Afta epizootica: l’Esercito sanifica i TIR al confine con la Slovenia

L’Esercito Italiano è attivamente impegnato nel contenimento della diffusione dell’afta epizootica, una pericolosa malattia virale altamente contagiosa che ha colpito gli ungulati in diverse aree dell’Europa orientale. In seguito all’individuazione di recenti focolai in Ungheria e Slovacchia, le autorità italiane hanno attivato una serie di misure straordinarie per impedire l’ingresso del virus sul territorio nazionale.
Su disposizione del Ministero della Difesa, i nuclei disinfettori dell’Esercito, coordinati dal Comando Forze Operative Nord di Padova, sono da due giorni operativi nei valichi di confine internazionali con la Slovenia, in particolare a Sant’Andrea (Gorizia) e Fernetti (Monrupino). Qui vengono effettuate operazioni di sanificazione e controllo sui TIR che trasportano ovini e suini in ingresso in Italia.
Presidio continuo ai valichi
Le attività si svolgono 24 ore su 24, con una presenza costante dei militari, che operano utilizzando mezzi specializzati e attrezzature dedicate. Gli interventi sono parte di un piano definito secondo i protocolli del Ministero della Salute, in collaborazione con le autorità sanitarie e veterinarie, oltre ai servizi doganali.
Obiettivo prioritario è interrompere qualsiasi possibilità di trasmissione del virus attraverso il trasporto degli animali, considerato uno dei principali vettori. Ogni automezzo viene identificato, controllato e sanificato prima di entrare in territorio nazionale.
Una minaccia concreta per l’Italia
L’attivazione delle misure straordinarie si inserisce in un contesto europeo sempre più critico. Dopo un primo focolaio confermato in Germania lo scorso gennaio, a marzo anche l’Ungheria ha segnalato nuovi casi di afta epizootica. In particolare, l’IZS Lombardia ed Emilia Romagna ha reso noto un focolaio individuato nei pressi di Győr, vicino al confine slovacco, in un allevamento di vacche da latte. I bovini infetti mostrano sintomi tipici della malattia, e la presenza del virus è stata confermata dai laboratori locali.
Già a gennaio, l’Organizzazione mondiale per la salute animale (WOAH) e il Friedrich-Loeffler-Institut (FLI) avevano segnalato un focolaio in un allevamento di bufali nel Land di Brandeburgo, primo caso in Germania dal 1988 e primo in Europa dal 2011 (anno in cui fu registrato l’ultimo focolaio in Bulgaria).
L’afta epizootica colpisce bovini, ovini, caprini, suini e altri ungulati, sia domestici che selvatici, provocando vescicole dolorose nel cavo orale, sui piedi e sulla mammella, con gravi danni alla salute animale e forti ripercussioni sul piano economico e produttivo. Sebbene non costituisca un pericolo diretto per l’uomo, la sua altissima contagiosità impone misure di contenimento rigorose.
Il ruolo dell’Esercito in un contesto europeo delicato
L’intervento dell’Esercito rientra in una più ampia strategia di biosicurezza e prevenzione, attuata in sinergia con i servizi veterinari di frontiera, la protezione civile e le istituzioni sanitarie. I controlli ai valichi rappresentano la prima linea di difesa per evitare che il virus entri nella filiera agroalimentare italiana, tutelando un comparto già messo a dura prova da altre emergenze sanitarie e dalle instabilità di mercato.
La rapida attivazione dei nuclei disinfettori da parte del Comando Forze Operative Nord testimonia la prontezza operativa delle Forze Armate, capaci di intervenire in scenari complessi anche al di fuori dell’ambito strettamente militare.
Una situazione da monitorare con attenzione
Con undici focolai confermati in Europa nel giro di pochi mesi – uno in Germania, quattro in Ungheria e sei in Slovenia – la situazione impone un’intensa attività di monitoraggio e una stretta collaborazione internazionale tra le autorità sanitarie dei Paesi dell’Unione Europea. L’Italia, in virtù della sua posizione geografica strategica e del notevole volume di scambi zootecnici, ha già attivato controlli rafforzati per prevenire l’ingresso del virus sul proprio territorio.
Il comparto zootecnico, considerato particolarmente esposto, rischierebbe gravi conseguenze in caso di ulteriore diffusione del virus, con impatti significativi sulla produzione, sulle esportazioni e sull’intero equilibrio dell’economia agricola a livello europeo.
Pubblicato da Condoralex
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.