Il nuovo fronte invisibile: l’U.S. Army detta le regole per i droni sul campo

Negli ultimi anni, i piccoli sistemi aerei senza pilota (sUAS) hanno assunto un ruolo decisivo nei conflitti moderni, in particolare grazie al banco di prova rappresentato dalla guerra in Ucraina. I droni tattici, ormai presenti in ogni livello dello scontro, stanno trasformando radicalmente la concezione di potenza aerea e la gestione del campo di battaglia. La U.S. Army ha raccolto queste esperienze nel documento “Small Unmanned Aircraft System Airspace Management and Control – A Handbook for Army Leaders”, pubblicato il 12 settembre e redatto dal Center for Army Lessons Learned (CALL).
La memoria operativa dell’Esercito Americano
Il CALL, struttura deputata alla raccolta e diffusione delle lezioni apprese, ha il compito di trasformare le esperienze maturate in teatri operativi e in esercitazione in procedure codificate, manuali e linee guida. Con il nuovo handbook, l’istituzione mette a disposizione dei leader militari uno strumento concreto per affrontare le sfide poste dall’integrazione di sUAS nello spazio aereo vicino al terreno. L’obiettivo è quello di favorire l’apprendimento collettivo e la diffusione di standard operativi comuni, capaci di garantire libertà di manovra e sicurezza delle operazioni.
Il documento sottolinea come l’aumento massiccio di droni comporti un inedito livello di complessità nella gestione del traffico aereo militare. La convivenza tra mezzi pilotati e non pilotati, artiglieria e sistemi di difesa aerea impone una sincronizzazione continua tra i vari livelli tattici e, sempre più spesso, tra diverse forze armate e Paesi alleati. Per questa ragione, il manuale introduce il concetto di Unit Airspace Plans (UAP), ossia piani di spazio aereo che devono essere sviluppati e aggiornati costantemente anche a livello di compagnia e battaglione.
Ruoli e responsabilità in trasformazione
La riorganizzazione dei compiti è un altro punto cruciale. L’Air Defense Airspace Management (ADAM) a livello di brigata vede accresciuto il proprio peso, fungendo da cerniera tra le unità impieganti droni e il quadro complessivo del traffico aereo. Le compagnie e i battaglioni, invece, sono chiamati a integrare l’impiego di sUAS con una vigilanza attiva dello spazio aereo di settore. Gli operatori, pertanto, non sono più semplici piloti di droni, ma devono sviluppare una costante consapevolezza situazionale e capacità di coordinamento multilivello.

Deconflicting dinamico e automazione
Il cuore del manuale è rappresentato dal concetto di dynamic deconflicting: una pianificazione preventiva delle rotte, delle altitudini e delle zone di coordinamento, che deve però rimanere flessibile e adattabile in tempo reale. A questo si aggiungono misure di sicurezza come le procedure di emergenza, i siti di atterraggio alternativi e la gestione di eventuali interferenze nemiche o condizioni meteo avverse. Strumenti digitali come il Tactical Airspace Integration System (TAIS) e i sistemi di tracciamento automatizzato delle missioni diventano quindi indispensabili per garantire reattività, ridurre il carico sugli operatori e mantenere la continuità delle operazioni.
Uno sguardo al futuro
Il manuale del CALL si propone come guida pratica per affrontare una sfida in continua evoluzione: la gestione della crescente densità di droni sul campo di battaglia. Pur offrendo soluzioni concrete – SOP realistici, automazione dei processi, pianificazione integrata – resta aperta la questione dell’adattamento normativo e dottrinale, che dovrà evolversi di pari passo con lo sviluppo tecnologico. Nei prossimi anni, la capacità delle forze armate di integrare pienamente i sUAS nella propria concezione di manovra sarà uno dei fattori determinanti della superiorità militare.
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
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