Il Segretario alla Difesa Hegseth scuote il Pentagono: via il 20% di generali e ammiragli”

Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha recentemente preso una decisione importante per la riorganizzazione del Pentagono, ordinando l’eliminazione di almeno il 20% dei posti da generale e ammiraglio a quattro stelle attivi nelle forze armate, e del 10% delle posizioni generali e di ammiraglio in tutto il dipartimento della Difesa. L’iniziativa arriva a seguito delle dichiarazioni fatte da Hegseth durante la sua audizione di conferma al Senato nel gennaio 2025, in cui ha sottolineato l’eccessiva burocrazia all’interno delle alte sfere militari, affermando che “non abbiamo bisogno di più burocrazia in alto, ma di più combattenti capaci in basso“. L’ordine di Hegseth segna il primo passo per ridurre il numero di posizioni senior, ritenute inutilmente gonfiate, per concentrarsi su una struttura più snella ed efficiente.
Secondo quanto riportato nel memorandum, le modifiche riguarderanno anche le posizioni generali della Guardia Nazionale, con un obiettivo di ridurre del 20% i posti da ufficiali generali. Nonostante non venga fissata una scadenza per l’attuazione, la manovra è destinata a coinvolgere centinaia di posizioni, con impatti significativi anche sul personale civile che supporta i vertici.

Un passo verso la semplificazione o un rischio per la leadership?
La decisione di Hegseth di tagliare le posizioni più alte del comando potrebbe apparire come una risposta alle richieste di una struttura militare più agile e focalizzata sull’efficienza operativa. Tuttavia, queste riduzioni pongono interrogativi sulla capacità di mantenere una leadership forte e ben coordinata nelle forze armate. Negli anni passati, la presenza di numerosi ufficiali generali è stata giustificata dalla necessità di una direzione strategica che potesse rispondere a sfide militari sempre più complesse e globali.
Nonostante la riduzione dei vertici, alcuni temono che un abbassamento della quantità di generali possa ridurre la capacità di affrontare in modo efficace situazioni di crisi. I generali e gli ammiragli hanno il compito di garantire che le operazioni militari siano coordinate a livello globale, specialmente in un periodo in cui la difesa contro minacce cibernetiche, terroristiche e geostrategiche è sempre più critica. Una diminuzione dei posti potrebbe anche ridurre la capacità di adattamento rapido a nuove situazioni di conflitto o di emergenza.

La visione di Hegseth e le implicazioni per le forze armate
Il memorandum di Hegseth arriva in un contesto di ampie riforme all’interno del Dipartimento della Difesa, che sta cercando di rispondere alle richieste di una difesa più snella ed efficace. Il confronto con il periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando solo sette generali a quattro stelle erano sufficienti per gestire le operazioni, riflette un’idea che le forze armate moderne siano diventate eccessivamente burocratiche e meno efficienti rispetto al passato. Hegseth ha sottolineato come la grandezza del personale di comando non corrisponda necessariamente alla capacità di vittoria sul campo di battaglia, e ha fatto riferimento alla necessità di reinvestire queste risorse per migliorare la “letalità” e l’efficienza operativa.
Nonostante le preoccupazioni sul ridimensionamento, il segretario alla Difesa sembra voler puntare su una forza militare più “snella”, in grado di rispondere in maniera più dinamica alle sfide moderne. Le decisioni di ridurre le posizioni generali sono solo il primo passo di una serie di cambiamenti che potrebbero portare a una riorganizzazione profonda delle strutture di comando. Le implicazioni di queste modifiche, tuttavia, sono ancora in fase di valutazione, e se da un lato la manovra promette un maggior focus sulle operazioni sul campo, dall’altro potrebbe anche creare dei vuoti strategici nella leadership delle forze armate.
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
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