Lezione da Apprendere dalla Sandhurst Military Competition 2025: Addestramento Avanzato con Arma Individuale - brigatafolgore.net
La recente partecipazione alla Sandhurst Military Competition 2025 da parte di una rappresentativa di Ufficiali frequentatori della Scuola Ufficiali dell’Esercito di Torino ha messo in evidenza un aspetto cruciale nella preparazione delle forze armate italiane e, in generale, nelle forze militari moderne: la necessità di addestrare gli Ufficiali in modo intensivo e professionale nell’uso delle armi individuali nei differenti ambienti operativi. La competizione, che si è svolta presso la United States Military Academy (USMA) di West Point, ha visto la partecipazione di 48 squadre provenienti da 16 Nazioni, ed è stata un banco di prova per le capacità fisiche, mentali e operative dei partecipanti.
La Sandhurst Military Competition è una delle competizioni più prestigiose e impegnative al mondo, aperta a cadetti e ufficiali delle accademie militari e degli istituti di formazione dei paesi alleati degli Stati Uniti. In questa edizione, la competizione si è svolta su un percorso di 40 km in cui le squadre sono state sottoposte a sfide fisiche e mentali rigorose, tra cui percorsi di functional fitness, montaggio e smontaggio delle armi sotto stress, tiri con armi portatili, navigazione notturna, primo soccorso ed esfiltrazione di ferito, e altre prove che richiedono competenze tecniche avanzate e capacità di operare sotto pressione.
La squadra italiana, composta da ufficiali selezionati e addestrati dal Reparto Corsi con il supporto del 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione e Acquisizione Obiettivi (RRAO) di Livorno, si è distinta tra le squadre internazionali, confermando l‘alto livello di preparazione che le Forze Armate italiane sono in grado di offrire. Tuttavia, proprio durante questa intensa competizione, è emersa una lezione fondamentale per il futuro addestramento degli Ufficiali italiani: la necessità di un modulo intensivo di tiro dinamico con arma individuale per tutti i Leaders.
Nel corso della competizione, uno degli aspetti più critici è stato l’uso dell’arma individuale sotto condizioni di stress e in scenari operativi complessi. Sebbene gli ufficiali delle Accademie Militari siano già formati nelle tecniche di base del tiro e dell’impiego delle armi, è chiaro che l’addestramento standard non è sufficiente a garantire l’eccellenza operativa. Il tiro dinamico, che implica l’abilità di utilizzare l’arma in scenari complessi, come quelli che si affrontano durante operazioni di combattimento reale, è un’area che deve essere sviluppata con maggiore intensità e specializzazione.
La partecipazione alla Sandhurst ha rivelato che gli Ufficiali, per raggiungere livelli professionali eccellenti nel maneggio delle armi, necessitano di una formazione specifica in grado di simularne l’uso in situazioni di alta pressione, come durante il montaggio e smontaggio delle armi o l’esecuzione di tiri sotto stress, che sono frequenti in ambienti operativi reali. Queste attività, fondamentali per la sicurezza e l’efficacia operativa, richiedono allenamento avanzato che non può essere ottenuto solo nelle tradizionali strutture accademiche.
Una lezione chiara che emerge da questa esperienza è che l’addestramento avanzato con l’arma individuale non può essere affidato esclusivamente a istruttori generici. È fondamentale che le Forze Armate italiane, come già fatto con il 185° RRAO, si affidino a istruttori delle forze speciali, che possiedono competenze e esperienze dirette sul campo in ambienti di combattimento estremamente complessi. Il 185° RRAO, con la sua esperienza in operazioni speciali, è in grado di offrire un addestramento altamente specializzato, mirato a sviluppare le capacità degli ufficiali in contesti operativi reali.
In alternativa, le Forze Armate italiane potrebbero considerare anche la collaborazione con agenzie esterne specializzate in attività di tiro dinamico e formazione avanzata, come quelle che operano nel settore della difesa privata, in modo da arricchire l’offerta formativa e ampliare le competenze dei propri Ufficiali.
Per gli Ufficiali, specialmente quelli provenienti dalle accademie, che si preparano a intraprendere ruoli di leadership in contesti operativi complessi, la capacità di maneggiare l’arma con efficacia è solo una parte della formazione necessaria. Tuttavia, l’esperienza accumulata nella Sandhurst Military Competition 2025 ha sottolineato l’importanza di migliorare questa componente dell’addestramento per rispondere alle richieste del moderno scenario bellico, dove le competenze individuali, il lavoro di squadra e la leadership sotto pressione sono essenziali per il successo.
Il tiro dinamico avanzato deve essere parte integrante del percorso formativo per garantire che ogni ufficiale, quando chiamato a condurre operazioni in ambienti ad alto rischio, sia in grado di reagire prontamente e con competenza, preservando al massimo le proprie capacità operative. Questo approccio, unito all’esperienza e all’esposizione diretta a scenari ad alta intensità come quelli vissuti nella competizione Sandhurst, assicurerà un salto qualitativo significativo nella preparazione degli ufficiali italiani e, più in generale, delle forze armate.
La partecipazione alla Sandhurst Military Competition 2025 ha offerto una visione concreta delle sfide che i nostri ufficiali sono chiamati a fronteggiare, ma ha anche fornito un’importante lezione: l’esigenza di un addestramento avanzato, specializzato e intensivo nell’uso delle armi individuali, svolto da istruttori delle forze speciali o agenzie esterne specializzate, è fondamentale per assicurare un livello professionale di eccellenza. Solo con questo tipo di preparazione, infatti, sarà possibile raggiungere gli elevati standard richiesti dalle competizioni internazionali e, soprattutto, dalle operazioni sul campo.
Fonte: https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/Sandhurst_2025.aspx
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