Perché in Italia e Francia ci sono soldati armati per le strade, e in Spagna no? - brigatafolgore.net
Negli ultimi anni, la presenza di soldati che pattugliano le strade di città come Parigi, Roma o Milano è diventata comune, soprattutto dopo gli attentati terroristici e le crisi migratorie. Tuttavia, in Spagna, la presenza di soldati armati in spazi pubblici è praticamente inesistente. Questo contrasto solleva una domanda interessante: perché in Italia e Francia si utilizza l’esercito nella sicurezza pubblica, mentre in Spagna no?
La differenza nell’uso dei militari nel contesto civile non si spiega solo con motivi di sicurezza, ma anche con la storia, la Costituzione e le percezioni sociali di ciascun paese.
In Francia, Italia e Belgio, l’uso dell’esercito nelle operazioni di sicurezza interna è regolamentato legalmente e socialmente accettato. In Francia, l’operazione Sentinelle, avviata dopo gli attentati del 2015, è la più conosciuta. Attualmente, tra i 7.000 e i 10.000 soldati pattugliano stazioni, monumenti e altri luoghi sensibili come parte di un’operazione permanente di vigilanza antiterroristica. In occasioni eccezionali, come i Giochi Olimpici di Parigi 2024, il dispiegamento ha raggiunto i 18.000 uomini. La presenza dei soldati nelle strade è una misura supportata dalla popolazione e considerata un rinforzo della sicurezza.
Anche l’Italia ha seguito una strada simile con l’operazione Strade Sicure, iniziata nel 2008. Nel corso degli anni, migliaia di soldati italiani hanno pattugliato zone chiave delle città, collaborando alla protezione di stazioni, monumenti e altri siti sensibili. Anche in operazioni fuori dal contesto antiterrorismo, come il rilascio di abitazioni occupate illegalmente nel 2024 a Caivano, sono stati impiegati i paracadutisti della Brigata Folgore, l’unità di élite dell’esercito italiano, per supportare le autorità locali.
In contrasto, in Spagna esiste una separazione netta tra i militari e i civili, e l’uso delle Forze Armate in compiti di ordine pubblico è limitato dalla Costituzione del 1978. Il suo articolo 8 stabilisce che il ruolo dell’esercito si limita alla difesa nazionale e alla protezione dell’integrità territoriale dello Stato. Questa limitazione legale si unisce a una memoria storica profondamente segnata dalla dittatura franchista, quando i militari hanno giocato un ruolo attivo nella repressione interna. Questo passato ha generato un rifiuto generalizzato nella società spagnola verso qualsiasi tentativo di “militarizzazione” della vita civile.
In caso di emergenze interne, la Spagna fa affidamento su corpi civili specializzati come la Polizia Nazionale, la Guardia Civile e le polizie autonome come i Mossos d’Esquadra o la Ertzaintza. L’unica eccezione a questa regola è rappresentata dalla Unità Militare di Emergenza (UME), creata nel 2005, che è destinata a intervenire in caso di catastrofi o calamità, sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, la UME non svolge funzioni di ordine pubblico né in operazioni di polizia, e il suo dispiegamento avviene sempre senza armi da guerra e sotto la direzione del Ministero dell’Interno.
Dal punto di vista operativo, la Spagna non ha una necessità urgente di schierare soldati armati per le strade, in quanto dispone di corpi di polizia ben distribuiti e specializzati. Tuttavia, l’assenza di militari nelle strade risponde principalmente a un principio costituzionale e culturale che limita l’uso dell’esercito nel contesto civile. Al contrario, in paesi come la Francia e l’Italia, la presenza di soldati viene interpretata come una misura aggiuntiva per garantire la sicurezza, specialmente in contesti di allerta antiterroristica.
È importante notare che questa differenza non riguarda solo la Spagna. In paesi come la Germania, l’uso dell’esercito sul territorio nazionale è anch’esso fortemente limitato dalla legge, a causa delle lezioni derivanti dalla Seconda Guerra Mondiale. Invece, in molti paesi dell’Est Europa o in Belgio, è più comune vedere soldati pattugliare aree sensibili.
In ultima analisi, la presenza o l’assenza di militari per le strade non riflette necessariamente un livello maggiore o minore di sicurezza, ma piuttosto una scelta politica e storica che dipende dal tipo di relazione che ogni società vuole avere con le proprie Forze Armate. Mentre la Spagna ha scelto di mantenere una netta distinzione tra i contesti civile e militare, paesi come la Francia e l’Italia hanno adottato modelli in cui l’esercito fa parte, seppur in modo limitato, del dispositivo di sicurezza pubblica.
Ogni modello ha i propri argomenti e giustificazioni, ma ciò che conta è che ogni nazione ha deciso, in base alla propria storia, alla propria Costituzione e alla propria percezione culturale, come integrare il ruolo delle Forze Armate nella sicurezza interna.
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