Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale C.A. Paracadutista Carmine Masiello, ha dichiarato, in una lunga intervista al Corriere, la necessità di un immediato potenziamento delle capacità difensive italiane. Il Comandante dell'Esercito Italiano ha sottolineato inoltre l'urgenza di integrare tecnologie avanzate e di aumentare il numero dei soldati per affrontare sfide moderne e imminenti.
Durante la cerimonia per il 163° anniversario dell'Esercito, Masiello ha delineato la sua strategia per trasformare l'Esercito in una forza armata tecnologicamente avanzata e pronta a rispondere rapidamente a qualsiasi minaccia. "L’Italia deve diventare una nazione con una capacità di deterrenza reale e credibile", ha affermato.
Innovazione tecnologica ed addestramento: i pilastri della nuova strategia
Il Generale ha proposto un ambizioso piano di modernizzazione che pone l'accento sull'adozione di tecnologie innovative e su un addestramento intensivo. Tra le priorità, ha evidenziato l'importanza di ridurre i tempi di acquisizione delle nuove tecnologie e di sburocratizzare le procedure di acquisizione per rimanere al passo con il mondo in rapida evoluzione.
Masiello ha inoltre sottolineato la necessità di un'industria della difesa, sia italiana che europea, che comprenda le sfide attuali e investa adeguatamente per soddisfare le necessità delle forze armate. Questo approccio è supportato dal Ministro della Difesa, che ha già iniziato a lavorare per accelerare le procedure di acquisizione.
Un focus sui giovani e la comunità
Masiello ha espresso un particolare interesse nel coinvolgere i giovani nel processo di rinnovamento dell'esercito. "Punto sui giovani, ascolterò le loro idee", ha detto, enfatizzando come i giovani siano fondamentali per intercettare i cambiamenti tecnologici e evolutivi.
Rafforzamento delle capacità e degli organici
In risposta a domande sulle capacità attuali di difesa dell'Italia, il Generale ha chiarito che, sebbene l'Italia non sia in guerra, la situazione internazionale richiede un esercito ben preparato e dotato di sufficienti risorse umane. Ha citato l'esigenza di almeno 10.000 soldati aggiuntivi per affrontare adeguatamente le crisi internazionali, un aumento supportato, recentemente, anche dall'Ammiraglio Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Valori e integrità: fondamenti imprescindibili
Infine, Masiello ha rimarcato l'importanza dei valori militari tradizionali, che rimangono un pilastro fondamentale nonostante l'evoluzione delle strategie e delle tecnologie militari. "I valori sono il filo conduttore della storia di un’istituzione militare e non ammettono deroghe, esitazioni o ripensamenti", ha concluso.
Considerazioni finali
La visione delineata dal Generale Carmine Masiello per il futuro dell'Esercito Italiano riflette una consapevolezza crescente delle sfide imposte dal panorama geopolitico contemporaneo.
L'accento posto sul coinvolgimento dei giovani e sull'innovazione tecnologica non solo preparerà meglio l'Italia a fronteggiare minacce future, ma incoraggia anche una cultura di continua evoluzione e adattamento che può servire da modello per altre nazioni. Inoltre, l'importanza data ai valori e all'integrità dell'Esercito assicura che lo sviluppo delle capacità militari non avvenga a discapito dell'etica e della coesione interna, garantendo inoltre che la forza armata resti in sintonia con i valori e le aspettative della società che servono.
La credibilità dell'Esercito agli occhi della società civile è fondamentale per mantenere un legame di fiducia e supporto reciproco. Attraverso l'inclusione e il rispetto dei valori condivisi, l'Esercito non solo guadagna in efficienza e prontezza operativa, ma si afferma anche come un ente che protegga e rappresenti la comunità in cui opera.
Il Generale Carmine Masiello emerge come un Comandante "in age", una novità assoluta per la forza armata italiana. Il suo approccio rappresenta una vera boccata di ossigeno per il paese che non solo a modernizzare l'equipaggiamento e le tattiche guidando la forza armata verso una trasformazione che rispecchia le esigenze di un contesto globale in continua evoluzione, ma che reinventi, o meglio, rimodelli anche il ruolo del militare nella società, rendendolo più attuale ed accessibile ma sempre in linea con i valori che rappresenta.
In questo modo il Generale non si limita solo a modernizzare l'equipaggiamento e le tattiche, ma rinnova profondamente l'identità stessa dell'Esercito Italiano, posizionandolo come una forza innovativa prima sullo scenario "domestico", poi, di conseguenza, su quello internazionale. Una vera e propria evoluzione culturale e sociale.