Maggiori poteri ai Servizi Segreti: iI nuovo volto della sicurezza nazionale - brigatafolgore.net
Con l’approvazione dell’articolo 31 del disegno di legge Sicurezza da parte delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato, il governo italiano compie un passo importante verso il rafforzamento dei servizi segreti. Un provvedimento atteso da tempo, che mira a rendere il Paese più resiliente contro le minacce del terrorismo, della criminalità organizzata e dei nuovi rischi globali. Il testo, promosso dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, interviene sulla legge del 2007 che regolamenta i servizi segreti, potenziandone i poteri e stabilendo una collaborazione obbligatoria tra le pubbliche amministrazioni, le società a partecipazione pubblica, le università e gli enti di ricerca. L’obiettivo è chiaro: costruire una rete di protezione efficiente e capillare in grado di rispondere con tempestività a situazioni di emergenza e prevenire minacce alla sicurezza nazionale.
La nuova norma obbliga le pubbliche amministrazioni e le società controllate a collaborare con il DIS, l’AISE e l’AISI, fornendo informazioni e assistenza tecnica e logistica, anche in deroga alle normative sulla riservatezza. Una scelta che mira a superare i vincoli burocratici che, in passato, potevano ostacolare l’attività di intelligence, rendendo più difficile intervenire in tempo per prevenire crimini e attacchi. La possibilità di stipulare convenzioni con enti di ricerca e università rafforza ulteriormente questa cooperazione, ponendo le basi per un sistema di difesa moderno e integrato, capace di sfruttare le competenze scientifiche e tecnologiche del Paese. Non si tratta solo di raccolta dati, ma di un impegno collettivo per la sicurezza nazionale, in cui ogni attore, pubblico o privato, ha un ruolo da protagonista.
L’articolo 31 stabilizza anche le cosiddette “condotte scriminabili”, già sperimentate con successo dal 2015. Gli agenti dei servizi di informazione per la sicurezza potranno essere autorizzati a compiere azioni che, in condizioni normali, sarebbero considerate reati. Parliamo di infiltrazioni in associazioni sovversive, gruppi terroristici e bande armate, fino alla direzione di tali organizzazioni, quando necessario per smascherarle e neutralizzarle dall’interno. Una pratica utilizzata dalle principali democrazie occidentali per garantire la sicurezza nazionale. La norma prevede inoltre la possibilità per gli agenti di detenere materiali sensibili e di compiere azioni finalizzate al contrasto del terrorismo internazionale o alla prevenzione di crimini contro l’umanità. È una misura che rafforza la capacità operativa dei servizi, consentendo loro di agire in contesti complessi senza il rischio di vedersi limitati da lacune normative.
Nonostante l’ampliamento dei poteri concessi ai servizi segreti, il controllo democratico resta saldo. Il COPASIR continuerà a vigilare sull’operato del DIS, dell’AISE e dell’AISI, assicurando che ogni attività sia svolta nel rispetto delle leggi e dei principi costituzionali. Il governo e la maggioranza hanno ribadito che si tratta di una riforma necessaria per proteggere il Paese da minacce concrete e attuali, e che l’equilibrio tra sicurezza e diritti individuali sarà sempre mantenuto. Come affermato dal senatore Maurizio Gasparri, “l’Italia ha bisogno di questi strumenti per difendersi in un mondo sempre più insidioso”. L’approvazione definitiva dell’articolo 31 aprirà una nuova fase per l’intelligence italiana, rendendola più forte, reattiva ed efficace, senza mai rinunciare ai principi della democrazia e della libertà.
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