Il ponte della speranza: i paracadutisti dell’8° Reggimento Genio Guastatori “Folgore” in Kosovo

Djakova (Kosovo) – maggio 2025. Ventitré anni fa, i paracadutisti dell’8° Reggimento Genio Guastatori della Folgore di Legnago costruivano un ponte Bailey sul fiume Bistrica, in una zona dilaniata dalla guerra. Oggi, quello stesso ponte è ancora lì: utile, sicuro, vivo nella memoria della popolazione locale e simbolo concreto dell’impegno italiano per la pace. A garantirne l’integrità, tornano oggi proprio loro: i guastatori dell’8°, in missione con KFOR, pronti a verificarne la stabilità e a rinnovare il legame con una comunità che non ha mai dimenticato.
Un simbolo che unisce passato e presente
Il ponte fu costruito nel 2002 su ordine del generale Pierluigi Torelli, allora Comandante della Brigata Paracadutisti, dopo la tragica morte di un bambino che tentava di attraversare il fiume in assenza di un’infrastruttura. Realizzato dalla 22ª compagnia “Ares” dell’8° reggimento, è un ponte tipo Bailey lungo 67 metri e largo 4, in grado di sostenere veicoli fino a 8 tonnellate. Oggi, sotto la guida del maresciallo ordinario Giovanni Muratore – lo stesso che partecipò alla costruzione originaria – viene controllato da un nuovo plotone di giovani paracadutisti.

«Dormivamo in tenda, accanto al fiume», racconta Muratore. «In poco più di un mese, con l’aiuto delle istituzioni locali, abbiamo ridato un collegamento essenziale tra i villaggi di Klina e Baran. Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti UNMIK e i vertici locali. Un momento indelebile.»
Una memoria che resiste
Il ponte ha segnato un momento di svolta per la popolazione kosovara. Lo dimostra il commovente incontro tra il maresciallo Muratore e un contadino del posto, che riconosce nelle foto dell’epoca il bambino che era, le persone del villaggio, la comunità intera. «Erano immagini che non pensavo di rivedere mai», racconta l’uomo, commosso. Scatta nuove foto con il cellulare, abbraccia il maresciallo e torna al pascolo con un sorriso che dice tutto.
Sotto il ponte, coperti dalla vegetazione, giacciono ancora i resti del vecchio attraversamento distrutto dalla ritirata serba. Ma sopra, ogni giorno, decine di persone lo attraversano grazie a quello che i paracadutisti italiani hanno costruito con dedizione, competenza e senso della missione.

Donne e guastatori: la determinazione di Francesca
Tra i militari schierati oggi sul ponte c’è anche Francesca Braccato, 21 anni, guastatrice paracadutista. «Qualsiasi ragazza può fare ciò che ho fatto io», afferma con convinzione. Ha ottenuto il brevetto da paracadutista e quello da geniere: «Volevo mettermi alla prova, ho trovato compagni con la mia stessa passione. È un lavoro che mi piace, non lo sento come un peso. Essere sia parà che guastatore è una combinazione affascinante».
Francesca, che partecipa ora alla missione KFOR con lo stesso reparto che realizzò il ponte, testimonia la continuità di un’unità che ha saputo rinnovarsi nel tempo senza perdere il proprio spirito. «Maneggiare esplosivi, costruire strutture, fare qualcosa di concreto con le mani: è entusiasmante. Ma prima di tutto, sono una paracadutista. Il silenzio dopo il lancio è un’emozione che non si può spiegare».

Un ponte tra le generazioni
Oggi l’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” è parte del Regional Command West, con sede a Peja nel Villaggio Italia. Il contingente italiano, forte di circa 1.200 militari, è guidato dal colonnello Francesco Errico, anche lui paracadutista e comandante del 183° reggimento. L’unità continua a svolgere operazioni di sicurezza e cooperazione con le istituzioni locali, in uno scenario che richiede professionalità e sensibilità culturale.
Il ponte di Gorni Petric rappresenta un punto d’unione non solo fisico, ma anche umano e morale. Simbolo tangibile dell’impegno dell’Italia per la stabilità dei Balcani, esso è oggi affidato alla vigilanza dei militari italiani e alla competenza dei tecnici kosovari formati anche grazie a quel progetto. Ventitré anni dopo, continua a parlare di speranza, dedizione e futuro.
Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
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