Italia e Leonardo protagonisti del GCAP: il futuro dei caccia militari - brigatafolgore.net
Il programma GCAP (Global Combat Air Programme), nato dall’alleanza strategica tra Regno Unito, Italia e Giappone, rappresenta uno dei progetti più ambiziosi per il futuro della difesa aerea. L’obiettivo: sviluppare un caccia di sesta generazione che possa garantire superiorità tecnologica e operativa nei decenni a venire.
In questo contesto, l’Italia gioca un ruolo di primo piano grazie alla leadership di Leonardo, azienda di punta del comparto aerospaziale e difensivo nazionale, incaricata di coordinare il contributo industriale italiano al programma. Leonardo sarà responsabile dello sviluppo di sensori avanzati, radar, sistemi di missione e tecnologie strategiche, confermando l’eccellenza italiana nel settore.
Secondo quanto riporta dal magazine spagnolo INFODEFENSA, la nascita e il consolidamento del GCAP non è solo frutto di scelte tecnologiche, ma anche di una strategia geopolitica autonoma da parte dei suoi tre fondatori. L’arrivo di Donald Trump alla presidenza ha introdotto un’impostazione più commerciale e meno cooperativa delle alleanze, suscitando perplessità tra gli storici alleati di Washington. Durante la presentazione del futuro caccia americano F-47, Trump ha dichiarato che il velivolo sarebbe potuto essere venduto anche agli alleati, ma a un prezzo maggiorato “perché potrebbero smettere di essere nostri alleati”.
Parole che hanno raffreddato l’interesse di alcuni Paesi, già da tempo orientati verso una maggiore autonomia strategica e industriale. Il GCAP nasce proprio come risposta euro-asiatica all’esigenza di svincolarsi da una visione USA-centrica della difesa, puntando su una sovranità tecnologica condivisa e una collaborazione multilaterale paritaria.
Dopo il consolidamento del nucleo iniziale, il programma GCAP sta cercando nuovi partner strategici. Il Regno Unito ha già avviato contatti con Australia e Canada, mentre l’Italia ha lasciato aperta la possibilità di coinvolgere anche Arabia Saudita. In questo contesto, il direttore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, ha ventilato l’ipotesi di installare stabilimenti produttivi in Arabia Saudita, a conferma del potenziale espansivo del progetto e delle opportunità per l’industria nazionale.
Il caccia sviluppato nell’ambito del programma GCAP sarà destinato, nella prossima decade, a sostituire le flotte di Eurofighter Typhoon attualmente in servizio presso le forze aeree di Italia e Regno Unito. Non si tratterà però di un’alternativa all’F-35, ma di un complemento strategico, pensato per operare in sinergia con quest’ultimo, rafforzando le capacità di difesa aerea e superiorità nello spazio aereo.
Il nuovo velivolo integrerà tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, la fusione avanzata dei dati e il coordinamento tra sistemi autonomi, ponendosi come un vero salto generazionale rispetto alle piattaforme attuali.
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