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Trump chiede all’Europa di sapersi difendere, risollevarsi non sarà semplice.

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Negli ultimi anni, la politica estera di Donald Trump ha avuto un impatto significativo sulle dinamiche di difesa dell’Europa. Le sue ripetute minacce di non difendere i membri della NATO hanno spinto i paesi europei a riflettere seriamente sulla necessità di rafforzare le proprie capacità difensive. La guerra in Ucraina ha ulteriormente esacerbato la situazione, portando a un nuovo slancio politico e a una volontà mai vista prima di investire di più nella difesa. Tuttavia, sebbene l’Europa stia compiendo passi importanti, le sfide da superare sono ancora molte, in particolare quelle legate alla frammentazione dell’industria della difesa e alla dipendenza dagli Stati Uniti.

La Minaccia di Trump e la Risposta Europea

Donald Trump ha messo sotto pressione i suoi alleati NATO durante la sua presidenza, accusandoli di spendere troppo poco per la loro difesa. Le sue dichiarazioni, che minacciavano di ritirare il supporto militare americano in caso di necessità, hanno avuto un effetto galvanizzante in Europa. Per la prima volta, i paesi europei hanno cominciato a riconoscere la necessità di diventare più indipendenti dal punto di vista della difesa e di investire in modo significativo in capacità proprie. Un esempio evidente è il caso della Spagna, che per anni ha tracciato un basso livello di spesa per la difesa rispetto agli altri membri NATO. Nel 2025, la Spagna ha deciso di aumentare notevolmente il suo budget per raggiungere l’obiettivo del 2% del PIL stabilito dalla NATO. A livello europeo, però, il cambiamento non è immediato e l’intera industria della difesa deve essere ristrutturata per affrontare le sfide della sicurezza in modo più autonomo.

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La Frammentazione dell’Industria della Difesa Europea

Una delle principali difficoltà che l’Europa deve affrontare nella sua ricerca di autonomia difensiva è la frammentazione dell’industria della difesa. In Europa, molti paesi continuano a favorire le proprie aziende locali, evitando collaborazioni transnazionali che potrebbero ridurre i costi e migliorare l’interoperabilità. Questo ha portato a una situazione in cui, ad esempio, ci sono almeno 12 modelli di carri armati prodotti nell’Unione Europea, rispetto a un solo modello utilizzato dall’esercito degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, l’Europa continua a dipendere dagli Stati Uniti per molte forniture e tecnologie, come nel caso degli aerei da rifornimento Airbus A330 MRTT, che utilizzano componenti e software prodotti negli Stati Uniti. Questa dipendenza è particolarmente evidente nel settore della difesa aerea, dove l’Europa importa più della metà dei suoi equipaggiamenti dagli Stati Uniti. Superare questa dipendenza richiederà anni di investimenti e una visione comune a livello di Unione Europea, così come una ristrutturazione profonda del settore della difesa.

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La Speranza per il Futuro: Investire nell’Industria della Difesa Europea

Nonostante le sfide, ci sono segnali positivi per il futuro. L’Unione Europea ha messo sul tavolo una proposta da 150 miliardi di euro per finanziare l’acquisto di sistemi di difesa aerea, droni e altre tecnologie strategiche. Questo pacchetto include misure per semplificare le regole di bilancio per la difesa e riallocare i fondi dell’UE per riflettere le priorità di sicurezza. Un aspetto fondamentale di questa proposta è l’incoraggiamento alla cooperazione tra i paesi membri, che dovranno acquistare almeno il 40% dei loro equipaggiamenti difensivi in collaborazione tra loro e scambiarsi il 35% dei beni di difesa entro il 2030. Questo approccio mira a ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e a promuovere un’industria della difesa europea più integrata.

In questo contesto, Airbus e altre aziende europee vedono la possibilità di crescere e svilupparsi grazie al crescente sostegno politico e finanziario da parte dell’Unione Europea. Jean-Brice Dumont, responsabile della divisione aerea di Airbus, ha sottolineato l’importanza di investire nell’industria della difesa europea per garantire la sicurezza a lungo termine del continente. L’Europa ha dunque una grande opportunità di costruire un futuro più sicuro e indipendente, ma per farlo deve affrontare la sfida di superare la frammentazione industriale e adottare una visione comune per la difesa del continente.

La risposta europea alle minacce di Trump e alle necessità imposte dalla guerra in Ucraina è un passo importante verso una maggiore autonomia difensiva. Tuttavia, il cammino verso un’Europa pienamente autosufficiente è ancora lungo e le sfide sono molte. La frammentazione dell’industria della difesa e la dipendenza dalle forniture esterne sono ostacoli significativi, ma con investimenti mirati e una strategia comune, l’Europa può costruire una difesa solida e indipendente. La volontà politica è cresciuta, ma ora è necessario che questa si traduca in azioni concrete per affrontare le sfide del futuro.

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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