In un solenne contesto internazionale, i paracadutisti della Brigata Paracadutisti Folgore hanno ceduto il comando del contingente italiano in Ungheria alla Brigata “Aosta”. Questo avvicendamento segna il termine di sei mesi di comando italiano nell'ambito della missione NATO “eVA-enhanced Vigilance Activity”, sotto la guida del 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo” di Pistoia.
La cerimonia di passaggio del comando, presieduta dall'Ammiraglio di Divisione Valter Zappellini, Capo di Stato Maggiore del Comando Operativo di Vertice Interforze, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, italiane e ungheresi, evidenziando l'importanza di questa missione per la sicurezza e la cooperazione internazionale.
L'operazione eVA, che si estende lungo tutto il fianco orientale della NATO, dal Mar Baltico al Mar Nero, mira a rafforzare la postura di deterrenza dell'Alleanza Atlantica di fronte a potenziali minacce. La Brigata “Folgore”, nel corso del proprio mandato, ha dimostrato eccezionali capacità operative, conducendo quasi 200 attività addestrative ed esercitative, molte delle quali a fuoco reale, in stretta cooperazione con i contingenti ungherese, statunitense, croato e turco presenti in Camp Croft.
Un momento di particolare rilievo è stata l'esercitazione di Battlegroup Adaptive Hussars, che ha messo in luce la capacità operativa multinazionale del contingente italiano. Per la prima volta in esercitazioni internazionali di Battlegroup, i paracadutisti della Folgore hanno eseguito un aviolancio tattico, dimostrando ancora una volta il loro elevatissimo livello di preparazione e professionalità sottolineando il ruolo cruciale delle aviotruppe nella strategia di difesa collettiva della NATO.
L'impegno dei paracadutisti italiani è stato riconosciuto anche dalle autorità militari ungheresi, che hanno conferito al Tenente Colonnello Salvatore Sotgiu, Comandante cedente, e al Tenente Colonnello Andrea Checcucci, Chief of Staff dell'eVA Battlegroup, la medaglia ungherese “Honours for the Partnership”.
La Brigata Paracadutisti “Folgore” lascia il comando dopo aver significativamente contribuito alla missione NATO, rafforzando le relazioni tra Italia e Ungheria e tra le forze alleate. L'Ammiraglio Zappellini ha sottolineato l'eccellente lavoro svolto dai paracadutisti, confermando la loro professionalità e capacità di operare efficacemente in un contesto multinazionale.
Un aspetto fondamentale dell'operazione eVA, che merita un riconoscimento particolare, è lo sforzo logistico compiuto dall'IT-NSE (Italian National Support Element). Questa componente, dedita al supporto logistico, ha giocato un ruolo cruciale nella realizzazione e manutenzione delle infrastrutture campali, essenziali per il benessere quotidiano e l'efficacia operativa del contingente. Il personale dell'IT-NSE si è distinto non solo nella gestione delle strutture abitative e operative, ma anche nella manutenzione di oltre 100 veicoli da combattimento di varie tipologie, garantendo così che le forze sul campo potessero contare su attrezzature e mezzi sempre efficienti e pronti all'uso.
Questo impegno dietro le quinte ha permesso ai paracadutisti della Brigata “Folgore” e cotinuerà con i loro successori della Brigata “Aosta” di operare in condizioni ottimali, confermando l'importanza di un supporto logistico efficace nelle operazioni militari moderne. L'IT-NSE ha dimostrato che il successo di una missione dipende non solo dalla bravura e dal coraggio dei soldati in prima linea, ma anche dall'incessante lavoro di supporto che garantisce la loro operatività.