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Fury: Il Programma CCA che Rivoluziona le Forze Aeree

Il Fury è uno dei principali contendenti per il programma Collaborative Combat Aircraft (CCA) dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti, che mira a creare una flotta di velivoli senza pilota da affiancare ai caccia tradizionali. L’obiettivo del programma è potenziare le capacità operative dei caccia come il F-22 Raptor e il F-35 Lightning II, migliorando la loro versatilità e la loro capacità di operare in scenari complessi.

Il Collaborative Combat Aircraft (CCA) è un programma innovativo sviluppato dall’US Air Force con l’intento di integrare velivoli autonomi all’interno delle operazioni aeree moderne. L’obiettivo è quello di combinare le risorse umane e le capacità avanzate degli aerei da combattimento con la versatilità e l’efficienza dei droni autonomi. Questi velivoli senza pilota non solo supporteranno i caccia esistenti, ma contribuiranno ad aumentare l’efficacia complessiva delle missioni, estendendo il raggio operativo, migliorando la sopravvivenza in scenari ad alta minaccia e permettendo una risposta più rapida e mirata alle minacce.

Il programma prevede l’impiego di piattaforme autonome in un sistema integrato di Manned-Unmanned Teaming (MUM-T), dove i droni autonomi collaborano attivamente con i velivoli a pilotaggio, creando un ambiente di combattimento più dinamico e flessibile. Questa combinazione permetterà una maggiore mobilità e potenza di fuoco, aumentando la capacità di risposta in tempo reale a minacce variabili.

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Il Fury: Un Contendente Per Il CCA e il Futuro della Guerra Aerea Autonoma

Uno dei velivoli autonomi più promettenti per il programma CCA è il drone YFQ-44 di Anduril, meglio conosciuto come Fury. Questo drone rappresenta l’ennesima evoluzione dei velivoli senza pilota, progettato per lavorare a stretto contatto con i caccia da combattimento tradizionali. Con una velocità di oltre 1.150 km/h e un’altitudine massima di 50.000 piedi, il Fury è costruito per svolgere missioni di guerra elettronica, ricognizione, combattimento aria-aria e aria-terra. Il drone è equipaggiato con un motore tubofan Williams International FJ44-4M, che gli conferisce prestazioni elevate, e può essere armato con missili aria-aria AIM-120 AMRAAM.

Una delle caratteristiche più innovative del Fury è il suo software Lattice, sviluppato da Anduril, che utilizza intelligenza artificiale per analizzare autonomamente i dati provenienti da migliaia di sensori e generare un’unica immagine operativa. Questo sistema consente al Fury di identificare e colpire obiettivi nemici in modo rapido e preciso, senza la necessità di un intervento umano diretto. La capacità di prendere decisioni autonome è un elemento chiave che rende il Fury un candidato ideale per il programma CCA, permettendo una gestione ottimizzata delle risorse in tempo reale.

Un altro punto di forza del Fury è il suo design modulare e la costruzione economica. Grazie all’uso di componenti commerciali pronti all’uso e alla progettazione semplice del carrello di atterraggio, il drone ha un costo contenuto di circa 30 milioni di dollari per unità. Questo lo rende estremamente accessibile e facile da produrre in larga scala, riducendo significativamente i costi rispetto ai velivoli tradizionali, pur mantenendo prestazioni elevate. Fury è stato progettato per essere assemblato praticamente in qualsiasi fabbrica statunitense, senza la necessità di macchinari avanzati o competenze specialistiche, un vantaggio che lo rende perfetto per la produzione su larga scala.

Un Sistema Adattabile alle Minacce Future

L’approccio dell’US Air Force si distingue anche per l’utilizzo di architetture aperte e tecnologie commerciali, che permetteranno una rapida integrazione e aggiornamenti regolari dei sistemi. Questo metodo garantirà una scalabilità competitiva, permettendo alle forze aeree di adattarsi rapidamente alle sfide future, mantenendo al contempo un vantaggio tecnologico. Come sottolineato dal Generale David W. Allvin, Capo di Stato Maggiore dell’USAF, “Il ritmo dell’innovazione deve superare quello della minaccia”. La capacità di evolversi rapidamente in risposta a nuove esigenze operative rappresenta un elemento chiave per garantire la superiorità aerea in scenari in continua evoluzione.

Prossimi Passi e Accelerazione del Programma

In attesa dei test di volo previsti per il 2025, l’US Air Force ha già selezionato la base di Beale, in California, come sede per la creazione della prima Unità di Prontezza dei Velivoli CCA (CCA Aircraft Readiness Unit, ARU). Questa unità avrà il compito di mantenere i velivoli CCA in condizioni operative con il minimo numero di operazioni quotidiane. Poiché i droni saranno semi-autonomi, il personale necessario per gestirli sarà significativamente inferiore rispetto ai tradizionali squadroni di velivoli con equipaggio, ottimizzando così l’efficienza operativa.

Il programma CCA sta guadagnando sempre maggiore attenzione e interesse da parte degli esperti del settore, con l’obiettivo di accelerare la sua realizzazione. La fase di produzione della prima versione dei velivoli è prevista per il 2026, mentre una seconda fase, che prevede una versione ancora più avanzata del velivolo, è già in fase di pianificazione. Parallelamente, l’USAF sta continuando lo sviluppo di soluzioni innovative, come il rifornimento in volo e l’ottimizzazione del comando e controllo dei velivoli UAV. L’integrazione dei droni autonomi nelle operazioni aeree avrà un impatto fondamentale non solo sull’efficienza delle forze aeree statunitensi, ma anche sulla strategia militare globale.

Conclusione: Verso un Futuro Autonomo

Il programma CCA rappresenta una delle iniziative più promettenti per il futuro delle forze aeree. Con l’integrazione di velivoli autonomi, l’USAF sta rimodellando il concetto di guerra aerea, consentendo una risposta più rapida, efficace e meno costosa alle minacce globali. Le guerre del futuro, pur vedendo sempre l’operatore umano al centro, saranno caratterizzate da un uso sempre più diffuso di droni e intelligenza artificiale, cambiando per sempre il volto delle operazioni aeree. Con il test e l’integrazione dei droni in corso, l’USAF è pronta a fare il passo decisivo verso un nuovo paradigma delle operazioni aeree, dove la tecnologia e l’autonomia avranno un ruolo cruciale.

Fonte: https://www.anduril.com/fury/

Condoralex

Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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