Scudo 25: Pinerolo, Rombo e Ranger testano le nuove capacità digitali

Si è recentemente conclusa l’esercitazione “Scudo 25”, una delle più importanti prove sul campo organizzate dall’Esercito Italiano, che ha visto coinvolte numerose unità ad alta connotazione tecnologica. L’esercitazione, che ha avuto luogo per oltre due settimane in Puglia, presso il poligono di Torre di Nebbia, ha avuto come obiettivo il test e il perfezionamento delle capacità operative e degli strumenti innovativi a disposizione dell’Esercito. L’attività si è conclusa con un’operazione terrestre condotta da un gruppo tattico su base 9° Reggimento Fanteria “Bari”, che ha simulato un scenario di combattimento a partiti contrapposti (OPFOR).

Una delle principali novità di questa esercitazione è stata l’integrazione delle unità della Brigata “Pinerolo”, unica Brigata completamente digitalizzata dell’Esercito Italiano. In questa occasione, le forze della “Pinerolo” hanno operato fianco a fianco con il 9° Reparto Sicurezza Cibernetica “Rombo” e il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger”, dando vita ad una cooperazione tra capacità digitali, cibernetiche e dello spettro elettromagnetico. Un passo fondamentale per l’Esercito italiano, che punta a perfezionare l’utilizzo delle tecnologie avanzate nel contesto delle operazioni militari.

Cyber e tecnologia per la sicurezza e l’efficacia operativa
Una delle sfide più grandi nell’era moderna delle operazioni militari è la gestione della sicurezza delle comunicazioni e dei sistemi utilizzati durante i combattimenti. Per questo motivo, il 9° Reparto “Rombo” ha messo in campo una bolla tattica cyber-elettronica, un sistema innovativo in grado di proteggere sensori, sistemi d’arma e nodi di comunicazione.
Questo dispositivo ha svolto un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza delle unità coinvolte, ma anche nel potenziare l’efficacia delle azioni sul terreno. Le operazioni si sono infatti svolte in un contesto in cui la guerra contemporanea si caratterizza non solo per l’impiego di mezzi tradizionali, come carri armati e trincee, ma anche per l’uso intensivo di droni e attacchi cyber. In questo scenario, dove la tecnologia è un elemento fondamentale, le forze armate italiane hanno messo a punto soluzioni per affrontare nuove minacce provenienti dal cyberspazio.

Il generale Carmine Masiello, capo di Stato maggiore dell’Esercito, aveva sottolineato l’importanza di queste tecnologie, affermando che “la tecnologia è il collante della cooperazione fra moderne unità di combattimento – ovviamente in un’ottica interforze e multidominio – per il conseguimento degli obiettivi militari attraverso, a parità di altri fattori, una superiore capacità di ingaggio e di difesa”. L’adozione di capacità cibernetiche avanzate, unite all’utilizzo di droni e sistemi di difesa anti-drone, ha dimostrato come la sicurezza delle operazioni possa essere rafforzata da tecnologie all’avanguardia.
La cooperazione tra unità convenzionali e Forze Speciali
Un altro aspetto fondamentale dell’esercitazione “Scudo 25” è stata la cooperazione tra unità convenzionali e Forze Speciali. In questo contesto, il 4° Reggimento “Ranger” ha operato con una Special Operations Task Unit (SOTU), integrata nel più ampio scenario delle operazioni convenzionali. La capacità di operare in sinergia tra forze convenzionali e forze speciali ha permesso di testare l’efficacia dei moderni sistemi di Comando e Controllo, che sono stati fondamentali per la buona riuscita dell’operazione.

L’impiego degli elicotteri AH-129D “Mangusta” del 7° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Vega” ha fornito il supporto necessario nelle operazioni di Close Combat Attack, mentre i mezzi a pilotaggio remoto e i sistemi di difesa anti-drone sono stati cruciali nel garantire il controllo delle aree di operazione. L’utilizzo di tecnologie di comunicazione satellitare basate su intelligenza artificiale ha permesso di gestire la logistica, le comunicazioni e l’informazione in tempo reale, aumentando l’efficacia delle operazioni sul terreno.

Il successo di “Scudo 25” ha dunque dimostrato che la tecnologia non è solo un elemento di supporto, ma un fattore abilitante per una cooperazione efficace tra unità digitalizzate. Le capacità tecnologiche avanzate hanno permesso alle forze italiane di operare in un contesto pluriarma e multidominio, migliorando la risposta alle minacce e ottimizzando l’impiego delle risorse a disposizione. In un mondo in cui le operazioni militari sono sempre più influenzate dalle tecnologie, “Scudo 25” ha segnato un passo fondamentale verso il futuro delle operazioni dell’Esercito Italiano.
Pubblicato da Condoralex
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.