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Le forze speciali e la loro influenza sulla componente convenzionale delle forze armate statunitensi

Le forze speciali degli Stati Uniti, pur rappresentando solo il 3% delle forze armate, stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella strategia militare globale. Queste forze sono presenti in vari aspetti della cultura popolare e, nonostante il loro numero ridotto, sono diventate simbolo di azioni rapide e ad alto rischio. Questo fenomeno ha alimentato una visione eroica delle operazioni speciali, mentre, al contempo, queste stanno influenzando profondamente la struttura delle forze armate statunitensi.

Il modello delle forze speciali e l’evoluzione della Difesa

Il Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, e il generale Dan Caine, presidente dei Capi di Stato Maggiore Congiunti, hanno delineato una nuova visione per le forze armate, ispirata dalle operazioni speciali. Questo modello promuove squadre più piccole, equipaggiamento più rapido e maggiore autonomia per le forze sul campo. Durante la conferenza della Global SOF Foundation, entrambi hanno enfatizzato come le forze speciali abbiano operato come una “start-up tecnologica”, capaci di innovare in modo rapido ed efficiente. Questo approccio si rivela cruciale nel rispondere alle minacce emergenti con grande velocità.

Le operazioni speciali e la loro influenza sulle forze armate statunitensi – brigatafolgore.net

Il generale Caine, con la sua lunga esperienza nelle operazioni speciali, ha sottolineato l‘importanza delle relazioni personali e dell’integrazione tra diverse capacità per creare una forza agile, pronta ad affrontare le emergenze. “Mi avete insegnato a lavorare come imprenditori,” ha dichiarato Caine, mettendo in luce la mentalità innovativa che sta cambiando le forze armate degli Stati Uniti.

Un modello di acquisizione rapido e flessibile

Uno degli aspetti più significativi del modello delle forze speciali riguarda la velocità con cui acquistano risorse e equipaggiamento. A differenza delle forze armate convenzionali, che devono seguire un lungo e burocratico processo di approvazione, le forze speciali adottano un approccio più agile, acquistando tecnologie “pronte all’uso” e testandole rapidamente sul campo. Questo approccio consente di rispondere alle minacce moderne, che si evolvono in modo rapido e imprevedibile.

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James Geurts, ex responsabile degli acquisti di SOCOM, ha spiegato che le forze speciali acquistano articoli in piccole quantità per garantire maggiore velocità ed eludere le normative statutarie e regolamentari che limitano le forze convenzionali. Questo approccio consente a SOCOM (Comando delle Operazioni Speciali degli Stati Uniti) di rispondere prontamente alle necessità, adattando rapidamente l’equipaggiamento esistente, come nel caso della trasformazione degli aerei C-130 in velivoli da supporto ravvicinato.

Le forze speciali, inoltre, utilizzano ampiamente contratti alternativi, come gli OTAs (Other Transaction Authorities), che consentono una maggiore flessibilità nell’acquisto e nell’implementazione di nuove tecnologie. Questo approccio, che è stato definito un “modello d’oro”, è visto come un modello ideale per rispondere alle necessità di innovazione e rapidità nella difesa.

Le forze speciali come soluzione a lungo termine?

Nonostante i benefici evidenti, alcuni esperti e funzionari avvertono che affidarsi troppo alle operazioni speciali potrebbe portare a risultati controproducenti. L’uso eccessivo delle forze speciali, senza un adeguato supporto di risorse e una strategia più ampia, potrebbe prolungare i conflitti senza risolvere le cause sottostanti. Le missioni rapide e audaci, come quelle dei SEAL in Yemen nel 2017 o l’uccisione di Abu Bakr al-Baghdadi nel 2019, sono state celebrate, ma non hanno affrontato le problematiche strutturali dei conflitti in corso.

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Un ex funzionario della difesa ha osservato: “Abbiamo vinto tutte le battaglie in Afghanistan, ma abbiamo perso la guerra.” Questo commento evidenzia come l’uso delle forze speciali, sebbene efficace in azioni mirate, non sia sufficiente per risolvere conflitti complessi che richiedono un impegno a lungo termine.

Le forze speciali come strumento di diplomazia globale

Oltre al loro impiego in operazioni di combattimento, le forze speciali sono fondamentali anche per la diplomazia e le alleanze internazionali. Un altro punto di forza delle operazioni speciali è la capacità di stabilire legami duraturi con le forze alleate in tutto il mondo. Questi legami sono diventati essenziali per gestire situazioni critiche e per rafforzare la cooperazione con i partner internazionali.

Il generale Caine ha sottolineato come queste alleanze siano particolarmente rilevanti in un periodo geopolitico mutevole, dove le operazioni delle forze speciali vanno ben oltre le azioni sul campo e contribuiscono alla costruzione di alleanze strategiche, come nel caso della cooperazione con gli alleati in Medio Oriente. La forza delle operazioni speciali non risiede solo nella capacità di eseguire missioni rapide, ma anche nella creazione di alleanze durature che permettono una risposta collettiva a minacce globali.

Riflessione sull’applicabilità per l’Esercito Italiano

Mentre gli Stati Uniti hanno già integrato questo modello nelle loro forze armate, l’Esercito Italiano potrebbe trarre spunti significativi dalle operazioni speciali in termini di adattabilità, rapidità di acquisizione e cooperazione internazionale. In un mondo sempre più caratterizzato da minacce asimmetriche, guerre ibride e l’emergere di attori non statali, un approccio più agile e flessibile potrebbe rappresentare un vantaggio strategico per l’Italia. Inoltre, l’approccio delle forze speciali statunitensi, che promuove l’innovazione e l’uso rapido di tecnologie avanzate, potrebbe essere adottato per affrontare sfide simili, migliorando l’efficienza e l’efficacia operativa.

Una Sfida per le Forze Speciali Globali: al KASOTC il 14° Annual Warrior Competition 2025 – brigatafolgore.net

Un altro elemento fondamentale per l’Esercito Italiano sarebbe la promozione di alleanze internazionali forti, come quelle che le forze speciali degli Stati Uniti hanno costruito nel corso degli anni. La cooperazione tra alleati, in particolare nell’ambito di NATO e missioni internazionali, potrebbe beneficiare enormemente da un approccio delle forze speciali che promuove l’integrazione e la collaborazione.

Conclusioni: Un equilibrio necessario

Le operazioni speciali offrono una risposta rapida e innovativa alle minacce globali, ma non possono essere l’unica risposta. Mentre l’approccio agile delle forze speciali sta influenzando le forze armate statunitensi, è fondamentale mantenere un equilibrio tra l’impiego delle forze speciali e l’adozione di strategie a lungo termine che affrontino le radici dei conflitti. Le forze speciali sono una risorsa fondamentale per rispondere rapidamente alle crisi, ma senza un cambiamento complessivo e una visione a lungo termine, i conflitti potrebbero continuare senza risoluzione. La sfida consiste nell’integrare l’efficacia delle operazioni speciali con un impegno costante a risolvere le problematiche strutturali alla base dei conflitti.

Fonte: https://www.defenseone.com/policy/2025/05/special-operations-are-becoming-pentagons-future-normal/405410/

Condoralex

Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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