L’Italia al comando della Baltic Air Policing: via all’operazione Baltic Eagle III

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Il 1° agosto 2025, presso la base aerea di Ämari, in Estonia, si è svolta la cerimonia ufficiale che ha sancito il passaggio di responsabilità tra la Portuguese Air Force e la Task Force Air dell’Aeronautica Militare italiana, nell’ambito della missione NATO enhanced Air Policing (eAP). Con questo avvicendamento ha ufficialmente preso avvio l’operazione Baltic Eagle III, che vedrà impegnata l’Italia nei prossimi quattro mesi nella tutela dello spazio aereo dei Paesi baltici – Estonia, Lettonia e Lituania.
La Task Force Air italiana, composta da personale altamente specializzato e dotata di caccia F-35 Lightning II, opererà sotto il coordinamento del Combined Air Operations Centre (CAOC) di Uedem, in Germania. L’unità responsabile è il 32° Stormo, reparto d’élite dell’Aeronautica Militare con consolidata esperienza operativa. Il comando della missione è affidato al Colonnello Gaetano Farina, già noto per le sue precedenti esperienze alla guida di reparti operativi.
Alla cerimonia di Ämari era presente il Generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci, comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che ha evidenziato il valore strategico dell’impegno italiano e l’importanza della cooperazione tra le forze alleate. “La vostra presenza rappresenta un contributo concreto alla sicurezza dei confini dell’Alleanza”, ha dichiarato, ricordando che questa è la terza partecipazione italiana alla missione, dopo quelle del 2018 e del 2021.
Parte II – Tecnologia, cooperazione e deterrenza: il significato strategico della Baltic Eagle III
L’operazione Baltic Eagle III si inserisce nel quadro della NATO Baltic Air Policing, una missione attiva dal 2004 che ha l’obiettivo di garantire la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo dei Paesi baltici, i quali non dispongono di una propria aviazione da combattimento. In un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni e incertezza sul fronte orientale, la presenza rotazionale degli alleati rafforza il principio di difesa collettiva sancito dall’articolo 5 del Trattato NATO.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, in un messaggio istituzionale, ha sottolineato come “l’assunzione da parte dell’Italia del comando della missione NATO Baltic Air Policing conferma l’impegno strategico della Difesa per la sicurezza collettiva sul fianco orientale dell’Alleanza, un contributo concreto alla deterrenza e alla difesa dei confini euro-atlantici.”
Particolarmente significativa è la prima partecipazione degli F-35 italiani a questa missione. I caccia di quinta generazione rappresentano un importante salto di qualità in termini di tecnologia, capacità stealth, sensoristica avanzata e interoperabilità. Sono strumenti che non solo rafforzano la capacità di pattugliamento e intercettazione, ma migliorano anche l’integrazione nei sistemi di difesa aerea multilaterali della NATO.

La Baltic Eagle III, come ha sottolineato il Generale Iannucci, è anche un “segno tangibile della professionalità e dell’affidabilità che le nostre Forze Armate continuano a dimostrare all’interno della NATO.” Ogni rotazione, ogni contributo nazionale, è una tessera che rafforza l’architettura collettiva di difesa dell’Alleanza.
Parte III – Proiezione strategica e credibilità: il ruolo dell’Italia nel fianco orientale NATO
La partecipazione italiana all’operazione Baltic Eagle III rappresenta non solo un impegno operativo, ma anche una proiezione strategica del nostro Paese in una regione di crescente rilevanza geopolitica. Se il Mediterraneo resta l’area storica di riferimento per la proiezione della Difesa italiana, è evidente che il coinvolgimento nel Baltico indica una volontà di presidiare anche il fianco orientale dell’Alleanza, là dove si avverte maggiormente la pressione esercitata dalla presenza russa.
L’Italia conferma così il proprio ruolo centrale nella strategia di deterrenza e nella costruzione di una sicurezza condivisa, che va ben oltre i propri confini geografici. La cooperazione con gli alleati baltici non è solo militare, ma anche simbolica: testimonia l’unità dell’Alleanza in un momento in cui la coesione rappresenta il vero strumento di stabilità.

L’impiego degli F-35 in questa missione rafforza anche l’immagine dell’Italia come partner tecnologico affidabile. In un’Alleanza che basa la sua efficacia sull’interoperabilità e sull’eccellenza, la presenza del 32° Stormo con mezzi all’avanguardia segna un punto a favore della nostra Aeronautica Militare.
Infine, è importante leggere Baltic Eagle III anche come un banco di prova per la capacità di risposta rapida dell’Italia in uno scenario multilaterale complesso, e per la valorizzazione del personale militare italiano, che opera quotidianamente in ambienti esigenti e ad alta intensità strategica.
L’Italia, oggi come ieri, dimostra con i fatti di essere un alleato credibile, pronto e determinato, in grado di assumere responsabilità operative in prima linea per la sicurezza dell’Europa.
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
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