo italiano nel garantire una presenza continua e incisiva, sia sotto il profilo politico che militare. “Non siamo nei Balcani solo per sventolare la bandiera,” ha affermato, “ma per essere un avamposto concreto dell’Europa. Le nostre missioni, come KFOR, testimoniano il nostro ruolo attivo e responsabile.”
Tajani ha anche richiamato l’attenzione sulle potenzialità economiche dei Paesi balcanici in chiave di cooperazione e sviluppo. In particolare, ha sottolineato come il recente Piano di Azione per il rafforzamento dell’export italiano guardi con interesse a questa regione. “Vogliamo raggiungere i 700 miliardi di euro di export entro la fine della legislatura. I Paesi dei Balcani Occidentali, come Montenegro, Kosovo, Bosnia Erzegovina, Albania e Macedonia del Nord, rappresentano opportunità reali di crescita per le imprese italiane,” ha detto.
Secondo Tajani, la piena integrazione economica e politica dei Balcani nell’Unione Europea non è solo una promessa da mantenere, ma una necessità strategica per l’intera Europa. “La stabilità dei Balcani è la stabilità dell’Europa. Ed è anche il futuro della nostra politica estera.”
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
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