Il governo italiano ha approvato un decreto che prevede la mobilitazione di quasi 3.000 militari in assetto di battaglia, pronti a intervenire rapidamente in scenari di crisi internazionali. Questa task force rientra nell'ambito delle Allied Reaction Forces (ARF) della NATO ed è stata concepita per rafforzare la deterrenza e la sicurezza nelle principali aree di conflitto.
Forze ad Alta Prontezza
Le forze italiane saranno impiegate all'interno di un nuovo dispositivo di sicurezza, con la capacità di essere dispiegate in soli cinque giorni. Il battaglione speciale, composto da 2.867 militari e un arsenale di mezzi terrestri, navali e aerei, sarà pronto ad agire in caso di emergenze. Il costo dell'operazione si aggira intorno ai 30 milioni di euro ed è inserito nel contesto del nuovo decreto missioni.

Addestramento dei Militari Ucraini
Il governo ha inoltre confermato il prolungamento del programma di addestramento per i militari ucraini in Italia fino a novembre 2026. L'Italia metterà a disposizione fino a 80 persone per la formazione delle forze armate di Kiev, all'interno di un'iniziativa che coinvolge altri 25 Paesi della NATO.

Costituzione della Allied Reaction Force (ARF)
Lo scorso 1° luglio 2024, a Solbiate Olona, Italia, è stata ufficialmente costituita la nuova Allied Reaction Force (ARF) della NATO, in sostituzione della NATO Response Force (NRF). Questo passaggio era un'importante evoluzione nella difesa dell'Alleanza, rafforzando la deterrenza nell'area euro-atlantica.
Il NATO Rapid Deployable Corps Italy (NRDC-ITA), con sede a Solbiate Olona, ha assunto il comando dell'ARF per un periodo di tre anni, sotto la guida del Generale di Corpo d'Armata Lorenzo Daddario, ex comandante della Brigata Paracadutisti Folgore e del 186° Reggimento Paracadutisti. Il comando era stato validato attraverso l'esercitazione Steadfast Deterrence 24.
L'ARF ha continuato ad addestrarsi con esercitazioni nel 2024 e 2025 per garantire la sua prontezza come forza d'élite della NATO.
Nessun Carro Armato in Campo
Nonostante la mobilitazione, il contingente italiano non schiererà carri armati, ma solo mezzi blindati leggeri. Gli esperti ritengono che l'impiego di veicoli cingolati non sia la soluzione migliore per una missione che punta alla stabilizzazione e alla deterrenza, piuttosto che a un confronto diretto con Mosca. Tra i mezzi previsti spiccano le nuove Centauro 2, blindati con cannone da 120 mm su otto ruote motrici, più adatti a scenari di interposizione e pattugliamento.
Missioni e Contesto Geopolitico
Le forze italiane potrebbero essere impiegate in vari scenari internazionali, tra cui l'Ucraina, il Medio Oriente e il Mar Rosso, dove continua la minaccia dei ribelli Houthi. L'invio di truppe sarà comunque soggetto all'approvazione del Parlamento, che dovrà valutare le missioni caso per caso.
L'Italia continua così a rafforzare il proprio impegno nella sicurezza internazionale, bilanciando la necessità di deterrenza con un approccio prudente che eviti il coinvolgimento diretto in conflitti ad alta intensità.