Nel Cuore della Tempesta: il Mondo visto dall’Intelligence USA - brigatafolgore.net
Il Rapporto annuale 2025 dei Servizi d’Intelligence statunitensi delinea un mondo sempre più complesso e pericoloso, in cui le minacce si moltiplicano e si intrecciano. Dalla criminalità organizzata al terrorismo, dalle guerre tradizionali alle nuove sfide tecnologiche, gli Stati Uniti si trovano a fronteggiare un ambiente globale dove ogni crisi può diventare miccia per un’escalation più ampia.
Negli Stati Uniti, la prima linea di difesa si gioca ormai dentro i confini. I cartelli della droga, in particolare quelli messicani, continuano a inondare il paese di fentanyl, responsabile di oltre 52.000 morti in un solo anno. Il cyberspazio è diventato un nuovo campo di battaglia: ospedali, centrali idriche e infrastrutture critiche vengono colpite da attacchi informatici sempre più sofisticati. Intanto, gruppi terroristici come l’ISIS e al-Qa‘ida, pur ridimensionati, non hanno rinunciato a colpire, ispirando singoli attentatori o pianificando attacchi in Occidente.
Tra tutti gli avversari, la Cina è il rivale sistemico più pericoloso. Xi Jinping punta al primato mondiale entro il 2049 e usa ogni strumento disponibile: forza militare, dominio tecnologico, controllo delle materie prime e pressione politica su Taiwan. Le sue capacità informatiche minacciano direttamente le infrastrutture americane, e il legame con Russia e Corea del Nord la rende ancora più influente. Pechino è anche il principale fornitore dei precursori chimici del fentanyl, che poi vengono trasformati in droga dai cartelli messicani.
Nonostante il conflitto in Ucraina, la Russia si è dimostrata adattabile. Ha stretto alleanze strategiche con Cina, Iran e Corea del Nord, ha rilanciato la sua industria bellica e mantiene una forza nucleare temibile. Il Cremlino continua a usare cyberattacchi, propaganda e operazioni segrete per seminare divisioni nelle democrazie occidentali. La sua capacità di “disturbare” l’ordine globale rimane intatta, e la guerra in Ucraina le ha fornito esperienze militari che condivide con i suoi alleati per rafforzare le capacità comuni.
L’Iran alimenta la tensione in Medio Oriente armando gruppi come Hezbollah e Hamas e sostenendo attacchi contro Israele e forze USA. Anche se non ha ancora riavviato un programma nucleare, le pressioni interne e regionali potrebbero spingerlo in quella direzione.
La Corea del Nord, invece, prosegue senza freni nello sviluppo di armi nucleari e missili balistici. Ha stretto un’alleanza difensiva con la Russia, inviando armi a Mosca in cambio di tecnologia e supporto. Intanto, Pyongyang finanzia i propri programmi con furti informatici su scala globale.
Quel che preoccupa maggiormente l’intelligence americana è la crescente collaborazione tra queste potenze ostili. Cina, Russia, Iran e Corea del Nord – pur diverse per obiettivi e interessi – si stanno rafforzando a vicenda. Si scambiano armi, tecnologie, intelligence e sostegno diplomatico. Questo “asse informale” rende ogni crisi potenzialmente globale: uno scontro con uno di loro potrebbe rapidamente coinvolgere anche gli altri.
Il mondo descritto nel rapporto è un luogo in cui guerra, tecnologia, criminalità e propaganda si fondono in un’unica, fluida minaccia. I confini tra pace e conflitto, tra civili e combattenti, tra verità e disinformazione sono sempre più sfumati. Per gli Stati Uniti, non si tratta più solo di difendersi: è in gioco la capacità stessa di guidare l’ordine globale nel caos del XXI secolo.
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