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Il Gen. Masiello ci aveva visto lungo (ancora una volta): la rivoluzione USA della Difesa parla il linguaggio dei dati, intelligenza artificiale e velocità esecutiva

“Chi padroneggerà l’intelligenza artificiale, i dati e le tecnologie dual use dominerà il campo di battaglia del futuro”. Non è una frase estratta da un report strategico della NATO o da un paper di RAND Corporation, ma una dichiarazione pubblica del Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano, rilasciata mesi prima che il sistema militare americano venisse travolto dalla nuova ondata tech. Masiello, considerato uno dei massimi innovatori dell’apparato militare italiano, aveva già lanciato un appello contro l’eccessiva burocratizzazione della difesa e la lentezza dei processi decisionali, chiedendo con forza una transizione verso una cultura operativa digitale, rapida e data-driven.

Oggi, quegli avvertimenti trovano conferma negli Stati Uniti. Il Dipartimento della Difesa, sotto impulso della Casa Bianca, ha avviato una vera rivoluzione negli appalti militari. Palantir, Anduril e SpaceX stanno scalzando i giganti storici come Lockheed Martin e Boeing. Il nuovo volto della guerra parla il linguaggio dei dati, dell’intelligenza artificiale, della velocità esecutiva.

Il Gen. Masiello ci aveva visto lungo (ancora una volta): la rivoluzione USA della Difesa parla il linguaggio dei dati, intelligenza artificiale e velocità esecutiva – brigatafolgore.net

Palantir e NATO: l’intelligenza artificiale prende il comando

Il segnale più potente di questo cambio di paradigma è arrivato il 14 aprile 2025, quando la NATO ha siglato un accordo con Palantir Technologies, fondata da Peter Thiel, finanziere libertario e ideologo trumpiano. Oggetto del contratto: il Maven Smart System (MSS), un’intelligenza artificiale in grado di analizzare in tempo reale tutti i dati raccolti dagli Stati membri, riducendo il lavoro di centinaia di analisti a pochi minuti di elaborazione automatica. Un sistema che ha richiesto sei mesi per essere approvato e integrato: un tempo record, se paragonato agli anni richiesti normalmente dalla burocrazia militare.

Valore dell’affare: circa 400 milioni di dollari. Ma soprattutto, valore simbolico: il sistema di procurement della difesa occidentale ha deciso di accelerare. Proprio come auspicava Masiello, che da tempo sottolinea l’urgenza di sfoltire i livelli intermedi, fluidificare le catene decisionali e incentivare la sperimentazione sul campo.

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Le “cinque sorelle” e il declino del monopolio

Palantir, però, non è che la punta di un iceberg. La crisi del cosiddetto “complesso militar-industriale”, concetto coniato da Dwight Eisenhower nel 1961, è ormai conclamata. Il Pentagono fino al 2024 era dominato da cinque grandi contractor: Lockheed Martin, RTX (ex Raytheon), Northrop Grumman, General Dynamics e Boeing, che si spartivano la quasi totalità dei contratti.

Eppure, la guerra in Ucraina ha spinto l’amministrazione americana ad aprire i rubinetti dell’innovazione. Il nuovo documento strategico del DoD – Defense Industrial Base Strategy 2024 – parla chiaro: bisogna costruire un ecosistema industriale più dinamico, diversificato e resiliente, capace di reagire a crisi globali e conflitti ad alta intensità.

Proprio in quest’ottica, è arrivata una delle svolte più radicali: la scelta dell’Aeronautica Militare americana di affidare a Anduril Industries e General Atomics il programma Collaborative Combat Aircraft (CCA), battendo in gara Boeing, Lockheed Martin e Northrop Grumman. Il contratto prevede la produzione di almeno 1000 droni intelligenti da affiancare ai caccia pilotati in missioni ad alto rischio, con un costo stimato di 30 milioni di dollari per unità.

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Trump riforma il Pentagono: velocità e concorrenza

La rivoluzione tecnologica ha trovato in Donald Trump un alleato strategico. Il 9 aprile, l’ex presidente ha firmato un ordine esecutivo dal titolo inequivocabile: “Modernizzare le acquisizioni per la difesa e incentivare l’innovazione nella base industriale”. Il provvedimento ha effetto immediato e impone una revisione radicale delle procedure d’acquisto. Obiettivo: ridurre i tempi, aumentare la flessibilità, premiare il rischio e l’efficienza.

Anche qui, riecheggiano i moniti del Gen. Masiello, che già nel 2023 aveva criticato duramente l’eccessiva rigidità normativa italiana e la difficoltà di sperimentare rapidamente nuove soluzioni. Masiello ha promosso l’utilizzo delle tecnologie dual use, ha rafforzato i rapporti con l’industria nazionale e ha sostenuto programmi innovativi nel campo della robotica terrestre e dei sistemi C4I. Ma in Italia – a differenza degli USA – la burocrazia frena, e il rischio di restare ai margini è concreto.

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Le “18 tesi” di Palantir e la nuova dottrina bellica

A rafforzare il cambio di rotta è arrivato il manifesto ideologico di Palantir, le cosiddette “18 tesi” redatte dal CTO Shyam Sankar e affisse – secondo la leggenda interna – alla metropolitana del Pentagono. Il testo invoca una riforma protestante del sistema militare: basta monopoli, basta mediazioni, via libera alla concorrenza e alla trasparenza.

Si legge: “L’unico requisito è vincere. Dobbiamo liberarci della classe sacerdotale degli appalti. L’innovazione è dolorosa, ma necessaria”. Il bersaglio è chiaro: il sistema conservatore, lento e autoreferenziale degli appalti pubblici. Un bersaglio contro cui anche il Generale Masiello ha preso posizione, in Italia, sostenendo l’adozione di strumenti “fast procurement” per le Forze Armate e l’introduzione di cellule sperimentali integrate tra militari, industria e università.

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Musk, Thiel e la guerra come impresa

Nel frattempo, Palantir si allea con Anduril e SpaceX di Elon Musk per il progetto Golden Dome, uno scudo spaziale di nuova generazione. Le tre aziende stanno creando un asse tecnico-industriale con ambizioni geopolitiche. Gli investimenti si moltiplicano: 450 milioni di dollari raccolti da Anduril in un anno, il titolo Palantir quadruplicato in Borsa, droni Ghost-X già in uso in Ucraina, torri AI al confine con il Messico.

Ma la posta in gioco è più alta: modellare la dottrina strategica del XXI secolo. I vertici Palantir parlano apertamente di “Seconda Guerra Fredda” con la Cina, mentre simulano attacchi nel Mar Cinese e rilasciano video dove l’Ucraina si trasforma in “Palantir”, nazione digitale difesa dall’algoritmo.

Il Gen. Masiello ci aveva visto lungo (ancora una volta): la rivoluzione USA della Difesa parla il linguaggio dei dati, intelligenza artificiale e velocità esecutiva – brigatafolgore.net

E l’Italia?

L’Italia, che pur dispone di competenze avanzate e di un sistema industriale integrato (da Leonardo a Fincantieri, da Iveco Defence a Elettronica), rischia l’emarginazione se non saprà cogliere questo cambio di paradigma. Il Gen. Masiello, con la sua visione proiettata al futuro e la difesa dei programmi innovativi, ha tracciato una via. Ma servono scelte politiche e normative coraggiose, capaci di sbloccare risorse e autorizzare sperimentazioni fuori dagli schemi tradizionali.

Come ha detto in una recente intervista: “Non possiamo affrontare guerre del futuro con gli strumenti del passato. Serve una nuova cultura della decisione, capace di riconoscere il valore della velocità, della sinergia e dell’audacia”.

La trasformazione in atto negli Stati Uniti non è un semplice aggiornamento tecnologico: è una ristrutturazione sistemica del modo di pensare, finanziare e combattere le guerre. Palantir, Anduril e SpaceX sono solo l’inizio. L’Europa – e l’Italia – devono decidere se osservare, imitare, o partecipare.

Ma una cosa è certa: il Gen. Masiello ci aveva visto lungo, ancora una volta.

Fonte: https://youtu.be/Nz8F7ulavfA?si=FEKULqJkytpQf_Tw

Fonte: https://tomdispatch.com/a-new-military-industrial-complex-arises/

Condoralex

Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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