Operazione Midnight Hammer: come gli Stati Uniti hanno colpito a sorpresa l’Iran

Washington, 22 giugno 2025 – Con un’operazione a sorpresa condotta con oltre 125 velivoli, un sottomarino lanciamissili e bombe bunker buster da 30.000 libbre, gli Stati Uniti hanno sferrato un attacco coordinato e senza precedenti contro tre siti nucleari iraniani. L’azione, ribattezzata Operation Midnight Hammer, è stata definita dal Pentagono come “un successo incredibile e travolgente”.
A poche ore dai bombardamenti, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth e il Capo di Stato Maggiore Congiunto, Generale Dan Caine, hanno svelato i dettagli di una delle missioni militari più complesse mai condotte dal Comando Centrale USA.
Un’operazione di precisione pianificata per mesi
Secondo quanto illustrato da Caine, l’attacco ha avuto inizio alla mezzanotte di venerdì scorso, quando sette bombardieri stealth B-2 Spirit sono decollati dalla Whiteman Air Force Base, nel Missouri, diretti verso est con comunicazioni ridotte al minimo. Dopo 18 ore di volo, i bombardieri si sono ricongiunti con una flotta di supporto composta da caccia di quarta e quinta generazione, aerei da guerra elettronica e rifornitori in volo, eseguendo una manovra sincronizzata con estrema precisione.

Parallelamente, un sottomarino statunitense presente nell’area di competenza del Comando Centrale ha lanciato oltre due dozzine di missili da crociera Tomahawk contro infrastrutture strategiche nel sito nucleare di Isfahan. L’azione ha avuto luogo intorno alle 17:00 (ora di Washington), appena prima che i B-2 entrassero nello spazio aereo iraniano.
Il ruolo della Massive Ordnance Penetrator
Una volta penetrati in territorio iraniano, i velivoli USA hanno utilizzato sofisticate tattiche di inganno, tra cui l’uso di decoy ad alta velocità per confondere radar e difese aeree iraniane. I caccia di scorta hanno “ripulito” il corridoio aereo da eventuali minacce, consentendo al nucleo operativo di colpire in profondità.
Il momento clou dell’operazione è stato l’impiego operativo, per la prima volta nella storia, della GBU-57 Massive Ordnance Penetrator (MOP), una bomba perforante da 30.000 libbre capace di penetrare strutture bunkerizzate profonde decine di metri. Due MOP sono state sganciate dal B-2 capofila sul sito di Fordo, seguite da ulteriori 12 bombe contro obiettivi multipli tra Fordo e Natanz.
A bombardamenti conclusi, i missili Tomahawk hanno centrato obiettivi selezionati nel sito di Isfahan, completando il profilo d’attacco. Il Generale Caine ha confermato che nessun velivolo statunitense è stato intercettato o colpito e che l’intera missione si è svolta senza che le forze iraniane riuscissero a reagire.

Reazioni e scenari futuri
Il Congresso è stato informato subito dopo che gli aerei erano fuori pericolo. Il portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che i leader parlamentari, tra cui il Sen. Chuck Schumer, sono stati contattati prima dell’operazione. Solo successivamente si è riusciti a raggiungere anche il rappresentante Hakeem Jeffries.
Le prime valutazioni parlano di danni “estremamente gravi” inflitti ai tre siti nucleari principali dell’Iran. Secondo il Pentagono, la riuscita dell’operazione è frutto di settimane di posizionamenti strategici, pianificazione dettagliata e misure rigorose di sicurezza operativa.
“Non si è trattato di un’operazione per il cambio di regime,” ha dichiarato Hegseth. Tuttavia, il presidente Donald Trump ha poi scritto su Truth Social: “Se l’attuale regime iraniano non è in grado di RENDERE L’IRAN GRANDE DI NUOVO, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime??? MIGA!!!”
Le implicazioni geopolitiche
L’azione segna una svolta nelle relazioni tra Stati Uniti e Iran, in un contesto regionale già infiammato dal conflitto tra Israele e Teheran. L’attacco dimostra la capacità esclusiva degli Stati Uniti di colpire infrastrutture nucleari profondamente sotterranee, rafforzando allo stesso tempo il messaggio politico e militare rivolto anche ad altri attori internazionali, come Russia e Cina.
Ora tutti gli occhi sono puntati su Teheran: la risposta iraniana potrebbe determinare l’escalation di un nuovo conflitto o l’inizio di una lunga e instabile tregua nucleare.
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.