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Ares 2/25: la Brigata Ariete crea la nuova generazione corazzata

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Nel cuore del poligono Cellina-Meduna, in Friuli Venezia Giulia, si è svolta nei giorni scorsi l’esercitazione a fuoco “Ares 2/25”, che ha visto impegnata un’unità del 132° Reggimento Carri della Brigata corazzata “Ariete”. L’attività addestrativa rappresenta una delle tappe più significative nel percorso formativo dei nuovi carristi, e si inserisce all’interno di un più ampio programma di preparazione operativa in vista della piena integrazione nelle capacità di risposta rapida dell’Alleanza Atlantica.

Per i militari neo-assegnati al reparto, “Ares 2/25” ha segnato la conclusione di due intense settimane di addestramento, articolate in differenti modalità e scenari. Le unità hanno operato su più livelli: attività “virtual”, con l’impiego del sistema di simulazione avanzato VBS3, esercitazioni “in bianco” per il coordinamento tattico e una fase notturna continuativa, volta a testare le capacità di comando, orientamento e combattimento in contesto operativo incerto e ostile.

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Questa metodologia modulare, che alterna l’ambiente simulato a quello reale, mira ad accrescere progressivamente le capacità degli equipaggi, con particolare attenzione all’interoperabilità e alla gestione del rischio in scenari complessi. Il Cellina-Meduna, per la sua estensione e versatilità, si conferma un poligono d’eccellenza nel panorama addestrativo nazionale, capace di supportare sia l’addestramento tattico che quello tecnico-logistico dei mezzi corazzati.

L’esercitazione non è un episodio isolato, ma parte integrante del calendario addestrativo della Brigata Ariete, in preparazione alla futura certificazione NATO “Tier 2”, che prevede la piena prontezza operativa per l’impiego in missioni di difesa collettiva. In quest’ottica, le unità carri saranno impegnate anche nei prossimi mesi in ulteriori eventi addestrativi su larga scala, in Italia e all’estero.

Ma il poligono è solo una delle due piste lungo cui si muove la trasformazione della componente pesante italiana. La seconda riguarda lo sviluppo dei nuovi carri armati di ultima generazione, al centro della collaborazione strategica tra Italia e Germania.

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Il futuro è blindato: 100 nuovi carri armati entro il 2029

Parallelamente all’evoluzione addestrativa, l’Esercito italiano si prepara a una storica transizione tecnologica, grazie al progetto industriale condiviso tra Leonardo e Rheinmetall, destinato a rinnovare in profondità la flotta corazzata nazionale. Entro il 2029, infatti, è prevista la consegna dei primi 100 nuovi carri armati, per un valore complessivo stimato oltre 20 miliardi di euro nei prossimi anni.

A delineare la portata del progetto è stato Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, in un’intervista al quotidiano tedesco Der Spiegel. Il nuovo sistema di combattimento sarà basato sul carro Panther KF-51, piattaforma modulare sviluppata da Rheinmetall, dotata di capacità di connessione in rete con droni, satelliti e altri asset digitali. L’obiettivo è fornire all’Esercito un sistema corazzato in grado di operare in uno scenario multi-dominio, integrando sensori, comandi digitali e protezione avanzata.

Il KF51 Panther: Il rivoluzionario Carro per l'Esercito Italiano - brigatafolgore.net
Il KF51 Panther: Il rivoluzionario Carro per l’Esercito Italiano – brigatafolgore.net

Leonardo Rheinmetall Military Vehicles: una joint venture concreta

La realizzazione del programma è affidata alla joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), con sede legale a Roma e impianto produttivo a La Spezia. Il modello di cooperazione si distingue per l’equilibrio nella ripartizione delle attività: 60% delle operazioni sarà svolto in Italia, il restante 40% in Germania. Si tratta di un accordo già operativo, con ruoli e tempi definiti, che rompe la tradizionale lentezza dei programmi europei.

Non a caso, la differenza con il programma MGCS (Main Ground Combat System) è netta. Quest’ultimo, promosso da Francia e Germania, è ancora fermo alla fase concettuale, mentre l’Italia e la Germania hanno già definito linee produttive, obiettivi e investimenti. “La differenza è che il Mgcs è solo un annuncio. Noi sappiamo già come dividerci il lavoro nei prossimi quindici anni”, ha affermato Cingolani.

Un nuovo modello per l’Europa?

Nel contesto di una difesa europea spesso rallentata da frammentazione industriale e divergenze politiche, il modello LRMV si propone come un laboratorio concreto di cooperazione. Non solo un accordo bilaterale, ma un esempio potenziale per altri progetti futuri. In un’Europa che cerca una nuova centralità strategica, la via italiana alla modernizzazione corazzata si distingue per pragmatismo, rapidità e visione.

In conclusione, mentre i giovani carristi del 132° affinano sul campo le loro capacità operative, il futuro dell’Esercito si costruisce anche nelle officine, nei laboratori e nei centri decisionali dove prende forma la nuova generazione di corazzati italiani. Dalla linea di tiro al Panther, l’Italia muove i suoi passi verso una forza terrestre più moderna, letale e interconnessa.

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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