Dalla Folgore allo Spazio: David Avino guida l’Italia verso l’autonomia orbitale

L’Italia accelera sulla strada dell’autonomia strategica nello spazio. Lo ha fatto presentando in anticipo, di ben tre mesi, lo studio di fattibilità per una nuova costellazione di satelliti dedicata alla sicurezza e alla difesa nazionale. Una rete orbitale formata da almeno 100 satelliti, pronta – secondo le stime dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) – entro cinque anni. Il documento è già nelle mani del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, come confermato dal Ministro Adolfo Urso, che ha dato mandato all’ASI di consultare le imprese italiane per verificarne la piena fattibilità sul piano industriale.
L’iniziativa, ancora senza un nome ufficiale ma provvisoriamente chiamata “Costellazione Nazionale”, rappresenta una risposta concreta all’evoluzione degli equilibri spaziali globali, sempre più influenzati da soggetti privati come Starlink, che ha ridefinito gli standard operativi e monopolizzato – di fatto – la connettività orbitale.

David Avino, da Comandante della Folgore al pioniere della nuova Space Economy
Un ruolo centrale nel nuovo scenario lo sta giocando Argotec, azienda torinese che ha realizzato il primo satellite del programma IRIDE, il Pathfinder Hawk, lanciato a gennaio 2025 e già operativo in orbita. Al timone dell’azienda c’è David Avino, ingegnere e imprenditore con un passato che unisce tecnologia e servizio alla patria: già Comandante di Batteria al 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore”, Avino incarna perfettamente il ponte tra le esigenze del mondo della difesa e le capacità dell’industria spaziale italiana.
Sotto la sua guida, Argotec è diventata una delle realtà più innovative del settore, tanto da inaugurare a Torino una delle più moderne Space Factory d’Europa, dove si progettano, assemblano e testano micro e nanosatelliti per missioni scientifiche e operative. Il successo del Pathfinder – capace di acquisire immagini multispettrali ad alta risoluzione – segna una svolta concreta nella capacità italiana di realizzare in proprio satelliti ad alte prestazioni, scalabili e pronti per missioni complesse.
«Questa prima immagine acquisita sull’Italia è un momento storico per il Paese e un traguardo importante nel campo dell’osservazione della Terra», ha dichiarato Avino. E ha ragione: oggi l’Italia è tra i pochi Paesi europei in grado di chiudere internamente la filiera spaziale, dalla progettazione alla gestione dei dati a terra.

Una nuova fase per lo Spazio italiano
L’annuncio della nuova costellazione di sicurezza arriva al culmine di una settimana significativa per il settore. Il Ministro Urso ha visitato l’Hub di Sitael a Mola di Bari, un altro centro d’eccellenza, simbolo di un’Italia che si organizza per produrre in modo massiccio e strategico. La Space Economy non è più una scommessa, ma una realtà industriale che coinvolge decine di PMI, università, centri di ricerca e grandi player nazionali.
Questa Costellazione Nazionale andrà ad affiancare IRIDE, ambizioso programma italiano di osservazione terrestre sviluppato con i fondi del PNRR, sotto il coordinamento dell’ESA e con il supporto dell’ASI. IRIDE prevede sei mini-costellazioni per un totale di oltre 60 satelliti, dedicati a usi ambientali, civili e di protezione civile. È una costellazione di costellazioni, dove aziende come Thales Alenia Space, Telespazio, Officina Stellare, Exprivia e molte altre stanno contribuendo alla costruzione di un sistema integrato, moderno e sovrano.

L’Italia tra IRIDE e IRIS: verso la resilienza orbitale europea
Il progetto della Costellazione Nazionale si interfaccia naturalmente anche con IRIS, il programma europeo per la creazione di un’infrastruttura satellitare autonoma dedicata alla resilienza, alla connettività e alla sicurezza. L’obiettivo è ambizioso: proporre un’alternativa pubblica europea a Starlink, evitando dipendenze esterne per servizi fondamentali.
In questo scenario, l’Italia punta a essere leader tecnologico e operativo, portando sul tavolo europeo un know-how concreto e capacità industriali già rodate.
ASI: presidio scientifico e strategico della nazione
L’Agenzia Spaziale Italiana, fondata nel 1988, è oggi uno dei principali attori della scena spaziale globale. Con sede a Roma e basi operative a Matera, Malindi e in Sardegna, l’ASI è coinvolta in tutte le grandi missioni internazionali, collabora da anni con la NASA e ha un ruolo di primo piano nel programma VEGA.
Oltre all’esplorazione e alla scienza, lo spazio oggi è soprattutto economia e strategia. L’ASI lavora per assicurare all’Italia un futuro orbitale indipendente, dove tecnologia, industria e difesa possano cooperare in modo sinergico.

100 satelliti, un simbolo e una sfida
Il numero 100, oltre a rappresentare la nuova costellazione italiana, è un segnale della direzione che sta prendendo lo spazio: SpaceX si prepara a dismettere 100 vecchi satelliti Starlink, mentre Eutelsat ha ordinato 100 nuove unità ad Airbus per potenziare OneWeb. La Nuova Costellazione italiana punta a inserirsi in questo scenario competitivo, ma in chiave pubblica, strategica e nazionale.
Cinque anni sono pochi per un progetto così ambizioso, ma l’Italia ha dimostrato, con IRIDE e con i suoi imprenditori visionari come David Avino, che la volontà, la competenza e la capacità industriale ci sono tutte. Lo spazio, oggi più che mai, è questione di sovranità. E l’Italia ha deciso di esserci, in prima fila.
Pubblicato da Condoralex
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.