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Bruxelles apre la strada: la NATO propone il 5% del PIL per la difesa

La riunione ministeriale della NATO del 5 giugno 2025 a Bruxelles ha rappresentato una tappa decisiva nella trasformazione strategica dell’Alleanza. I 32 ministri della Difesa hanno concordato una nuova e ambiziosa serie di obiettivi di capacità (Capability Targets 2025, Ct25), destinati a rafforzare la deterrenza collettiva e a garantire la prontezza operativa per gli anni a venire. Come dichiarato dal Segretario generale Mark Rutte, questi obiettivi “descrivono esattamente in quali capacità gli Alleati dovranno investire per mantenere forte la nostra difesa e al sicuro il nostro miliardo di persone”.

Bruxelles apre la strada: la NATO propone il 5% del PIL per la difesa – brigatafolgore.net

La proposta centrale prevede che gli Alleati investano complessivamente il 5% del PIL in difesa: 3,5% per la spesa militare di base, e 1,5% per sicurezza, infrastrutture e resilienza. Questo piano, che costituirà la base per un nuovo programma di investimenti da approvare ufficialmente al vertice dell’Aia (24-26 giugno), implica una trasformazione senza precedenti nel bilancio della difesa degli Stati membri.

Gli Stati Uniti, per voce del Segretario alla Difesa Pete Hegseth, hanno espresso pieno sostegno alla proposta, definendola necessaria per ristabilire l’equilibrio tra i contributi europei e quelli americani. Attualmente, Washington spende il 3,4% del proprio PIL in difesa: un dato che sottolinea il divario con molti alleati europei, ancora fermi al 2% o meno.

Divergenze tra alleati e il realismo italiano

Nonostante l’unità di principio, restano forti divergenze sulle tempistiche. I Paesi baltici e dell’Est, più esposti alla minaccia russa, chiedono scadenze ravvicinate: Estonia e Svezia puntano a raggiungere il 5% già entro il 2030. “Se non agiamo ora, dovremo imparare il russo”, ha dichiarato con durezza la ministra lituana Dovilė Šakalienė, evocando la pressione percepita da chi confina direttamente con Mosca e Minsk.

L’Italia, invece, ha assunto una posizione più prudente. Il ministro Guido Crosetto ha chiarito che “spendere il 5% del PIL al momento è impossibile”, definendolo piuttosto un obiettivo di lungo periodo. Roma ha sostenuto la proposta britannica di fissare il 2035 come data realistica per raggiungere gli obiettivi, chiedendo nel frattempo l’attivazione di una clausola europea per escludere la spesa militare dal Patto di stabilità. “Una clausola di quattro o cinque anni non basta: serve un’esenzione di venti o trent’anni”, ha osservato Crosetto.

L’approccio graduale adottato dall’Italia riflette una valutazione attenta delle condizioni economiche e delle priorità nazionali. Il raggiungimento del target del 2% del PIL, fissato al vertice del Galles del 2014 e conseguito nel 2025, testimonia l’impegno progressivo del Paese nel rafforzare le proprie capacità difensive. In vista del nuovo obiettivo del 5%, l’Italia dovrà ora confrontarsi con la sfida di contribuire in maniera sostenibile e coerente al rafforzamento collettivo dell’Alleanza, in un contesto geopolitico in rapida evoluzione.

Investimenti, deterrenza e sostegno all’Ucraina

I Capability Targets 2025 prevedono un aumento del 30% rispetto agli obiettivi precedenti, con enfasi su difesa aerea e missilistica, missili a lungo raggio, forze terrestri rapide, sistemi avanzati di comando e un notevole incremento del personale. Per l’Italia, ciò comporterà investimenti significativi in settori critici come la difesa aerea, con potenziali benefici per l’industria nazionale (Leonardo, Fincantieri), ma anche enormi sfide di bilancio: passare dall’1,5% al 3,5% del PIL in spesa core significa quasi raddoppiare gli investimenti.

Il vertice ha inoltre visto una partecipazione significativa del Consiglio NATO-Ucraina. Gli Alleati, affiancati dal ministro ucraino Rustem Umerov e dall’Alto Rappresentante UE Kaja Kallas, hanno riaffermato il sostegno a Kyiv, con oltre 20 miliardi di euro di assistenza aggiuntiva già stanziati nel 2025. Rutte ha accolto con favore gli ulteriori impegni emersi nel Gruppo di Contatto per la Difesa dell’Ucraina. Questo sostegno, oltre a rafforzare la resistenza ucraina, è visto come un elemento chiave della strategia di contenimento dell’aggressione russa.

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Infine, durante la riunione del Gruppo di Pianificazione Nucleare, gli Alleati hanno riaffermato l’importanza della deterrenza nucleare come pilastro della sicurezza della NATO. “Faremo in modo che la capacità nucleare dell’Alleanza resti forte ed efficace”, ha dichiarato Rutte, “per preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare le aggressioni”.

In vista del vertice dell’Aia, l’Alleanza si appresta dunque a una svolta strategica: una NATO più forte, più equa, ma anche più costosa. In un’epoca in cui la deterrenza torna al centro della sicurezza europea, l’investimento nella difesa si conferma non una spesa qualsiasi, ma la condizione stessa per la pace. Come ha ricordato il Segretario generale, oggi più che mai vale il principio: si vis pacem, para bellum.

Fonte: https://formiche.net/2025/06/nato-verso-il-5-cosi-i-ministri-della-difesa-preparano-la-svolta-dellaia/#content

Condoralex

Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET. Blogger e informatico di professione.

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