Magura V7: l’evoluzione tecnologica che riscrive la guerra navale - brigatafolgore.net
Il Magura V7, la più recente variante del drone navale sviluppato dall’Ucraina, ha compiuto una delle imprese militari più sorprendenti degli ultimi anni: l’abbattimento di due jet russi Su-30 Flanker nel Mar Nero. Questo evento senza precedenti – confermato dal generale Kyrylo Budanov, capo della Direzione dell’Intelligence della Difesa ucraina (HUR), e successivamente dal presidente Volodymyr Zelensky – rappresenta la prima volta nella storia che caccia da combattimento vengono abbattuti da un drone navale di superficie senza equipaggio (USV).
Inizialmente si pensava che fosse stato usato un Magura V5 o la versione “Sea Dragon” dotata di missili sovietici AA-11 Archer. Tuttavia, fonti di intelligence e analisi navali, tra cui Naval News, hanno rivelato che l’attacco è stato effettuato dal Magura V7, un modello più grande e avanzato. Lungo circa 8 metri, rispetto ai 5,5 del V5, il V7 presenta una struttura ottimizzata, una prua rimodellata per una miglior tenuta di mare e una dotazione sensoristica più completa. Ma soprattutto, ha portato per la prima volta due missili aria-aria AIM-9 Sidewinder di fabbricazione statunitense, montati su rotaie che sembrano essere sollevabili per il lancio.
Questo nuovo tipo di armamento offre una gittata fino a 10 chilometri, paragonabile a quella dei missili Archer, ma con affidabilità e precisione superiori. È un salto di qualità che trasforma un drone navale da semplice mezzo kamikaze in una piattaforma d’attacco a lungo raggio, capace di ingaggiare bersagli aerei con letalità mai vista prima su unità di superficie autonome.
Il successo del Magura V7 non è soltanto tecnologico, ma anche strategico. L’Ucraina ha saputo sfruttare al massimo l’integrazione tra i suoi droni navali e le unità per operazioni combinate, che uniscono forze speciali della marina e intelligence. Questi team coordinati operano con rapidità, flessibilità e, soprattutto, in modalità multidominio, combinando elementi navali, aerei e informatici in un’unica rete operativa.
I due Su-30 russi abbattuti il 2 maggio erano stati inviati a intercettare USV ucraini che si dirigevano verso obiettivi nel Mar Nero. Ma anziché trovare bersagli passivi, si sono imbattuti in droni armati con missili aria-aria, in grado di rispondere al fuoco e abbatterli. È un cambiamento radicale nel bilancio delle minacce: ciò che fino a poco tempo fa veniva considerato un mezzo a bassa tecnologia, ora può distruggere jet da combattimento di quarta generazione.
Il Magura V7 dimostra anche un’importante capacità di modularità: sebbene l’armamento principale attuale sia costituito dai Sidewinder, nulla esclude la possibilità di configurazioni alternative. L’assenza di una carica esplosiva a prua – tipica dei barchini kamikaze – suggerisce che il drone possa essere adattato in funzione della missione, aumentando la sua versatilità operativa. Questo lo rende uno dei sistemi d’arma più dinamici attualmente impiegati sul campo.
L’introduzione del Magura V7 segna un punto di svolta nella guerra navale contemporanea. L’Ucraina, pur non disponendo di una marina tradizionalmente forte, è riuscita a bilanciare le forze nel Mar Nero sfruttando tecnologie autonome avanzate. I suoi USV armati stanno riscrivendo le regole dell’ingaggio marittimo, obbligando anche le grandi potenze navali a rivedere dottrine e sistemi di difesa.
La minaccia rappresentata da questi droni non riguarda più solo le navi: ora gli aerei da attacco e gli elicotteri sono vulnerabili durante le operazioni di pattugliamento o interdizione. Questa capacità trasforma radicalmente il concetto di superiorità aerea nelle aree costiere e nei teatri navali confinati.
L’interesse internazionale verso gli USV ucraini, e in particolare verso il Magura V7, è destinato a crescere. Le principali potenze – Stati Uniti, Cina, Regno Unito e Turchia – stanno già lavorando su sistemi simili, ma l’esperienza operativa accumulata da Kiev offre un vantaggio competitivo reale. I conflitti del futuro vedranno sempre più spesso protagonisti droni marittimi armati, capaci di colpire con precisione e a costi contenuti, senza mettere a rischio vite umane.
In definitiva, il Magura V7 non è solo un’arma: è un simbolo della nuova era della guerra navale. L’Ucraina, costretta a innovare sotto la pressione di un’invasione, ha finito per anticipare tendenze che nei prossimi anni diventeranno centrali nella strategia militare globale.
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