Morto a bordo della nave Amerigo Vespucci: condanne per 3 Capi di Stato Maggiore della Marina

La Corte d’Appello di Roma ha confermato, il 18 giugno 2025, la sentenza di primo grado che ha visto la condanna di quattro alti ufficiali della Marina Militare per la morte del nocchiere Alessandro Nasta. L’incidente tragico, avvenuto il 24 maggio 2012, ha avuto luogo a bordo della nave scuola “Amerigo Vespucci” durante una manovra alle vele a largo della costa di Civitavecchia.
Le condanne
Gli imputati, tutti ufficiali di alto rango della Marina, sono stati condannati per concorso in omicidio colposo. La Corte ha confermato le pene inflitte in primo grado, che variano da un minimo di un anno e due mesi a un massimo di un anno e dieci mesi. Le sentenze riguardano:
- Domenico La Faia (62 anni), comandante della Vespucci al momento dell’incidente, condannato a un anno e dieci mesi.
- Bruno Branciforte (77 anni), ex capo di stato maggiore della Marina, condannato a un anno e dieci mesi.
- Giuseppe De Giorgi (72 anni), ex capo della squadra navale, condannato a un anno e due mesi.
- Luigi Binelli Mantelli (74 anni), ex capo di stato maggiore, condannato a un anno e due mesi.
Le condanne sono state concesse con beneficio della sospensione.

Circostanze dell’incidente sull’Amerigo Vespucci
La tragedia si è verificata mentre la “Amerigo Vespucci”, una delle navi scuola più simboliche della Marina Militare, si trovava in navigazione al largo della costa di Civitavecchia. Nasta, 29 anni, nocchiere di origine brindisina, stava effettuando una manovra alle vele quando è caduto da un’altezza di circa 54 metri, battendo violentemente la testa sul ponte di coperta. Nonostante i tentativi di soccorso, con il trasporto in elicottero presso l’ospedale di Civitavecchia, il giovane morì poche ore dopo a causa delle gravi fratture riportate.
Accuse e motivazioni
La corte ha confermato che, al momento dell’incidente, non erano stati rispettati gli standard di sicurezza sul lavoro previsti, in particolare per quanto riguarda la protezione degli “acrobati del mare”, ossia quei membri dell’equipaggio impegnati in manovre rischiose. È stato contestato che non fossero stati adottati i sistemi di ritenuta per garantire la sicurezza del nocchiere e degli altri membri dell’equipaggio durante le operazioni in alto mare.

Reazioni
L’avvocato Alessandra Guarini, che assiste la famiglia di Nasta, ha commentato la decisione con una nota di soddisfazione: “Quella di oggi è una vittoria della giustizia. Abbiamo dato delle risposte ai genitori e ai familiari del compianto Nasta“, ha dichiarato. Inoltre, ha sottolineato che questo caso ha rafforzato il principio che la sicurezza sui luoghi di lavoro deve valere in ogni ambito, anche nelle forze armate. L’introduzione di nuove misure di sicurezza a bordo delle navi della Marina Militare è stata una delle conseguenze dirette del tragico incidente, con l’obiettivo di evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.
La morte di Alessandro Nasta ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha sollevato importanti riflessioni sul rispetto delle normative di sicurezza, anche in contesti militari dove, troppo spesso, gli incidenti sul lavoro sono trattati con minor severità. La conferma delle condanne in appello rappresenta un segnale importante per il rafforzamento delle misure di sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro, inclusi quelli militari.
Born Alessandro Generotti, C.le Maj. Parachutist on leave. Military Parachutist Patent no. 192806. 186th RGT Par. Folgore/5th BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor.
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