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La Mare Aperto 2025 – Contrasto delle minacce CBRN

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La Mare Aperto è l’esercitazione annuale di maggior rilievo della Difesa Italiana, pianificata e condotta dalla Marina Militare. Si tratta di un evento che coinvolge tutte le forze della Marina, tra cui navi, sommergibili, assetti aerei, forze da sbarco, nonché sistemi avanzati di telecomunicazione e cyber defense. La particolarità dell’edizione 2025 è la sua impostazione interforze e interagenzia, in cui forze militari e civili operano insieme per affrontare minacce complesse in scenari realistici. L’esercitazione si è svolta dal 8 al 14 aprile, concentrandosi sul contrasto delle minacce CBRN (Chimiche, Biologiche, Radiologiche e Nucleari).

Un aspetto fondamentale di questa edizione è stato l’addestramento alla gestione di emergenze CBRN. Le attività si sono estese dal centro del Mar Tirreno fino al fiume Tevere, con una stretta collaborazione tra la Marina Militare, l’Esercito Italiano, l’Arma dei Carabinieri, la Croce Rossa, la Protezione Civile e altri attori istituzionali. Un esempio emblematico di questa cooperazione è stato l’allarme lanciato il 8 aprile dalla nave traghetto Rosa dei Venti, che segnalava un attacco terroristico a bordo, seguito dal rinvenimento di materiale radioattivo. La risposta a questa minaccia ha coinvolto numerosi reparti, tra cui il Multirole Exploitation and Reconnaissance Team (MERT) del 7° Reggimento Cremona dell’Esercito Italiano, impegnato nell’analisi e nella gestione della contaminazione.

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La Risposta alla Minaccia CBRN – La Collaborazione Interforze

L’esercitazione ha mostrato la capacità della Difesa Italiana di gestire minacce CBRN con un approccio altamente integrato. La collaborazione tra le varie forze armate, le istituzioni e le agenzie civili è stata fondamentale per il successo delle operazioni. Dopo il rinvenimento di materiale contaminato sulla nave Rosa dei Venti, le forze di soccorso hanno trasportato i feriti al sicuro e hanno avviato operazioni di ricerca per neutralizzare i responsabili del furto di sostanze chimiche. La sinergia tra la Brigata Marina San Marco, l’Esercito Italiano e le altre forze coinvolte ha permesso un’efficace risposta all’emergenza, con l’identificazione e il rinvenimento di una mappa che indicava l’area del previsto sversamento di sostanza chimica lungo il Tevere.

Il cuore dell’operazione si è spostato su un’azione “riverine” (fluviale), condotta in un ambiente notturno lungo il fiume Tevere, dove la Brigata Marina San Marco ha eseguito un intervento rapido ed efficace. Parallelamente, l’analisi scientifica della contaminazione è stata affidata ai Carabinieri del nucleo Radioattivi, che hanno collaborato con la Marina Militare per completare le operazioni di bonifica e acquisizione delle prove.

Questa complessa operazione ha messo in evidenza non solo la capacità di rispondere a emergenze CBRN, ma anche l’importanza di una gestione coesa e integrata delle risorse in scenari complessi, testando le procedure interforze e rafforzando la capacità di risposta collettiva.

La Difesa CBRN e il Ruolo del 7° Reggimento Cremona

Il contrasto alle minacce CBRN in Italia si avvale anche dell’esperienza e delle capacità delle unità specialistiche dell’Esercito Italiano, tra cui il 7° Reggimento Difesa CBRN Cremona. Questo reggimento è equipaggiato con tecnologie all’avanguardia e strumenti specializzati per affrontare minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, sia in operazioni nazionali che internazionali. Fondato nel 1923, il reggimento ha radici che affondano nella Prima Guerra Mondiale, quando le unità italiane furono vittime dell’uso di gas tossici da parte dell’esercito tedesco. Da allora, l’Esercito Italiano ha sviluppato competenze e tecnologie per fronteggiare la guerra chimica, biologica e nucleare.

Nel contesto della pandemia di Covid-19, il 7° Reggimento ha avuto un ruolo cruciale nel supporto al Servizio Sanitario Nazionale, eseguendo tamponi molecolari e garantendo la sanificazione di strutture sanitarie. La sua capacità di operare anche in ambito civile è stata ulteriormente consolidata con l’impiego in attività di protezione e gestione delle emergenze CBRN, grazie a un continuo aggiornamento delle tecnologie e delle procedure operative.

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In ambito internazionale, il reggimento partecipa a esercitazioni NATO e opera con altre forze armate per testare le capacità di campionamento e identificazione di agenti biologici, chimici e radiologici. Inoltre, l’unità è coinvolta nella creazione dei CBRN Multirole Exploitation and Reconnaissance Teams (MERT), squadre specializzate che uniscono le capacità delle forze armate con quelle civili e inter-agenzia per gestire situazioni di emergenza complesse.

Con l’evoluzione dei moderni scenari operativi, le unità CBRN sono chiamate a sviluppare costantemente nuove capacità per rispondere alle sfide emergenti, collaborando non solo con le forze armate ma anche con il settore scientifico e industriale. L’impegno del 7° Reggimento Cremona, che oggi continua a formare il personale e a innovare le proprie attrezzature, rappresenta un esempio concreto dell’importanza della difesa CBRN per la sicurezza nazionale e internazionale.

Conclusione

La Mare Aperto 2025 e le operazioni CBRN in Italia sono esempi della crescente complessità delle sfide che le Forze Armate italiane devono affrontare in scenari multidominio. La cooperazione tra diversi enti, sia militari che civili, e l’uso di tecnologie avanzate sono fondamentali per garantire la protezione della sicurezza nazionale. Le unità specialistiche come il 7° Reggimento Cremona continuano a evolversi per rispondere alle minacce CBRN, dimostrando l’efficacia della formazione e della preparazione in contesti operativi complessi.

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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