Project Convergence: La Guerra del Futuro è Iniziata

Project Convergence è l’iniziativa di punta dell’Esercito degli Stati Uniti per lo sviluppo di capacità militari integrate e digitalizzate, mirata a unificare sensori, effettori e comandi attraverso un’unica rete operativa in tempo reale. Nato nel 2020, il progetto punta a trasformare radicalmente la guerra terrestre, sfruttando intelligenza artificiale, reti di comunicazione avanzate e collaborazione interforze. All’interno di questo programma, il termine Capstone indica un’esercitazione conclusiva e su larga scala in cui vengono messe alla prova tutte le capacità sperimentate nei mesi precedenti.
Il progetto “Project Convergence – Capstone 5” ha recentemente messo in scena uno scenario di guerra ad alta tecnologia che ha coinvolto tutte le forze armate statunitensi – Esercito, Marina, Aviazione, Corpo dei Marines e Space Force – in un’operazione congiunta per “riconquistare” il National Training Center di Fort Irwin, in California, da una forza nemica simulata. L’esercitazione, svoltasi tra marzo e aprile 2025, ha segnato un momento decisivo nello sviluppo delle operazioni multi-dominio, orientate verso un modello di guerra completamente interconnesso.

L’operazione ha visto un’integrazione senza precedenti di forze e tecnologie. Droni navali hanno attaccato navi nemiche al largo di San Diego, mentre velivoli pilotati e senza pilota hanno colpito le difese aeree nemiche. I satelliti statunitensi hanno disturbato le comunicazioni nemiche con attacchi elettromagnetici, mentre missili a lungo raggio hanno preparato il terreno per l’infiltrazione via elicotteri e mezzi terrestri, sotto la copertura di elicotteri d’attacco. Terminata l’offensiva, le forze hanno dovuto passare rapidamente alla difesa del territorio appena conquistato.
Secondo il tenente generale David Hodne, vice comandante dell’Army Futures Command, questa iterazione di Project Convergence ha rappresentato un passo in avanti decisivo. “Per la prima volta abbiamo integrato tutto in un unico scenario coerente, distribuendo capacità militari dall’area di Fort Irwin fino a Pendleton, lungo tutta la costa californiana,” ha dichiarato. L’obiettivo era testare la piena interoperabilità tra forze terrestri, aeree, navali e spaziali, statunitensi e alleate, in uno scenario realistico di guerra.

La Sfida della Rete: Unificare Dati, Comandi e Decisioni
Uno dei principali ostacoli alla guerra futura non è il nemico, ma l’interconnessione dei sistemi. Come ha spiegato il maggiore generale Patrick Ellis, capo della Command and Control Cross-Functional Team, “raccogliamo moltissimi dati, ma spesso non sono nel posto giusto o nel formato giusto.” Il problema principale è che i vari “box” – i sistemi hardware e software – comunicano tra loro in modo inefficiente, richiedendo continui passaggi manuali per trasformare e reinserire i dati.
Capstone 5 ha rappresentato un banco di prova per un nuovo tipo di software, sviluppato in collaborazione con l’industria della difesa, che mira a connettere tutti i sensori, comandi e centri decisionali in un’unica interfaccia visiva accessibile in tempo reale da ogni centro di comando. In pratica, l’esercitazione ha cercato di realizzare una sorta di “cervello digitale distribuito”, dove ogni comando possa vedere la stessa immagine aggiornata del campo di battaglia e prendere decisioni coerenti.
Questo approccio è stato ulteriormente testato in una seconda missione congiunta nell’Indo-Pacifico, che ha coinvolto basi alle Hawaii, Giappone, Filippine, Polinesia Francese e Australia. I dati raccolti sono stati condivisi non solo tra le forze statunitensi ma anche con partner britannici, francesi e giapponesi, dimostrando il potenziale di interoperabilità internazionale del sistema.
Il tenente generale J.B. Vowell, vice comandante dell’U.S. Army Pacific, ha commentato: “PC-C5 ci ha confermato che stiamo seguendo la strada giusta. Ora dobbiamo solo accelerare.” La velocità di sviluppo e di adattamento è, infatti, il vero fattore critico in un’epoca in cui la superiorità informativa vale più del numero di uomini o mezzi.

Fuoco Integrato e Robotica: Le Prossime Frontiere della guerra
Project Convergence ha evidenziato la necessità crescente di combinare capacità offensive e difensive in sistemi unificati. Al momento, l’esercito dispone di mezzi distinti per le due funzioni: i sistemi offensivi come HIMARS per colpire bersagli strategici e i sistemi difensivi come i missili Patriot per l’abbattimento di minacce aeree. Ma in uno scenario dinamico, in cui un’unità deve conquistare, mantenere e difendere un’area, è necessario un sistema integrato.
“Non accadrà quest’anno,” ha ammesso Vowell, “ma continueremo a sperimentare, testare e innovare. Ci arriveremo.” In questo quadro, i veicoli robotici giocano un ruolo sempre più centrale. A Fort Irwin, robot da combattimento terrestri hanno guidato l’assalto una volta abbattute le difese nemiche. Anche se l’Esercito USA non dispone ancora di questi veicoli in larga scala, essi sono ormai una priorità crescente nello sviluppo tecnologico.
Il tenente generale Hodne ha sottolineato: “Ogni volta troviamo nuovi impieghi per i robot. Non è un cambio di rotta, ma un’espansione delle possibilità.” Il prossimo passo sarà identificare quali robot offrano il miglior ritorno operativo e finanziario per l’esercito. A questo scopo, le unità Transformation-in-Contact lavoreranno a stretto contatto con l’industria della difesa per prototipare e testare nuove soluzioni.
L’appuntamento è già fissato: Project Convergence – Capstone 6 si svolgerà nell’agosto 2025. Sarà l’occasione per vedere se l’Esercito sarà riuscito a colmare il divario tra aspirazioni digitali e capacità operative sul campo.
Pubblicato da Condoralex
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.