Storica nomina per la Royal Navy: il Generale dei Royal Marines Gwyn Jenkins è il nuovo First Sea Lord

Con una cerimonia solenne nella storica Great Cabin della HMS Victory, nave ammiraglia dell’ammiraglio Nelson, il Generale Sir Gwyn Jenkins ha assunto formalmente il comando della Royal Navy come nuovo First Sea Lord e Chief of the Naval Staff. Si tratta di una nomina senza precedenti nella storia moderna della Marina britannica: per la prima volta, il vertice operativo della Royal Navy è affidato a un ufficiale dei Royal Marines.
Alla cerimonia, svolta nella base navale di Portsmouth, erano presenti numerosi vertici militari, tra cui il Vice Ammiraglio Sir Martin Connell, Acting Chief of Naval Staff, che ha retto temporaneamente il comando dopo il discusso congedo anticipato dell’Ammiraglio Sir Ben Key, rimosso per motivi disciplinari.

Una carriera militare e politica di rilievo
Sir Gwyn Jenkins è una figura di spicco nelle forze armate britanniche, con oltre trent’anni di carriera tra operazioni speciali, comando operativo e incarichi strategici. Commissionato nei Royal Marines nel 1990, ha prestato servizio nei teatri di conflitto più complessi, tra cui l’Irlanda del Nord, l’Iraq e l’Afghanistan, dove ha ricevuto l’OBE per meriti operativi. Ha comandato il prestigioso Special Boat Service (SBS) e guidato la 3ª Brigata Commando durante una fase cruciale di modernizzazione.
Oltre alle esperienze sul campo, Jenkins ha assunto ruoli chiave nell’amministrazione della Difesa: nel 2012 è nominato Assistente Militare del Primo Ministro David Cameron e successivamente entra nell’Ufficio di Gabinetto come Vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Tra il 2022 e il 2024 è Vice Chief of the Defence Staff, venendo promosso Generale a pieni titoli. Da agosto 2024 ha ricoperto il ruolo di Consigliere Strategico del Segretario alla Difesa, contribuendo a negoziare i recenti accordi di cooperazione militare con Germania e Norvegia.

I compiti e le sfide del nuovo First Sea Lord
Il Generale Jenkins prende il comando di una forza di oltre 30.000 uomini e donne, 50 unità navali – tra cui sottomarini nucleari e navi da guerra – e di tutte le componenti della Fleet Air Arm e dei Royal Marines. Durante il suo mandato, è previsto il debutto operativo delle fregate Type 26 e Type 31, il varo della settima unità classe Astute, l’inizio della costruzione delle navi da supporto logistico (Fleet Solid Support Ships) e lo sviluppo continuo dei nuovi sottomarini strategici classe Dreadnought.
Le sue prime parole nel nuovo incarico hanno sottolineato la centralità della prontezza bellica e dell’innovazione:
“È un grande onore iniziare ufficialmente il ruolo di First Sea Lord oggi. Guidare i marinai, i marines e i funzionari civili della Royal Navy è un vero privilegio. La nostra missione – proteggere il Regno Unito – è più urgente che mai: dobbiamo rafforzare la prontezza al combattimento, modernizzare più rapidamente e plasmare la Marina di cui la nostra nazione ha bisogno”.

Una nomina tra aspettative e controversie
La nomina di un Generale dei Royal Marines ha suscitato reazioni contrastanti. Per alcuni settori della Marina, il fatto che Jenkins non abbia mai comandato un’unità navale rappresenta un limite; per altri, al contrario, è un’opportunità per imprimere un cambio di passo e portare una prospettiva innovativa. Come osservato da Sir Tony Radakin, Capo della Difesa:
“La sua nomina riflette l’integrazione sempre più profonda tra la Royal Navy e il Corpo dei Marines. Jenkins porta con sé una combinazione rara di esperienza operativa e visione strategica”.
Tuttavia, non mancano le ombre. Il Generale è stato citato nell’Afghan Unlawful Killings Inquiry, riguardante presunte esecuzioni sommarie da parte di unità delle Forze Speciali. Secondo alcune fonti, avrebbe avuto accesso a informazioni non riportate tempestivamente. Il Ministero della Difesa ha espresso piena fiducia nella sua condotta e capacità, ma il contesto mediatico potrebbe condizionare parte del suo mandato.

Una Marina in trasformazione
La Royal Navy si trova oggi di fronte a una serie di sfide sistemiche: carenza di fregate operative, limitata disponibilità di sottomarini, infrastrutture obsolete e difficoltà nel trattenere personale qualificato. Il nuovo First Sea Lord dovrà imprimere una direzione chiara su programmi cruciali come SSN-AUKUS (nuovi sottomarini a propulsione nucleare), Type 83 (futuri cacciatorpediniere antiaerei), MRSS (nuove navi anfibie) e la trasformazione dell’aviazione navale.
Altro fronte delicato sarà quello delle risorse: il rischio di concorrenza interna tra le priorità dei Royal Marines e quelle delle altre componenti della Marina è reale. Jenkins dovrà bilanciare investimenti tra personale, droni, tecnologie contro-droni e scorte belliche, senza perdere coesione tra le diverse anime della Senior Service britannica.
Conclusione: una svolta con ambizione
La nomina di Sir Gwyn Jenkins rappresenta una svolta storica, non solo formale. Porta con sé il simbolo di una Royal Navy che si evolve, che riconosce il valore dei suoi Marines non solo sul campo ma anche al vertice della leadership strategica. Resta da vedere se la sua esperienza ibrida – tra operazioni e governo, tra fanteria navale e pianificazione strategica – saprà incarnare la trasformazione di una Marina che vuole tornare ad essere protagonista in un mondo sempre più instabile. In ogni caso, il compito è chiaro: modernizzare, rafforzare e unire.
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.