Nella seconda guerra mondiale, l'onore delle armi rappresentò un tributo di straordinario valore morale, conferito a quelle unità militari che, pur sconfitte, dimostrarono un coraggio e una tenacia esemplari. Questo antico riconoscimento cavalleresco di epoca romana, che permetteva all'esercito vinto di mantenere la propria dignità attraverso gesti simbolici di rispetto, ha avuto tra i suoi protagonisti non solo la 185ª Divisione paracadutisti "Folgore" ma anche altre valorose unità italiane e straniere.
Sebbene sia importante riconoscere che la nostra amata "Folgore" non fu l'unica unità italiana a ricevere tale onore durante il conflitto — come dimostrano gli esempi degli uomini comandati dal Duca d'Aosta all'assedio dell'Amba Alagi e delle forze italiane nella battaglia di CulQualber — il caso della "Folgore" rimane emblematico per la sua eccezionale resistenza durante la seconda battaglia di El Alamein.
Un'intera Divisione decimata pur di resistere al nemico. Su 5.000 Paracadutisti giunti in Africa nell'estate del 1942, poco meno di 300 rimasero in vita, arrendendosi per ultimi il giorno 6 novembre, e contro la loro volontà come ha spesso dichiarato il Capitano Paracadutista Renato Migliavacca che quella battaglia l'ha combattuta.
Nonostante la significativa attestazione di valore, l'onore delle armi conferito alle unità militari Italiane si è spesso trovato nell'ombra della memoria collettiva italiana, dimenticato da una società e da una politica che raramente hanno saputo valorizzare i momenti di eroico sacrificio e resistenza. Questo oblio rischia di cancellare dalla storia non solo il coraggio di quei soldati ma anche la profondità del riconoscimento che esso implica: un gesto di stima tra avversari che trascende la mera vittoria militare per celebrare l'umanità e l'integrità anche in guerra.
La "Folgore", con la sua stoica difesa, incarnò i principi di onore, coraggio e sacrificio che dovrebbero definire il modo in cui ricordiamo e onoriamo chi si è distinto in momenti di intensa sfida e resistenza. Il fatto che tale ricordo passi in secondo piano nei discorso pubblici sottolinea una lacuna nella nostra capacità di onorare adeguatamente il valore e la dedizione dei militari italiani che si sono distinti con le loro eroiche azioni fino al supremo sacrificio.
Riscoprire e valorizzare l'onore delle armi non significa solamente rendere giustizia alla "Folgore" e alle altre unità che hanno avuto tale riconoscimento, ma anche riflettere sulla nostra identità collettiva e su come scegliamo di ricordare il passato. Offrire a questi episodi di coraggio e dignità il posto che meritano nella storia italiana è un passo cruciale verso una più profonda comprensione del significato di sacrificio, eroismo e rispetto reciproco che dovrebbe illuminare il nostro ricordo delle vicende storiche.
È naturale che all'interno della Brigata Paracadutisti Folgore questi atti di valoroso eroismo siano frequentemente commemorati, tanto nel quotidiano, come in occasione delle celebrazioni ufficiali come la festa della specialità.
Tuttavia, è necessario che la classe politica e la società Italiana compia un ulteriore passo avanti, impegnandosi a diffondere la memoria di tali gesta eroiche al di fuori delle caserme, affinché il sacrificio e l'integrità dimostrati non vengano perduti nell'oblio della storia ma rimangano come esempio luminoso per le future generazioni.