«Legionarios a morir»: il giuramento d’amore al Cristo della Buena Muerte

Ogni anno, di giovedì Santo, in Spagna si rinnova un rito che va ben oltre il folclore e la tradizione. Anche oggi, come da consuetudine ormai centenaria, si è svolto questo momento sacro, intimo e collettivo allo stesso tempo, in cui la Legión Española rende omaggio al Cristo de la Buena Muerte, il suo Sagrado Protector. Un legame profondo e indissolubile tra soldati e fede, tra memoria e presente, tra chi ha marciato nel deserto sotto il sole cocente e chi, nel silenzio della notte, prega ancora oggi per coloro che non sono tornati.
Ad ammirare lo spettacolo, unico e straordinario, figlio, per certi versi, di tempi sempre più lontani, in una Spagna progressista e sempre più laica, arrivano da ogni angolo della penisola iberica. Alcuni viaggiano tutta la notte, con bambini al seguito ed occhi ancora pieni di sonno, per essere lì all’alba, in prima fila, sotto le mura antiche di Málaga.
La tradizione risale al 1921, anno in cui ebbe inizio il legame tra la Congregación del Santísimo Cristo de la Buena Muerte y Ánimas (nota anche come Cristo di Mena) e la Legión Española. Da allora, ogni Giovedì Santo, oltre 160 legionari prendono parte agli atti solenni che culminano nel trasporto del Cristo attraverso la città, portato a braccia dai suoi fedeli soldati.
Un inno al soldato e alla Cristianità, dove la marcia dell’uomo in divisa si fonde con la fede più profonda, in un abbraccio di valori che resiste al tempo e alle mode, custodito nel cuore di chi ancora crede nel sacrificio, nell’onore e nella protezione divina.
Davanti alle porte della chiesa, la Marina Militare Spagnola (la Armada) è schierata in silenzio, rendendo onore alla Vergine della Soledad, che li protegge fin dai tempi della battaglia di Lepanto. Intanto, in lontananza, la Legione canta “El novio de la muerte”, pronto a percorrere le strade di Málaga con il passo veloce e solenne che la caratterizza: 160 passi al minuto.
La città intera trattiene il fiato. I marciapiedi sono pieni di persone, migliaia, tutte lì per quel momento. Per quel battito d’onore che attraversa la Spagna intera.
Quando i legionari del Tercio Alejandro Farnesio di Ronda fanno il loro ingresso in piazza Fray Alonso de Santo Tomás, la folla esplode. Almería, Ceuta, Melilla e Ronda si alternano ogni anno per portare avanti questa tradizione sacra e dare continuità a un culto che vive nel cuore della Legione.
Ogni gesto, ogni sguardo, ogni nota è carica di emozione. Il Cristo viene consegnato al Tercio che lo custodirà per l’anno a venire. Poi, nel silenzio più assoluto, rotto solo dal rumore ritmico degli stivali sul suolo di pietra, viene condotto fino alla porta della chiesa. Fuori, i labari si alzano. L’inno nazionale spagnolo accompagna l’uscita della sacra immagine. È un momento solenne. La folla si commuove. Le lacrime scendono libere.
Il Cristo viene alzato a braccia dai suoi soldati. L’Himno Legionario squarcia l’aria, seguito dal silenzio del Padre Nostro e dell’Ave Maria. Il vescovo di Málaga benedice la folla raccolta, mentre i legionari, con il cuore gonfio di orgoglio e devozione, si affidano ancora una volta al loro protettore.
Il Cristo, finalmente, viene sollevato all’interno del salón de tronos con un antico sistema di funi e carrucole. Viene sistemato nel punto esatto dove inizierà la sua processione. 248 uomini, in tunica bianca, cingolo e petto nero con lo stemma della Congregación de Mena, lo porteranno per le vie della città. Ed è allora che la piazza risuona ancora più forte: «¡Legionarios a luchar, legionarios a morir!».
Il Credo Legionario, ispirato al bushido giapponese da Millán Astray, riecheggia tra le mura. «È meglio morire in combattimento che vivere da codardo», gridano con fierezza, sapendo che in quelle parole c’è il senso più profondo della loro esistenza.
E il Cristo, là in alto, li guarda. E li protegge.
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.