Come l’Ucraina ha colpito in profondità la Russia con droni fpv - brigatafolgore.net
Operazione senza precedenti: l’Ucraina colpisce in profondità aeroporti militari russi con droni commerciali FPV muniti di esplosivo. Danni stimati oltre i 2 miliardi di dollari. Il tutto alla vigilia dei colloqui di pace a Istanbul.
Una delle più imponenti operazioni militari ucraine dall’inizio del conflitto ha colpito nel cuore della Russia, a migliaia di chilometri dal fronte. Un’ondata di droni ha preso di mira diversi aeroporti militari russi causando, secondo Kiev, la distruzione di 41 bombardieri e danni per oltre due miliardi di dollari. Un colpo durissimo per Mosca, giunto a poche ore dall’avvio di nuovi negoziati di pace nella cornice del Palazzo Ciragan di Istanbul.
L’operazione, preparata da oltre un anno e mezzo dai servizi segreti ucraini (SBU), è stata definita dal presidente Zelensky «un risultato assolutamente brillante». Supervisione diretta del capo dell’intelligence Vasyl Malyuk, con l’impiego di droni FPV modificati per il trasporto di esplosivi, nascosti all’interno di moduli prefabbricati e poi trasportati vicino agli obiettivi tramite camion.
L’attacco ha colpito installazioni militari in almeno cinque regioni russe, tra cui:
Mosca ha confermato il danneggiamento di «alcuni aerei» ma ha cercato di minimizzare, parlando di «attacchi terroristici respinti». Gli ucraini, al contrario, hanno dichiarato che «tutto il personale coinvolto è stato ritirato dal territorio russo» e hanno deriso gli annunci russi su presunti arresti: «Non credete a chi dice di aver catturato i responsabili».
Allo stesso tempo, due gravi episodi di sabotaggio hanno colpito le infrastrutture russe:
La reazione di Mosca non si è fatta attendere. Kiev ha denunciato il più massiccio attacco di droni russi dall’inizio della guerra, con 472 droni e 7 missili lanciati nella sola notte tra sabato e domenica. Un raid ha colpito un centro di addestramento in Ucraina, causando almeno 12 morti e oltre 60 feriti. Le polemiche interne hanno portato alle dimissioni del generale Mikhailo Drapaty, comandante delle forze terrestri ucraine.
Mentre si intensificano gli scontri militari, le delegazioni di Kiev e Mosca sono in viaggio verso Istanbul, dove si apriranno nuovi colloqui di pace. A guidare i due fronti:
Zelensky ha fissato gli obiettivi della sua delegazione: cessate il fuoco immediato e incondizionato, rilascio dei prigionieri e il ritorno dei bambini deportati. Ha inoltre lanciato l’idea di un vertice al massimo livello, che potrebbe coinvolgere direttamente Putin e, secondo Ankara, anche Donald Trump.
Le autorità europee hanno evitato commenti diretti sulle operazioni militari, ma hanno ribadito il diritto dell’Ucraina a difendersi. «Kiev agisce nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite», ha dichiarato Anouar El Anouni, portavoce della Commissione europea.
Anche Berlino ha preso posizione, precisando che non è tenuta a essere informata preventivamente da Kiev: «L’Ucraina ha il diritto di difendersi», ha spiegato il portavoce del governo tedesco Stefan Kornelius.
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