Quando mi arruolai nella Folgore nel 1999, circolava un detto nei corridoi delle fredde camerate della caserma Bandini a Siena: "Un Ufficiale Paracadutista non farà mai carriera. Impossibile vedere un basco amaranto ai vertici della forza armata".
Si parlava del Gen. C.A. Franco Angioni, che a metà degli ’90 arrivò ad essere Direttore Nazionale degli Armamenti e che sfiorò la nomina a Capo di SME o del parigrado Franco Monticone lanciatissimo per i vertici della forza armata prima che l’affare Lady Golpe spazzasse via una straordinaria carriera (l'epilogo giudiziario fu chiaro e vide condannati per calunnia gli accusatori del Generale).
Nell’attuale contesto, invece, l'Esercito Italiano si trova di fronte ad una tappa storica con la nomina del Generale di Corpo d'Armata Paracadutista Carmine Masiello, a Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.
La nomina di Masiello segna un punto di svolta nell'approccio e nella visione strategica delle Forze Armate Italiane, evidenziando l'importanza crescente attribuita alle esperienze e alle competenze maturate all'interno delle unità paracadutiste.
Il Comandante con la “C” maiuscola e il coraggio dell’On. Guido Crosetto
Il Generale Masiello incarna le virtù e l'esperienza acquisita nel corso di una carriera che definire prestigiosa può sembrare addirittura “riduttivo”.
Decano, oggi, dei Paracadutisti, 163° Corso dell’Accademia Militare di Modena, di lui abbiamo ampiamente parlato (e non ci stancheremo di farlo). La sua ascesa inizia nei ranghi del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti Folgore, poi divenuto RRAO "Folgore" ove ne è stato uno dei massimi artefici della trasformazione avvenuta ad inizio secolo. Prosegue, ovviamente, con la guida della stessa Brigata Paracadutisti "Folgore".
Questi ruoli chiave, uniti all'esperienza come Vice Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, delineano un profilo professionale di eccezionale valore, in cui capacità decisionali e visione strategica si fondono con un'esperienza operativa di prim'ordine.
Non era per nulla scontato che fosse scelto come Capo di SME, in un contesto, quello politico, che tende spesso a privilegiare figure meno operative. Il caso della mancata nomina del Generale Bertolini in passato, ne è l’esempio emblematico.
Tuttavia, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha dimostrato una notevole determinazione, distinguendosi nettamente dai suoi predecessori.
Potremmo definirlo un atto di audacia, raro e significativo, che ha segnato una deviazione da una tendenza consolidata, dimostrando una volontà di valorizzare le competenze e l'operatività anche in ruoli di alta, anzi, altissima responsabilità.
La sua decisione si pone come un gesto di rottura rispetto a quanto avvenuto tradizionalmente, rivelando una visione più attenta alle qualità professionali e all'esperienza sul campo, che spesso sono risultate sottovalutate in passato.
I Super Generali
Non solo il Comandante Masiello.
Oggi numerosi Ufficiali Paracadutisti ricoprono ruoli di rilievo sia all'interno dell'Esercito Italiano che in ambito NATO, evidenziando il riconoscimento delle loro competenze e del loro valore in contesti di rilevanza nazionale e internazionale.
Una tendenza che sottolinea non solo l'eccellenza della formazione e dell'esperienza maturata ma anche l'importanza strategica che tali Comandanti assumono in ambiti operativi e decisionali critici.
Il loro impatto in posizioni chiave riflette la fiducia nel loro approccio dinamico, nella loro determinazione e nella capacità di affrontare sfide complesse, contribuendo significativamente alla leadership e all'efficacia delle operazioni militari e delle missioni internazionali.
Un nome “pesante” con il basco amaranto è senza ombra di dubbio quello del Generale di Corpo d’Armata Paracadutista Giovanni Maria Iannucci, attuale Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa.
Iannucci porta con sé un bagaglio di esperienze notevoli.
La sua formazione inizia con la prestigiosa Accademia Militare di Modena dove completa il 166° Corso "Dignità". La sua carriera operativa prende avvio nel 1988 quando viene assegnato al 185° Gruppo Artiglieria Paracadutisti, che in seguito diventerà Reggimento, segnando il suo primo contatto con il mondo dei paracadutisti.
La sua esperienza si arricchisce ulteriormente quando partecipa all'Operazione IBIS in Somalia, un impegno che lo vede confrontarsi con scenari operativi estremamente complessi. Al suo ritorno, assume il comando della Compagnia Allievi Ufficiali del 176° Corso presso l'Accademia Militare di Modena, contribuendo alla formazione delle future generazioni di Ufficiali.
La carriera del Generale Iannucci prosegue con incarichi di crescente responsabilità: dopo aver frequentato il Corso di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia e il Corso Superiore di Stato Maggiore dell'Esercito argentino, ricopre ruoli chiave all'interno della Brigata Paracadutisti "Folgore" e in diversi uffici strategici dello Stato Maggiore dell'Esercito.
Comanda il Gruppo Acquisizione Obiettivi del 185° RRAO e guida la Task Force "Victor" in Iraq, dimostrando notevoli capacità di leadership in contesti operativi.
Tra il 2004 e il 2008, ha ricoperto il ruolo di Capo Sezione di Stato Maggiore presso l'Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Successivamente, promosso al grado di Colonnello, ha servito in Germania nel Corpo d'Armata di Reazione Rapida del Regno Unito (ARRC-UK) dal 2008 al 2010, per poi rientrare in Italia e assumere il comando del 185° Reggimento RRAO. Nel 2012, è stato designato Capo della Divisione J3 (Operazioni) presso il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).
Negli anni successivi, il Generale Iannucci continua a distinguersi in vari incarichi nazionali e internazionali, tra cui il ruolo di Deputy DCOS Operations presso il Comando ISAF in Afghanistan e la posizione, nel 2015, di Comandante della Brigata paracadutisti "Folgore". La sua carriera raggiunge un ulteriore apice quando assume la guida della NATO Mission IRAQ e successivamente diventa Comandante delle Forze Operative Sud.
Infine, nel 2023, viene nominato Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa, un ruolo che testimonia la fiducia e il riconoscimento delle sue competenze.
Oltre alle sue capacità militari, il Generale Iannucci vanta una solida formazione accademica, con lauree in Economia e Commercio e in Scienze Strategiche, arricchite da un Master in Studi Internazionali Strategico-militari. La sua competenza linguistica in inglese e spagnolo e le numerose decorazioni ricevute confermano la sua statura come uno dei più rispettati e capaci Ufficiali dell'Esercito Italiano.
Sempre all’interno della Forza Armata, abbiamo un’altra figura di spicco proveniente dalle aviotruppe: il Generale di Corpo d'Armata Paracadutista Stefano Mannino.
Inizia il suo percorso nell'Accademia Militare di Modena con il 167° Corso "Fermezza" nel 1985 per specializzarsi in Artiglieria a Torino. Nel 1990, con il grado di Tenente, viene assegnato alla Brigata paracadutisti “Folgore”, dove presta continuativamente servizio per quasi 20 anni assolvendo ai previsti incarichi di comando e di staff.
Inizialmente nel 185° Gruppo Artiglieria Campale Paracadutisti, successivamente nel 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti, quindi nel 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione e Acquisizione Obiettivi e, infine, presso lo Stato Maggiore del Comando Brigata.
Le sue esperienze operative all'estero, inclusi incarichi in Somalia, Bosnia, Kosovo, Afghanistan e Iraq, riflettono il suo impegno nel campo delle operazioni internazionali e della cooperazione militare, consolidando il suo profilo di leader.
Mannino ha approfondito la sua formazione presso istituzioni prestigiose, come il NATO Defense College, e ha ricoperto incarichi di alto livello nello Stato Maggiore, gestendo addestramento, operazioni e piani di trasformazione.
Il suo ruolo come Addetto Militare nel Regno Unito, Comandante delle Forze Speciali dell'Esercito (COMFOSE), dell'Accademia Militare di Modena, e soprattutto come Capo del Reparto Informazioni e Sicurezza dello Stato Maggiore della Difesa, organo di vertice di tale comparto, dimostrano una carriera variegata e ricca di responsabilità, oltre che una non comune capacità di adattamento e poliedricità.
Le sue lauree in Scienze Strategiche e Scienze Politiche e la sua fluente conoscenza dell'inglese e del portoghese sono indicativi della sua dedizione all'apprendimento continuo e all'eccellenza, che unite alle numerose decorazioni e onorificenze ricevute, tra cui la Croce di bronzo al Merito dell’Esercito e la Commendazione dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, celebrano la sua integrità professionale al servizio del paese.
La sua recente nomina a Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino e la promozione a Generale di Corpo d'Armata nel luglio 2023 rappresentano il culmine di una carriera straordinaria.
Super anche nella NATO
Non possiamo non citare il numero 1 della NATO in Italia: il Generale di Corpo d’Armata Paracadutista Lorenzo D’Addario.
Attuale Comandante del NATO Rapid Deployable Corps - Italy (NRDC-ITA), D’Addario ha intrapreso il suo percorso militare entrando nella Scuola militare Nunziatella nel 1980 e successivamente accedendo al 165° Corso dell'Accademia militare di Modena. Dopo aver completato la sua formazione, ha raggiunto la Brigata Paracadutisti "Folgore" nel 1988, dove ha assunto ruoli cruciali quali Comandante di Plotone e di Compagnia Paracadutisti, partecipando a missioni internazionali di rilievo come Provide Comfort in Iraq e la United Nations Operation in Somalia II.
Nel corso della sua carriera ha maturato una vasta esperienza sia in incarichi operativi che di staff, servendo in varie capacità presso il NATO Rapid Deployable Corps - Italy e in altre strutture NATO in Regno Unito e Stati Uniti. Ha altresì ricoperto importanti posizioni presso lo Stato Maggiore della Difesa, il Comando Operativo di vertice Interforze e lo Stato Maggiore dell'Esercito.
Il suo comando del 5º battaglione paracadutisti "El Alamein" e del 186º Reggimento Paracadutisti "Folgore" si è distinto particolarmente durante il rischieramento in Afghanistan nell'ambito della missione ISAF, testimoniando le sue capacità di leadership e il suo impegno in contesti operativi critici.
Culmina la sua carriera della Folgore, con il comando della Brigata tra il 2013 ed il 2015.
Successivamente, con il ruolo di 23º Comandante di KFOR consolida ulteriormente la sua esperienza internazionale. Dal 18 maggio 2022, il Generale D'Addario ha assunto il comando del NRDC-ITA, l’imponente struttura multinazionale NATO basata a Solbiate Olona, Varese, che integra personale da 19 Paesi alleati.
Il suo ruolo al comando del NRDC-ITA non solo testimonia la fiducia e il riconoscimento delle sue capacità da parte dell'alleanza ma rafforza anche il ruolo dell'Italia nel contesto della difesa collettiva europea e transatlantica.
Sempre in ambito NATO ricordiamo il Generale di Corpo d’Armata Paracadutista Incursore Nicola Zanelli, una straordinaria carriera prima nelle aviotruppe, poi nelle forze speciali, distinguendosi nei contesti più esigenti e strategici a livello nazionale ed internazionale.
Dopo essersi laureato al 164° Corso dell'Accademia Militare, entra, nel 1987, nel 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore" dove comanderà, durante l’operazione IBIS in Somalia, la storica 5ª Compagnia. Passando poi rapidamente, come incursore, al 9° Reggimento d'Assalto "Col Moschin", avvia la sua carriera nella forze speciali, maturando significative esperienze in Europa, Africa e Medio Oriente.
Da Maggiore serve come ufficiale di scambio nella 3ª Divisione dell'Esercito britannico prendendo parte, nel 2003, alla missione "Telic 1" in Iraq. Ritornato in Italia, è stato designato Vice Capo Operativo del Comando interforze per le operazioni delle forze speciali (COFS). Tra il 2006 e il 2008, ha comandato il 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin", per poi ricoprire il ruolo di addetto militare italiano a Londra nel 2009.
Promosso Generale di Brigata è stato, nel 2013, il primo Comandante del Comando delle Forze Speciali dell'Esercito (COMFOSE), per poi proseguire la sua straordinaria carriera in qualità di Generale di Divisione nel 2016, come Comandante del COFS (Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali). Come Generale di Corpo d'Armata, nel dicembre 2020 è stato nominato Vice comandante dell'operazione NATO Resolute Support in Afghanistan, incarico terminato nel luglio 2021. Attualmente è il Deputy Commander NATO presso la Allied Land Command (LANDCOM) ad Izmir in Turchia.
Il Generale Paracadutista al servizio della Guardia di Finanza
Curioso, ma estremamente prestigioso il ruolo del Generale di Divisione Paracadutista Massimo Mingiardi, oggi consulente militare del Comandante Generale della Guardia di Finanza.
Proveniente dal 164° corso dell'Accademia Militare di Modena, noto per le sue eccezionali capacità sia come paracadutista militare che civile, avendo accumulato oltre 500 lanci ad alta quota, la sua carriera militare è stata caratterizzata da numerose posizioni di Comando.
Mingiardi ha ricoperto tutti gli incarichi operativi nelle aviotruppe: Comandante nel 1993 della XIII Cp. Paracadutisti in Somalia durante l’operazione IBIS, ha successivamente guidato il 5° Battaglione Paracadutisti "El Alamein" e il 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo”.
Il suo percorso professionale lo ha portato alla posizione di “Aquila 1”, Comandante della Brigata Paracadutisti "Folgore", tra il 2010 e il 2012 e Comandante, tra il 2016 ed il 2019, della storica Scuola di Fanteria di Cesano. Ricopre inoltre numerosi e prestigiosi ruoli di Comando e Staff all’interno dello Stato Maggiore dell’Esercito.
Nella veste attuale come consulente militare presso il Comando Generale della Guardia di Finanza, fornisce la sua expertise militare per facilitare la sinergia e il coordinamento tra la Guardia di Finanza e l'Esercito Italiano, assicurando che gli aspetti militari del corpo siano gestiti con la massima professionalità e competenza. La sua figura rappresenta un ponte cruciale tra le due istituzioni.
Il predestinato
Di chi sentiremo parlare in futuro è senza dubbio del Generale di Divisione Paracadutista Rodolfo Sganga.
Originario di Varese, Sganga è stato protagonista di una carriera fulminea contrassegnata da risultati notevoli. Ufficiale proveniente dal 169° Corso dell'Accademia Militare di Modena, è stato inizialmente assegnato al reggimento lagunari “Serenissima” nel quale ha ricoperto l’incarico di Comandante di plotone esploratori.
Successivamente è stato Comandante di Compagnia presso l’Accademia Militare e Comandante di compagnia fucilieri presso il 183° reggimento paracadutisti “Nembo”. Da Tenente Colonnello ha preso il Comando del 2° Battaglione Paracadutisti “Tarquinia”, per il quale è stato decorato con la Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito in Afghanistan, per i fasti del 25 luglio 2009 a Bala Baluk.
Tra il 2012 e il 2014, il ha assunto il comando del 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore", portando la sua esperienza e la sua visione strategica in uno dei reggimenti più prestigiosi dell'Esercito Italiano.
La sua competenza non si è limitata ai ruoli operativi: come ufficiale di staff, ha ricoperto la posizione di capo sala operativa del Comando delle Forze Operative Terrestri (Comfoter) e dello Stato Maggiore dell'Esercito (SME).
Il suo impegno internazionale è testimoniato dalla partecipazione di ben cinque (!) turni di servizio in Afghanistan, che hanno rafforzato ulteriormente la sua esperienza in contesti operativi complessi. La sua formazione accademica è altrettanto impressionante, con lauree in Scienze Strategiche e Scienze Politiche, oltre al conseguimento di ben quattro master.
Dal 2014 al 2017, il Generale Sganga ha rappresentato l'Italia come addetto militare presso l'ambasciata a Washington D.C., rafforzando le relazioni bilaterali in un contesto internazionale di fondamentale importanza. Dal 2017 al 2019, ha comandato la Brigata Paracadutisti "Folgore", confermando la sua abilità di leader in uno dei ruoli più significativi e sfidanti, quello di Aquila 1.
Oggi, come Direttore del III Reparto del Segretariato Generale della Difesa / D.N.A., dedicato alla Politica Industriale e alle Relazioni Internazionali, il Generale Sganga applica la sua vasta esperienza e la sua visione strategica per lo sviluppo e la cooperazione nel settore della difesa, confermando il suo impegno a servizio del paese.
Tra passato e presente
171° e 172° Corso dell’Accademia Militare di Modena sono stati il ponte tra il passato ed il presente “sfornando” Ufficiali Paracadutisti di prim’ordine.
Posizione di assoluto prestigio quella ricoperta dal Generale di Divisione Paracadutista Giuseppe Bertoncello del 171° corso. Tra le sue posizioni di comando più rilevanti, si ricorda la guida del 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore" come Colonnello e della Brigata "Aosta" in qualità di Generale di Brigata.
Bertoncello ha recentemente assunto la posizione di Capo Ufficio Generale Innovazione Difesa, alle dirette dipendenze del Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa. Un ruolo cruciale in un reparto che punta all'innovazione e allo sviluppo strategico delle forze armate, attraverso un approccio alle operazioni militari che va oltre i domini tradizionali - terra, mare, cielo - integrando i nuovi domini Cyber e Spazio con conseguente estensione del campo di battaglia (approccio Multidominio).
Dello stesso corso, 171°, il Generale di Brigata Paracadutista Mariano Bianchi. Un ufficiale con un’importante esperienza nelle aviotruppe avendo comandato, a metà anni novanta, la Compagnia Aviorifornimenti presso la Scuola Militare di Paracadutismo (SMIPAR), successivamente il 2° Battaglione Paracadutisti "Tarquinia", quindi il 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo".
Dal 2020 i il Generale Bianchi ricopre la prestigiosa posizione di Sottocapo di Stato Maggiore per la Preparazione delle Forze del Comando delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER), incaricato della pianificazione e dell'implementazione delle attività di preparazione e addestramento delle unità dell’Esercito Italiano.
Passando al 172° Corso, abbiamo un nome che fa già rumore nelle stanze dello Stato Maggiore, una sorta di altro predestinato: Il Generale di Brigata Paracadutista Roberto Vergori.
Al pari del Generale Sganga, stiamo parlando di uno degli uomini destinati a far parlare molto nel futuro della forza armata.
Nato a Lecce il 28 settembre 1971, ha iniziato il suo percorso all'Accademia Militare di Modena nel 1990, frequentando il 172° corso, completando la sua formazione presso la Scuola di Applicazione di Torino. Da allora, ha servito in varie posizioni di comando all'interno dell'Esercito Italiano, dimostrando una leadership eccezionale ed una dedizione ineguagliabile.
Tra i suoi incarichi precedenti, ha comandato il 2° Battaglione Paracadutisti "Tarquinia" del 187° reggimento paracadutisti "Folgore", guidando la fase di approntamento come unità di manovra della Joint Rapid Reaction Force (JRRF).
E' stato inoltre Comandante della Joint Task Force “Taormina 1” durante il “G7”, svolto a TAORMINA e Capo Divisione J3 (Operazioni) del COVI (Comando Operativo di vertice Interforze).
Da Colonnello ha servito come Comandante del 5° reggimento fanteria "Aosta" e promosso Generale di Brigata è stato, dal 2021 al 2023, Comandante della Brigata Paracadutisti Folgore.
Durante la sua carriera, il Generale Vergori ha partecipato attivamente ad operazioni fuori area in luoghi come Kosovo, Afghanistan, Libano e Libia, acquisendo una vasta gamma di competenze nell'ambito delle aviotruppe.
Oggi è Capo Ufficio Generale del nuovo Capo di SME, in pratica “uomo ombra” del Comandante Carmine Masiello.
Sempre del 172°, non possiamo non citare un altro pari corso del Generale Vergori: il Generale Di Brigata Paracadutista Giuseppe Scuderi.
Nato ad Ischia il 29 marzo 1971, Scuderi comincia la sua carriera militare nel 200° corso della Scuola Militare Nunziatella, per poi laurearsi come ufficiale presso l’Accademia Militare di Modena (tra i primissimi del corso) e proseguire i suoi studi alla Scuola d’Applicazione di Torino.
Entra nella Brigata Paracadutisti come Comandante di Plotone nel 1994 presso il 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore" ove comanderà tra la fine degli anni 90 e l’inizio degli anni 2000, prima la Cp. Mortai Pesante “Vampiri”, poi la gloriosa XV Cp. “Diavoli Neri”.
Nel 2012 prende il Comando, sempre a Siena, del 5° Battaglione “El Alamein” e nel 2017, in qualità di Colonnello, sarà Comandante del 187° Rgt. Par. “Folgore” a Livorno.
Nel 2022, Scuderi è stato promosso al grado di Generale di Brigata e attualmente serve come Comandante della Brigata di Supporto del Comando NATO Rapid Deployable Corps a Solbiate Olona.
Uno sguardo al futuro, i giovani Generali Paracadutisti
Il 174° Corso dell’Accademia Militare di Modena vanta ben quattro (!) Ufficiali Paracadutisti promossi al grado di Generali di Brigata.
Un evento eccezionale e raro, soprattutto alla luce della legge 244/2012 (c.d. legge Di Paola) che ha imposto un criterio più selettivo per le promozioni, limitando numericamente, fino a dimezzarlo, l'accesso al grado di Generale di Brigata per i Colonnelli candidati.
Di conseguenza, l'ascesa simultanea di questi quattro Ufficiali Paracadutisti sottolinea le loro eccezionali capacità.
Quattro “giovani” Generali di Brigata che rappresentano il presente e pronti, anzi, prontissimi per il futuro della forza armata: l’attuale “Aquila 1”, Il Generale di Brigata Paracadutista Massimiliano Mongillo e i suoi pari corso, il Comandante in carica del Comando Forze per Operazioni Speciali dell’Esercito (COMFOSE) Generale di Brigata Paracadutista Acquisitore Andrea Vicari, l’attuale Vice Comandante della missione NATO KFOR Generale di Brigata Paracadutista Federico Bernacca ed il Generale di Brigata Paracadutista Nicola Mandolesi, da luglio 2023 Comandante della Brigata Pozzuolo del Friuli.
La leadership di Mongillo è stata particolarmente evidenziata durante i suoi comandi del 5° Battaglione "El Alamein" tra il 2017 ed il 2017 e del 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo" nel 2018, culminando con la nomina a Generale nel 2023 e la successiva assunzione del ruolo di Comandante della Brigata Paracadutisti "Folgore".
Il Generale di Brigata Paracadutista Federico Bernacca, altro “pezzo da novanta” della nuova generazione di Ufficiali Paracadutisti, ha assunto il comando del 5° Battaglione "El Alamein" nel luglio 2014, mantenendolo fino allo stesso mese del 2015. Successivamente, dal 2019 al 2021, con il grado di Colonnello, ha ricoperto il ruolo di Comandante del 186° Reggimento Paracadutisti Folgore.
Il ruolo di Vice Comandante della missione NATO KFOR, subentrando al generale ungherese Jozsef Szpisják, sottolinea l'importanza della sua esperienza e leadership in contesti internazionali.
Il Generale di Brigata Paracadutista Andrea Vicari vanta, nonostante la giovane età, una notevolissima esperienza nelle aviotruppe e nelle forze speciali: Artigliere Paracadutista al 185° Reggimento vive tutta la trasformazione del reparto fino a divenire Reggimento RAO. Ne sarà il Comandante nel 2018 per poi essere nominato, nel settembre 2023, il 5° Comandante del COMFOSE.
E’ stato invece Comandante, da Ten. Col. del 3° Battaglione Grizzano (inquadrato nel 183° Rgt. Par. Nembo), poi, in qualità di Colonnello, dello storico 187° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, il Generale Di Brigata Paracadutista Nicola Mandolesi.
La recente nomina del Generale Mandolesi a Comandante della Brigata Pozzuolo del Friuli, unità che include reparti di elevato prestigio, tra cui i Lagunari del Reggimento “Serenissima”, riflette la volontà di diffondere l'esperienza e le competenze acquisite nelle aviotruppe, promuovendo un approccio olistico all'interno della forza armata.
Conclusioni
Il panorama attuale vede numerosi Ufficiali Paracadutisti in posizioni di vertice e di elevato prestigio, sottolineando il valore attribuito alle loro esperienze sia a livello nazionale che internazionale.
Il Generale C.A. Masiello, insieme ad altri distinti ufficiali come i Generali C.A. Iannucci, Mannino, D'Addario, Zanelli e a tutti gli altri citati nell’articolo, dimostra che l'approccio dinamico e la determinazione tipici delle unità paracadutiste sono, oggi, qualità apprezzate e ricercate per ruoli di alta responsabilità.
Non è chiaro se tale evoluzione sia frutto delle mutate dinamiche sullo scenario internazionale; ciò che è certo, tuttavia, è che le forza armata è attualmente condotta da Ufficiali di straordinaria capacità e competenza.
La leadership di questi Comandanti, con la loro profonda comprensione delle dinamiche operative e strategiche, saranno fondamentali per indirizzare efficacemente il futuro e le sfide che l'Esercito e la NATO affronteranno nell’immediato futuro.
14.03.2024 - Aggiornamento del Webmaster ed Autore dell'articolo:
Desideriamo innanzitutto esprimere la nostra gratitudine a chi ha dedicato tempo alla lettura del nostro articolo, il quale evidenzia il ruolo sempre più influente degli esponenti della specialità Paracadutisti nelle posizioni apicali della Forza Armata e della Difesa. L’articolo in 24 ore ha attirato migliaia di visite, stabilendo il record della nostra giovanissima piattaforma. Vi siamo profondamente grati per questo straordinario interesse. Il feedback ricevuto è di fondamentale importanza per noi, perciò desideriamo ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno preso l'iniziativa di contattarci, invitandoci ad arricchire l'articolo con ulteriori figure di spicco provenienti dalle aviotruppe. Cogliamo tuttavia l'occasione per manifestare il nostro sincero rammarico per l'omissione di alcuni Generali Paracadutisti, la cui importanza per la Forza Armata è innegabile. È comunque importante sottolineare che il nostro lavoro si è interamente affidato a informazioni di pubblico dominio e che il processo di ricostruzione delle carriere e delle attuali posizioni degli Ufficiali Generali si è rivelato un compito complesso, che ha richiesto settimane di ricerche sulla rete, ricerche meticolose e precise. Sfortunatamente, questa limitazione ha portato all'omissione non intenzionale di alcuni Generali nell'articolo. Ci stiamo già adoperando per preparare un secondo articolo che approfondisca e integri le informazioni mancanti, assicurando il meritato riconoscimento a tutti gli Ufficiali Generali Paracadutisti non citati precedentemente. Il nostro obiettivo è offrire un'informazione completa, accurata e rispettosa, soprattutto in un ambito come quello militare, dove il Soldato, sia esso Ufficiale, Sottufficiale o Volontario di Truppa, dedica la propria vita agli ideali e ai valori della nostra amata Patria. L'articolo, tuttavia, mira a evidenziare il tema indicato nel titolo: 'Paracadutisti al vertice', che riflette un chiaro cambiamento all'interno della forza armata. Cogliamo quindi l'opportunità per ringraziare ancora una volta tutti coloro che hanno interagito con noi, arricchendo il nostro lavoro con i loro preziosi interventi. C.le magg. Par. in congedo Alessandro Generotti - Webmaster BRIGATAFOLGORE.NET
Aggiungerei il generale di brigata Gianluca dello monaco attuale comandante della brigata genio ed ultimo comandante di compagnia della caserma Lorenzino di lucca(cp. Genio Guastatori paracadutisti)
Alessandro, grazie per il commento! Il nostro lavoro si basa su informazioni pubbliche, e la complessità della ricerca ha portato a omissioni involontarie. Ci stiamo già adoperando per preparare un secondo articolo che approfondisca e integri le informazioni mancanti, assicurando il meritato riconoscimento a tutti gli Ufficiali Generali Paracadutisti non citati precedentemente, tenendo conto anche della Sua preziosa segnalazione. Un cordiale saluto, Folgore!